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Non servono "complotti" degli Illuminati quando è più semplice fare promesse per la carriera.

[Da "Facebook", 12 febbraio 2015]

di: Giovanni Dall'Orto.
 


Uno interessante articolo dell'economista Paul Krugman dal "New York Times", tradotto qui, pone (citando Matthew Yglesias, 2011) domande che trovo stimolanti per riflettere sul motivo della stagnazione della politica a livello mondiale. E spiega perché l'esperimento greco (sulle cui possibilità di successo nutro peraltro poche speranze: non si fa molta voce grossa con un PIL che è l'1,5% dell'Unione europea) costituisce un nuovo paradigma: perché i suoi protagonisti hanno rotto una regola non scritta ma fino ad oggi ferrea: governa solo chi fa parte del gruppo degli amici degli amici, che si conoscono tutti, e si frequentano tutti, e condividono lo stesso destino sociale. (Ovviamente, è questa considerazione che trovo stimolante, non certo la "scoperta" della "superclasse" di cui si parla da un paio di decenni).
Infatti quelli di Syriza hanno già iniziato a fare sgarbi a ripetizione, rivelando quello che tutti sanno e vedono in certi ambienti, ma che tutti, da gentiluomini, tacciono... per evitare di essere tagliati fuori per sempre.

A poco a poco si è creata un'omogeneizzazione di tutti i gruppi dirigenti, una super-classe mondiale ("Global ruling class", secondo il già citato Matthew Yglesia), in cui chi "si comporta bene" (secondo gli interessi della superclasse) sa che avrà incentivi maggiori che seguendo gli interessi dei suoi elettori, sotto forma di un posto dirigenziale da qualche parte.

Questa descrizione è da sempre molto più plausibile della infantile visione complottista, che vede riunioni di "Illuminati" che danno ordini e incarichi a Tizio e Caio, e alla puerile visione a Cinque stelle, in cui sacchi di banconote cambiano mano sotto il tavolo (criccacastacorruzzzzione!).

Nella realtà delle cose non occorre essere "corrotti" per fare certe scelte. E' sufficiente comportarsi secondo gli incentivi, come fa qualsiasi essere umano. Senza neppure chiedersi dove portino. Se ti opponi a certe iniziative, per esempio se inizi a dire che la guerra in Ucraina porta vantaggi solo agli Usa, e porta solo svantaggi all'Europa, da quel momento nessuno di chiamerà più a fare consulenze, a ricoprire incarichi, e se sei giornalista, aggiungo io, non troverai più lavoro. A meno di andare a lavorare per "Russia today",  che però applica la stessa logica, ma ribaltata.

Questo discorso non vale infatti solo per l'Occidente: pensiamo ai ruoli che i russi hanno trovato in Gazprom per gli ex leader tedeschi, o alla promessa fatta a Romano Prodi (che dopo tutto è un ex presidente dell'Iri, quindi l'offerta non aveva assolutamente nulla di innaturale) di un posto dirigenziale in cambio del suo appoggio ai loro progetti per Gazprom, ai tempi in cui era capo del governo italiano.


Questa politica delle "porte girevoli"; in cui alti dirigenti, boiari, amministratori, politici, ed anche dirigenti sindacali ma anche dirigenti dei partiti di opposizione, si sono scambiati i ruoli come nel gioco delle "sedie musicali", è quanto ha dolcemente decapitato l'opposizione. Ogni volta che emergeva un leader con una visione pericolosa, è stato comprato. Sono rimasti "sul mercato" solo i matti furiosi come Beppe Grillo, che strillano ma non vanno da nessunissima parte, anzi fanno comodo al sistema perché lo ricompattano.

Se la lista Tsipras in Italia è stata un fallimento totale, è stato perché vi erano accrocchiati e disepratamente arroccati dentro quei dirigenti di SeL e Rifondazione che partecipano tutti al quel gioco, sia pure con ruoli mooolto più modesti: di sicuro non Gazprom, però la presidenza di una municipalizzata, di un acquedotto, a chi si comportasse bene, era ed è garantita.
SeL non può permettersi di rompere col Pd, per quante porcate il Pd faccia, perché il giorno dopo tutti i suoi dirigenti di municipalizzate, in tutte le giunte in cui è "alleata" col Pd, salterebbero come tappi. E dopo tutto, anche loro "tengono famiglia"...

E Cofferati che smette di dirigere un sindacato, e subito lo fanno sindaco di Bologna? Domanda: ma avrà davvero fatto solo gli interessi dei lavoratori, per meritarsi quel premio? O avrà badato ancor di più agli interessi di chi poi, per gratitudine, gli ha regalato quel posto?


Questo gioco l'ho visto funzionare anche nel movimento gay. I venti anni di Pensiero Unico, grazie al monopolio decisionale esercitato da quella che da noi è chiamata "partitocrazia", ma che è solo uno dei volti di questo "consensus", hanno progressivamente emarginato chiunque fosse fuori da questa logica, per banale strangolamento economico.
Il movimento lgbt ha gestito negli ultimi anni letteralmente milioni di euro, ma nessuno lo sa. Chi li ha gestiti? Con che criteri? Ovviamente coloro che avevano contatti coi partiti, ed erano a loro graditi. Cioè, acquiescenti, ovvio.
E il fatto che certuni hanno prosperato e gli altri, che non volevano giocare questo gioco, sono semplicemente usciti dal gioco, avrà qualche rapporto con tale situazione? Decida il lettore.

Resta il fatto che a poco a poco al ruolo di nostri "leader" sono stati nominati (senza che nessuno li eleggesse mai a nulla: ma i politici vengono nominati, non eletti) persone come Concia o Scalfarotto, che danno del tutto per scontato che i ruoli politici e quelli dirigenziali nelle multinazionali siano totalmente intercambiabili: Scalfarotto "prima" tagliava teste in una banca, Concia "dopo" è andata a dirigere non so più che ente pubblico, e non certo per due lire. Premiata, ovviamente, per non avere ottenuto nulla per il mondo lgbt.  Ma se avesse ottenuto una legge antiomofobia, oggi lavorerebbe in un call-center.

E poi via via a scendere, ai livelli minimi e infimi, col gettone di presenza per i consigli di quartiere, che in un'epoca di disoccupazione di massa fanno comodo. Molto, in un Paese in cui il sussidio di disoccupazione, unico in Europa (assieme... alla Grecia) non è un diritto sociale.


Syriza ha messo il dito sulla piaga: non possiamo fare/avere una opposizione se ogni volta che ci proviamo ci troviamo fra i piedi Civati, Vendola, Ferrero, Fassina... questa gente è il problema, non la soluzione. E infatti la Lista Tsipras sono riusciti a non farla decollare.
E' gente che "tiene famiglia" anche lei. Ha interessi da salvaguardare, carriere da curare: ricordate, vero, la telefonata di Vendola all'Ilva?
No, io non penso che gli Illuminati lo avessero corrotto con valigie di banconote: Vendola aveva solo capito come andava il mondo...
Anche Syriza, solo che la differenza è che Vendola ha deciso di adeguarsi, Syriza ha detto basta.

Differenza da poco, ma fondamentale.
 


Tratto da: Facebook
 
 
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