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Matrimonio gay e unioni civili:
ventre molle della Sinistra italiana

[Da "Pegaso", 2 marzo 2011]

di: Giovanni Dall'Orto.
 

Torta nuziale con coppie dello stesso sesso. 
Foto Giovanni Dall'Orto.
 

ha dichiarato sabato scorso Silvio Berlusconi.  Suscitando reazioni che preoccupano non per quel che è stato detto, ma per il modo in cui politici e giornali si sono affrettati a sviare il discorso dall'attacco anti-gay per evitare di parlarne (la palma va al "Corriere" del 27 febbraio 2011 che ha intitolato: Berlusconi, affondo contro la scuola pubblica).
Nessuno si è alzato a dire: "E invece, se governeremo noi, le coppie gay e la famiglia tradizionale saranno equiparate". Dimostrando così che il centrosinistra italiano non ha idee o progetti alternativi a quelli di Silvio BungaBunga.

Si ripete oggi quanto avvenne nel 2000, quando il cardinal Ruini scatenò l'inferno contro il World Pride al solo scopo di sabotare l'alleanza fra sinistra e cattolici (riuscendo nell'intento, sia pure al prezzo di garantire al World Pride stesso un successo tanto clamoroso da prendere di sorpresa non solo lui ma anche noi).
Berlusconi ha ora daccapo individuato il "ventre molle" del centrosinistra italiano nella questione dei diritti civili, e specificamente dei diritti lgbt. Una questione che, a furia di trascurarla, rischia di costare cara al centrosinistra.

Con la sua sparata Berlusconi ci ha annunciato che se si andrà ad elezioni la questione omosessuale sarà uno dei temi caldi che lui intende buttare sul tavolo. Di fronte a ciò, è lecito chiedere agli intelligentissimi strateghi del centrosinistra quale sarebbe la loro contromossa? O anche solo se hanno nel cervello la minima contromossa?

Io non penso che ne abbiano, dato che finora la loro sola strategia è stata evitare di parlare del problema.
Grazie a questa "strategia" da struzzi, la questione dei diritti civili rischia così di devastare l'"opposizione" ogni volta che la si evoca.
 

Una buffa risposta in musica, in inglese maccheronico, alla dichiarazione del Primo ministo Berlusconi: Gay.

Forse è arrivato il momento di "dire qualcosa di sinistra", se si vuole evitare la prossima, e questa volta definitiva, sconfitta del centrosinistra italiano.
Lo dice anche il sondaggio commentato da "Repubblica" nell'articolo Il fattore coalizione che stana gli astenuti, che mostra come il centrosinistra potrebbe vincere senza problemi il confronto elettorale, ma al solo patto di sbilanciarsi a sinistra, e non certo al centro cattolico... come la leadership del Pd insiste a volere.


Post scriptum: un personaggio notoriamente molto "intriseco" alla logica dei partiti, Imma Battaglia, ha subito dopo esemplificato quale ruolo i partiti vorrebbero riservare al movimento lgbt. Battaglia ha infatti chiesto espressamente che il governo non si occupi di matrimoni gay, affermando, in uno sbocco di "ma-altrismo" veltrusconiano, che "ben altri" sono i problemi dell'Italia, ad esempio... il Medio Oriente.

Che l'autonominata leader di un movimento chieda al governo di non occuparsi delle questioni per discutere le quali quel movimento è nato, è qualcosa di inedito ed assolutamente bizzarro.
Ma la partitocrazia italiana ci ha regalato anche questo, grazie ai suoi "ventriloqui" che ci mostrano quale dovrebbe essere, secondo loro, il nostro ruolo: non solo stare zitti, ma addirittura tacitare coloro che provassero a parlare di noi.

Questo non è un progetto reazionario: è semplicemente cretino...


Tratto da: Facebook
 
 
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