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Lo scandalo Krupp [Capri, 1902] e la stampa.

"La Propaganda"
 
Ragazzi capresi. Dipinto di Otto Sohn-Rethel

Da: "La propaganda - Quotidiano socialista" [30/10/1902] ;[1].
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GLI SCANDALI DI CAPRI

La stampa italiana ed estera

Le gravi e dolorose rivelazioni da noi fatte, hanno avuto una grande ripercussione in tutta Italia ed all’estero. A fasci ci giungono i giornali tedeschi che si occupano della cosa col meritato disgusto; a fasci ci pervengono da più parti d’Italia notizie sopra ulteriori particolari non pubblicabili per ragione di decenza. Ormai il signor Krupp e la sua Corte rientrano nel campo della patologia: è il medico che occorre, non il giudice.

Ma ciò che oggi s’impone è l’assodare la responsabilità delle autorità italiane ed il punire i rei. Non si dirà infatti che l’Italia, oltre ad essere luogo da affitto per opere innominabili, debba essere il paese della impunità.

E veniamo a nuovi dati di fatto.

Nuovi colpevoli - La grotta di Fra Felice

La corruzione nell’isola riguarda ancora un certo numero di stranieri, i quali si danno alle pratiche più depravate, contribuendo alla depravazione di tutta una forte gioventù.

Pensino i lettori che il male è giunto ad un punto terribile: la condizione morale-sessuale dell’isola fa spavento! E giudichino da questo fatto: che presso un fotografo sono state viste alcune fotografie di giovani caprensi in aspetto poco presentabile: fotografie che poscia si spedivano agli intenditori! [2].
Questo particolare, che in giudizio può essere dimostrato da testimoni oculari insospettabili, sta a provare quanto grande sia il male!

Così pure occorre che l’autorità metta un suo occhio sulla così detta Grotta di fra Felice, una grotta solitaria trasformata in una specie di locale di segrete riunioni per una associazione che, in apparenza, ha veste di cultura e di beneficenza. Ma le operazioni sociali si facevano in grande segreto ed alla società appartenevano notissimi depravati: lo che lascia supporre ben altri scopi.
D’altronde noi abbiamo tutto il dritto di elevare i più gravi sospetti su tale confraternita e perciò invitiamo le autorità ad intervenire [3].
 

Tre amici di Krupp nella Grotta di fra' Felice
Tre amici di Krupp sulla terrazza della Grotta di Fra' Felice. Sono stati riconosciuti, da sinistra, il naturalista Salvatore Lo Bianco e il dottor Vincenzo Cuomo.

Il Mattino, Scarfoglio e Krupp

Un incidente venuto a nostra conoscenza può dare gran luce al fosco romanzo.

Nello scorso anno [4] "il Mattino" pubblicava una corrispondenza da Capri, nella quale si leggevano, su per giù, le seguenti frasi: "finalmente è giunto in Capri il signor Krupp, re dei cannoni e re dei capitoni". 
Pochi giorni dopo la pubblicazione, il signor Eduardo Scarfoglio capitò a Capri con una cocotte, e stette e dimorò e si ubriacò nell’albergo Quisisana, in compagnia della onorevole combriccola. 
"Il Mattino", dopo ciò, tacque dei capitoni e pubblicò laudi ed incensamenti.

L’ispettore di P.S. in missione

Sappiamo che il Ministero degl’Interni mandò segretamente a Capri un ispettore di P.S. per appurare quanto si andava vociferando e poscia [poi] riferire. L’ispettore (ignorato - e fecero bene! - dalle autorità locali) restò otto giorni nell’isola.

Dopo la sua partenza, il signor Krupp, dovè esser avvisato di lasciar Capri per sempre [5].

Ora noi chiediamo al governo la consegna del detto rapporto all’autorità giudiziaria, perché questa proceda d’ufficio. Contemporaneamente vogliamo sperare che l’on. de Martino [6] (il quale si è acquistata la stima altrui combattendo la camorra di Napoli) non voglia, poi, appoggiare quelli tra i suoi elettori che sono i responsabili.
 

Ragazzi capresi. Quadro di Otto Sohn-Rethel
Dettaglio da un quadro di Otto Sohn-Rethel  (1877-1949) , che operò a Capri. (Collezione privata, Anacapri. Foto: Archivio GiovanBattista Brambilla).

La responsabilità

Sono moltissime.

Innanzi tutto esse cadono su tutti i due partiti personali [7] che infestano Capri: nessuno si salva, tutti fecero il male (salvo le personali eccezioni): tutti lasciarono che la piaga dilagasse, o, per lo meno, tennero il sacco.

Ma le responsabilità maggiori debbono cadere sulle autorità, cioè sul maresciallo dei carabinieri, sul magistrato locale, sindaco Serena, che è sindaco ed albergatore di Capri. 

Questi messeri sapevano o non sapevano tutte queste porcherie? E se le conoscevano, perché non fecero il proprio dovere? E l’on. de Martino non sapeva nulla?...

Ecco quanto ci aspettiamo di apprendere da una inchiesta che autorità politica e giudiziaria dovrebbero ordinare.

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L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1].Gli scandali di Capri, "La propaganda", 30/10/1902.

Ha copiato il testo Davide Locaputo, che ringrazio.

I neretti e le spiegazioni fra [parentesi quadre] sono stati aggiunti da me.

[2] Poiché la presenza per lavoro di Wilhelm von Plüschow a Capri è documentata, e per anni, si tratta con gran probabilità di lui. Non a caso fu anch'egli travolto dallo scandalo Krupp, e il processo che subì - e perse - fu l'inizio della fine della suua carriera.

[3] Nonostante, in un secolo, sugli "amori segreti" di Capri di allora siano venute fuori notizie "segrete" rispetto a cani e porci (in diari, epistolari, biografie, romanzi-scandalo...), sulla "grotta di fra' Felice" non è mai emerso nulla di meno che tranquillo. Quindi la "Propaganda" sta semplicemente spacciando, senza verifica, un pettegolezzo di bassa lega e nulla più. La grotta era una sala da pranzo "rustica" e da gioco, di società, con tavoli e sedie. 
Anche un idiota capisce che non si possono organizzare orge in un vano privo di porte sulla pubblica via...

Al contrario, non va forse liquidata alla svelta l'accusa secondo cui Krupp frequentava altri omosessuali ("notissimi depravati") dell'isola. Della compagnia facevano parte persone che condividevano gli interessi scientifici e naturalistici di Krupp. Ma anche il barbiere Adolfo Schiano e il barcaiolo Antonino Arcucci, "un bel giovane quasi analfabeta, piuttosto irascibile e dalle maniere brusche" (Carlo Knight, L'utopia caprese di Krupp, La Conchiglia, Capri 2002, p. 118), che furono entrambi ricordati da Krupp nel suo testamento. Krupp non parlava italiano (coi notabili del luogo parlava francese), quindi è un po' dubbia l'inclusione nella combriccola della Grotta di alcune persone non propriamente definibili "scienziati".

[4] Cioè nel 1901, e non nel 1902, come si trova scritto in vari testi storici.

[5] Questo dettaglio, il "foglio di via" imposto prima che lo scandalo scoppiasse, viene sempre taciuto da quanti sostengono che Krupp non fu omosessuale. Se non lo era, per cosa fu espulso?

[6]Il deputato eletto nel collegio uninominale comprendente Capri.

[7] Il partito Serena, legato al proprietario dell'albergo Quisisana, e il partito Pagano, legato a Manfredi Pagano e a Giuseppe Morgano, proprietari degli alberghi Pagano, Maresca e Santa Lucia e del bar "Zum Kater Heddigeigei". Il primo borghese - clericale, il secondo borghese - anticlericale. Krupp si era legato al primo ed alloggiava all'Hotel Quisisana.


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