Home page Giovanni Dall'Orto > Saggi di storia gay > Biografie di personaggi gay > Lucio Anneo Seneca il giovane
 

SENECA 
(Lucio Anneo Seneca il giovane, 
ca. 4 a.C.-65 d.C.)
 
di: Giovanni Dall'Orto

Seneca nel busto al Pergamonmusem di Berlino
Uomo politico, scrittore e filosofo romano.

Nato in Spagna, studiò a Roma, dove iniziò la carriera politica verso il 31 d.C. Nel 41 fu però implicato in un processo per adulterio che coinvolgeva la famiglia imperiale, e fu deportato in Corsica, ove rimase fino al 49.

Busto di Nerone adolescenteRitornato a Roma nel 49 gli fu affidata l'educazione del principe Lucio Domizio Enobarbo, il futuro Nerone
Quando costui divenne imperatore nel 54, il potere di Seneca s'accrebbe ed egli ricoprì varie cariche pubbliche. 

La situazione cambiò però dopo l'uccisione d'Agrippina, madre di Nerone, nel 59. Nerone si svincolò sempre più dall'influsso del tutore che, trovatosi isolato nel nuovo entourage dell'imperatore, si ritirò nel 62 a vita privata. 
Fu subito accusato di cospirazione contro Nerone ma riuscì a dimostrare la propria innocenza.

Non riuscì invece nel 65 a dimostrare la propria estraneità alla congiura dei Pisoni, e ricevette da Nerone l'ordine di suicidarsi, che egli eseguì.


Seneca fu autore assai prolifico, e diverse opere sue sono sopravvissute. 
Molte contengono valutazioni sul comportamento omosessuale, visto come atto degradante, spesso frutto di violenza o di potere, in ogni caso conseguenza d'una passione che la filosofia stoica, a cui Seneca aderiva, non poteva certo apprezzare.

Seneca inoltre insiste sul fatto che lo schiavo usato come oggetto sessuale è un essere umano come il padrone [1], e non dovrebbe essere degradato da abusi sessuali (non però liberato da abusi lavorativi!).

Come si vede queste prese di posizione assomigliano, come altre di Seneca, ad analoghe valutazioni proposte dal cristianesimo, che infatti dallo Stoicismo ha assorbito gran parte della propria etica sessuale e molti altri aspetti della morale, al punto che oggi ci paiono specificamente "cristiani" anziché Stoici. 
A tal punto i cristiani antichi consideravano vicino a loro Seneca, che inventarono la leggenda del suo cristianesimo segreto, supportata da un apocrifo epistolario fra lui e san Paolo, per secoli creduto autentico.

L'erma bifronte con il ritratto e il nome di Seneca, al Pergamonmuseum di Berlino

Fra le molte discussioni dell'omosessualità presenti nell'opera di Seneca segnalo soprattutto quelle nel De beneficiis [2], assai preoccupate della perdita di dignità legata all'accettazione di atti omosessuali, specie il coito orale. 

Da segnalare anche le ripetute allusioni nella sua opera più letta oggi, le Lettere a Lucilio, ad esempio laddove esecra [3] la sorte degli "infelici greggi" di ragazzi che, dopo il banchetto, vengono oltraggiati nelle stanze private; oppure laddove incita [4] a vivere sempre "secondo natura" evitando atti contro natura quali il travestitismo o il coito fra maschi, vero oltraggio sessuale [5].

Ulteriori allusioni troviamo nel De brevitate vitae[6]; nel De vita beata[7], nel De ira[8], De tranquillitate animi [9], nelle Naturales quaestiones [10] e in altri passi ancora.

Un particolare inquietante è però che lo storico Dione Cassio (ca. 155 - ca. 240 d.C.), affermò nella Romaiké istorìe [11] che nonostante la sua ostentazione di virtù filosofica Seneca amava gli uomini (adulti), e che insegnò tale "vizio" anche a Nerone.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina.

Note

[1] Seneca, Ad Lucilium, XLVII 7. Traduzione italiana (con testo a fronte), Lettere a Lucilio, TEA, Milano 1994.

[2] Seneca, De beneficiis, II 21, 1-2 e 5-6; II 28 5-6; IV 30, 2; IV 31, 4. 

[3] Seneca, Ad Lucilium, XCV 24. Traduzione italiana (con testo a fronte), Lettere a Lucilio, TEA, Milano 1994.

[4] Seneca, Ad Lucilium, CXXII 7. Traduzione italiana (con testo a fronte), Lettere a Lucilio, TEA, Milano 1994.

[5] Altre allusioni nell'Ad Lucilium: XII 3, LXVI 53, LXXXVII 16; XCVII 2-4; CXXIII 10, CXXIII 15-16. Traduzione italiana (con testo a fronte), Lettere a Lucilio, TEA, Milano 1994.

[6] Seneca, De brevitate vitae, XII 5. Traduzione italiana online al link appena indicato, e a stampa come: La brevità della vita, in: Opere, Rizzoli, Milano 2000.

[7] Seneca, De vita beata, XIII 6. Traduzione italiana: Della vita felice, Mondadori, Milano 1995.

[8] Seneca, De ira, II 28, 7.
Traduzione italiana: L'ira, Rizzoli, Milano 1998.

[9] Seneca, De tranquillitate animi, cap. XV. Traduzione italiana, La tranquillità dell'animo, Rizzoli, Milano 1997.

[10] Seneca, Naturales quaestiones, I 16, 1-9; VII 31, 1-3. Traduzione italiana: Questioni naturali, Utet, torino 1998.

[11] Dione Cassio, Romaiké istorìe, LXI 10, 4-6. Traduzione italiana, Storia romana, Rizzoli, Milano 1998, vol. 5. 



Originariamente edito in traduzione inglese sul Who's who in gay and lesbian history (a cura di Robert Aldrich e Garry Wotherspoon), vol. 1,ad vocem. Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

[Torna all'indice delle biografie di personaggi gay]