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Riproduco qui il testo dell'articolo relativo all'incontro fra una delegazione gay e il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, edito su “Babilonia” n. 85, dicembre 1990, p. 6.

Dell'incontro ho parlato in questa pagina, commentando le polemiche seguite alle commemorazioni in morte di Francesco Cossiga.


ANCHE I GAY
...VANNO AL QUIRINALE

Di: Marco Melissari.
Da: "Babilonia" n. 85, dicembre 1990, p. 6.
 
 

Il 1° dicembre 1990 è stato stabilito un precedente che, si spera, dovrebbe aprire la strada a un rapporto diverso fra i gay e lo Stato italiano.
In questa data infatti per 1a prima volta nella storia italiana la più alta carica dello Stato, il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ha ufficialmente ricevuto al Quirinale gli omosessuali dell'Arci Gay.

La rappresentanza del movimento gay italiano era composta dal presidente Franco Grillini, da Gianpaolo Silvestri (membro del comitato di presidenza), da Roberto Dartenuc (segretario di Bologna) e da Marco Melissari (segretario dell'Arci Gay di Milano, nonché redattore di "Babilonia"). Quando la pattuglia si è presentata alle porte dal Quirinale, è stata prontamente salutata con mano alla fronte da tutti i corazzieri!

Il colloquio, durato più di mezz'ora, non poteva che puntare immediatamente sul tema Aids, visto che proprio in quella occasione ricorreva la terza giornata mondiale per la lotta all'Aids.
 
Scansione (ridotta) dell'articolo orignale in "Babilonia" n. 85 - dicembre 1990. 
Fare clic per una versione ad alta definizione, stampabile.

È stato il presidente a introdurre il discorso sull'Aids, discutendo dell'importanza del lavoro delle associazioni di volontariato, affermando di "conoscere bene e di apprezzare il lavoro di prevenzione e informazione finora svolto dall'Arci Gay", e ha promesso un suo intervento perché questa attività sia riconosciuta dallo Stato.

Il lavoro delle associazioni volontarie il Presidente l'ha potuto apprezzare da vicino, dal momento che un suo congiunto lavora in una comunità cattolica di accoglienza di persone sieropositive. Un riconoscimento quindi dell'importanza di figure umane, e non solo di figure mediche, nella lotta a quella che è ormai definita la "peste del secolo".

Il presidente ha poi chiesto ai suoi interlocutori di inviargli alcuni suggerimenti per il discorso che è stato invitato a tenere in apertura della Conferenza mondiale sull'Aids, che si terrà a Firenze nel prossimo giugno: un "imprimatur" che finalmente ufficializza il lavoro dell'Arci Gay al piano Aids nazionale.

Alla fine del colloquio al presidente è stata consegnata una fotografia del monumento di Bologna, dedicato alle vittime omosessuali del nazismo, e una copia del libro Bent, testimonianza proprio di "quelle" vittime. Cossiga ha promesso di impegnarsi perché anche a coloro che sono stati deportati o mandati al confino durante il "Ventennio" venga riconosciuta la pensione che spetta alle vittime dal fascismo.

All'uscita il presidente ha notato il cavallino alato, simbolo dell'Arci Gay, appuntato sulla giacca di un componente della delegazione, ha chiesta il significato, e l'ha accettato in regalo.

Non è facile sottovalutare l'importanza dell'avvenimento. Per la prima volta le autorità dello Stato riconoscono l'esistenza dalla realtà omosessuale del nostro Paese.

Dopo aver scelto di ignorare, nel bene e nel male, il "problema omosessuale", dopo aver finto per decenni che le richieste della comunità omosessuale non riguardassero in alcun modo le autorità statali, lo Stato italiano sta finalmente cambiando

Gli omosessuali sono cittadini come gli altri, ed hanno lo stesso diritto di tutti i cittadini di presentare le loro esigenze alle autorità. Dopo questo incontro sarà molto più difficile ignorarlo.
 


Tratto da: "Babilonia" n. 85, dicembre 1990, p. 6.
Copyright dell'autore.
 
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