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FILIPPO BUONACCORSI ("Callìmaco Esperiénte", 1437-1496)
 
di: Giovanni Dall'Orto

La tomba di Buonaccorsi a Cracovia
La tomba di Filippo Buonaccorsi
a Cracovia. (Cortesia Antonio Sciacovelli).
Umanista e uomo politico italiano [1].

La sua attività, a seguito di uno scandalo a carattere sia politico che omosessuale, si svolse soprattutto in Polonia, dove fu tra le altre cose precettore del re polacco Jan Olbracht e dove è considerato uno degli propagatori dell'Umanesimo.

Nato a San Gimignano [2], si trasferì nel 1462 a Roma, dove fu allievo dell'umanista omosessuale Pomponio-Leto (nella casa del quale abitò anche) e fece parte dell'Accademia Romana da costui fondata.

La sua vita ebbe una svolta drammatica nel 1468, quando fu accusato d'aver congiurato contro il papa Paolo II. Riuscì a fuggire evitando l'arresto, ma fra le sue carte furono trovate poesie di tema omosessuale, che gli valsero l'ulteriore imputazione di sodomia
"et dice S.<ua> S.<antità> non potendo havere loro ha facto prendere le loro cose et hagli trovati soy epygrammata et versi et soneti intitulati ad pueros ["ai ragazzi", NdR] in genere turpe, dove demonstravano molte loro ribaldarie[3]

Fra i ragazzi cantati nei suoi epigrammi latini [4].ci sono Antonio Lépido, anch'egli scolaro di Pomponio-Leto, che "Callimaco" (questo fu il suo nome umanistico) definisce "il suo Ganimede" (phrygius amor) nonché Lucio Fazini, che nel 1481 sarebbe diventato vescovo di Segni e che negli epigrammi è chiamato "Lucidus Phosphorus" (portatore di luce) [5].

Dopo varie peregrinazioni Callimaco riuscì a rifugiarsi nel 1472 presso il re di Polonia, che lo nominò precettore dei prìncipi.

Da qui ebbe inizio una carriera fulminea: nel 1474 Bonaccorsi fu nominato segretario reale, nel 1476-77 ambasciatore a Venezia e Roma e nel 1479 a Costantinopoli; nel 1486 fu rappresentante della Polonia a Venezia. 
Con l'ascesa al trono, nel 1492, del suo discepolo Jan Obracht la sua influenza raggiunse il culmine. Egli ricambò il favore regale sostenendo nei suoi scritti la necessità di rafforzare il potere del re a scapito dell'aristocrazia.

Morì nel 1496 e fu sepolto a Cracovia, dove nella chiesa domenicana esiste tutt'ora il suo sepolcro di bronzo, considerato una delle prime opere rinascimentali in Polonia.

Buonaccorsi è autore di opere poetiche [6] (che dopo lo scandalo e l'esilio divennero, prudentemente, esclusivamente eterosessuali), filosofiche e storiche.

Il fatto che una parte rilevante degli studi su di lui sia stata edita in polacco ha però fino ad oggi impedito al di fuori della Polonia di far piena luce sulla sua personalità e sulla sua opera, che è in parte tutt'ora inedita e in attesa d'una riscoperta.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina.

Note

[1] Sulla vita si veda: Gioacchino Paparelli, Callimaco Esperiente (Filippo Buonaccorsi), Beta, Salerno 1971 (riedito: Roma 1979). Sull'omosessualità vedi le pp. 33-40 e 45.
Non ho potuto consultare: G. C. Garfagnini (a cura di), Callimaco Esperiente poeta e politico del '400. Convegno internazionale di studi (San Gimignano, 18-20 ottobre 1985), Firenze, Olschki 1987. 

[2] Gustavo Uzielli, Filippo Bonaccorsi "Callimaco Esperiente" di San Gimignano, "Miscellanea storica della Valdelsa", VI 1898, pp. 114-136 e VII 1899, pp. 84-112. Sull'omosessualità vedi in particolare le pagine 129-130 e 134. Presenta anche una foto b/n del Buonaccorsi, tratta dal ritratto dalla sua tomba.

[3] Johannis Blanchus, lettera a Galeazzo Maria Sforza, 29 febbraio 1468, in: Ludwig Pastor, Storia dei Papi, Desclée, Roma 1911, vol. II, p. 746.

[4] Kasimierz Kumaniecki, Il periodo italiano dell'opera poetica di Filippo Buonaccorsi: i suoi epigrammi romani. In: Il mondo antico nel Rinascimento, Atti del V convegno internazionale di studi sul Rinascimento,Sansoni, Firenze 1958, pp. 65-73.

[5] Luigi Calvelli, Un umanista italiano in Polonia. Filippo Buonaccorsi da S. Gimignano, "Miscellanea storica della Valdelsa", XXII 1914, pp. 45-65, XXIII 1915, pp. 45-66, e XXIV 1916, pp. 13-33, alle pagine 60-62.

Alle pp. 49 e 64 è un breve elenco degli epigrammi pederastici [del 1465-1466circa] preservati dal Codice Urb. lat. 368 della Biblioteca Vaticana, alle carte 38 sgg. : 
carte 73v, Ad Lucidum: "contiene una particolareggiata descrizione delle bellezze fisiche del giovanetto, a cui i genitori appropriatamente posero il nome di Lucido" (Calvelli, p. 61).
carte 78v: al Platina, "di contenuto osceno";
carte 84v: ringrazia Platina per un ricco pranzo, ma lo avrebbe preferito modesto purché accompagnato dalla bellezza di Lepido (traduzione in
Calvelli, p. 59).

[6] Non sono riuscito a rintracciare e leggere Casimirus (scil. Kasimierz) Kumaniecki (a cura di), Filippo Buonaccorsi, Epigrammatum libri duo, Zaklad Narodowy im Ossolinskich Wydawnictwo Polskiej Akademii Nauk, Wratislaviae 1963.



Originariamente edito in traduzione inglese parziale sul Who's who in gay and lesbian history (a cura di Robert Aldrich e Garry Wotherspoon), vol. 1, ad vocem. Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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