Home page Giovanni Dall'Orto > Saggi di storia gayBiografie di personaggi gay > Testi originali > Sec. V-X > Lussorio

Lussorio (Luxorius, floruit 496/534)

dimensioni h 170 x largh 132
Scrittore. Illustrazione del sec. VI dal "Dioscoride di Vienna".

NOTA BENE. Questo testo è un semplice "appunto", pubblicato provvisoriamente in attesa di trovare il tempo
per curare o farne curare la traduzione, il commento, o entrambe le cose.


Da: Luxorii cento / Antologia di Lusorio [secc. I-V] [1]
.
39. 
De Narcisso ( = 26).
39. 
Su Narciso.

Dum putat esse parem vitreis Narcissus in undis,
solus amore perit, dum putat esse parem.

Mentre Narciso crede d'avere un pari nelle onde vitree,
muore solo, d'amore... mentre crede d'avere un pari [2].

fregio di separazionefregio di separazione
.

69. 
De Hyla et Hercule ( = 57).
69.
Su Ercole ed Ila.

Raptus amatus Hylas: nympharum gaudia crescunt.
Herculis ira tumet: raptus amatus Hylas.

Rapito è l'amato Ila - l'esultanza delle ninfe impazza.
L'ira d'Ercole si gonfia - rapito è l'amato Ila.
Achille cura l'amico Patroclo ferito.
72. 
De Ganymede ( = 60).
72.
Su Ganimede <ed Ermafrodito>.

Captus amante puer aquila moderante pependit;
infamavit aquas captus amante puer.

Pendette dall'aquila rapitrice il ragazzo rapito dall'amante,
contaminò le acque il ragazzo rapito dalla amante [3].

fregio di separazionefregio di separazione

76. 
De tumulo Achillis ( = 64).
76. 
La tomba di Achille.

Iurgia conflat Amor, ut blandius urat amantes;
ad cumulum fidei iurgia conflat amor.

L'amore gonfia i litigi, per arder più dolcemente gli amanti;
per aumentare la fiducia l'amore gonfia i litigi [4].

fregio di separazionefregio di separazione

77.
De Nyso et Euryalo ( = 65). 
77.
Su Eurialo e Niso.
Nomen amicitiae magna pietate colendum est;
maxima pars vitae est nomen amicitiae.
Il nome dell'amicizia va onorato con gran devozione:
il nome dell'amiciza è la parte maggiore della vita.
78. 
Item unde supra ( = 66).
78.
Lo stesso del precedente.
Mens, ubi amaris, ama: rarum est agnoscere amicos,
rarum servare <est>. Mens, ubi amaris, ama.
Anima, se sei amata, ama: è raro riconoscere gli amici,
è raro conservarli. Anima, se sei amata, ama.

fregio di separazionefregio di separazione

108.
De eunucho ( = 97)
108.
Su un eunuco.

Quem natura marem dederat, fit femina ferro;
nam teneri pubes viribus exuitur.

Colui che la natura creò uomo, diventa femmina col bisturi;
infatti giovani pubi sono privati della virilità.
Hinc iuvenem cernis tanto sub robore mollem,
et dubii pulcher corporis extat homo.
Perciò vedi il ragazzo tanto effeminato e senza forza,
e cresce un bell'uomo dal corpo ambiguo.
Coniugibus cautis placita est monstrosa voluptas;
fidus enim custos qui sine teste datur.
Gli sposi prudenti gradiscono il mostruoso piacere,
infatti è custode fidato chi è credibile senza testi [5].

fregio di separazionefregio di separazione

109.
Aliter ( = 98)
109.
Lo stesso.

Incertum ex certo sexum fert pube recisa,
quem tenerum secuit mercis avara manus.

Da certo il sesso diventa incerto con l'operazione al pube,
che da piccolo una mano avida di denaro tagliò.
Namque ita femineo eunuchus clune movetur
ut dubites quid sit, vir <magis> an mulier.
E infatti l'eunuco cammina con natiche femminili, in modo 
tale che tu dubiti cosa sia, se più uomo o donna.
Omnem grammaticam castrator sustulit artem
qui docuit neutri esse hominem generis.
Il castratore ha sconfitto ogni arte della grammatica,
perché insegnò che esistono uomini di genere neutro [6].

fregio di separazionefregio di separazione

111.
De pantomimo ( = 100).
111.
Su un attore [7].

Mascula femineo declinans pectora flexu
atque aptans lentum sexum ad utrumque latus
ingressus scenam populum saltator adorat,
sollerti spondens prodere verba manu.

Piegando il petto maschile in modo femmineo
e adattando il sesso molle ad entrambi i lati,
entrato in scena, il mimo si rivolge al pubblico,
promettendo di esprimere le parole con l'abile mano.
Nam cum grata chorus diffudit cantica dulcis,
quae resonat cantor, motibus ipse probat.
Infatti quando il coro diffonde piacevoli canti, 
che il cantore fa risuonare, li asseconda con i gesti.
Pugnat, ludit, amat, bacchatur, vertitur, adstat;
inlustrat verum, cuncta decore replet.
Combatte, gioca, ama, si agita, si gira, si ferma;
illustra il vero, compie tutto con leggiadria.
Tot linguae quot membra viro. Mirabilis ars est
quae facit articulos ore silente loqui.
L'uomo ha tanto lingua che corpo. Mirabile è l'arte
che fa parlare le parti del corpo con la bocca silenziosa.

fregio di separazionefregio di separazione

129.
De Marte cinedo ( = 118).
129.
Su un Marte finocchio.

Quid prodest Martis nomen de nomine ductum
pruriat infami cum tibi clune Venus?

A cosa ti serve avere il nome di Marte [8]
quando Venere [9] ti fa prudere le infami natiche?
Sors fuerat melior Cypridos si nomen haberes
nec natura daret Martia membra tibi.
Sarebbe stata miglior sorte se ti fossi chiamato "Venerio"
e la natura non ti avesse dato un corpo da Marte.
Nunc utroque carens, ignoti fabula sexus,
femina cum non sis, vir tamen esse nequis.
Ora sei privo di entrambi, di sesso ignoto alla lingua [10],
poiché femmina non sei, né puoi essere maschio.

fregio di separazionefregio di separazione

145.
De Narcisso ( = 134).
145.
Su Narciso.
Invenit proprios mediis in fontibus ignes
et sua deceptum urit imago virum.
Trovò la sua fiamma d'amore in mezzo all'acqua,
e il suo riflesso lo fece ardere, ingannandolo.
146.
Aliter ( = 135). 
146.
Idem.
Ardet amore sui flagrans Narcis<sus> in undis,
cum modo perspicua se speculatur aqua.
Narciso arde, bruciando d'amore per sé nelle onde,
specchiandosi ora nella limpida acqua.
147.
Aliter ( = 136).
147.
Idem.
Suspirat propriae Narcissus gaudia formae,
quem scrutata suis vultibus unda domat.
Narciso sospira il godimento della propria bellezza,
lo placa l'acqua scrutata per il suo volto.

fregio di separazionefregio di separazione

167. 
De Hyacintho.
167.
Su Giacinto[11].
Discrimen vitae, ludit dum forte, Hyacinthus
Incurrit, disco tempora fissa gerens.
Giacinto, mentre gareggia con abilità, cade in fin di vita, 
con la testa ferita da un disco.
Non potuit Phoebus fato subducere amatum,
sed cruor extincti florea rura replet.
Apollo non riuscì a sottrarre l’amato al suo destino,
ma il suo sangue ora riempie i prati di fiori di giacinto.
168.
Aliter.
168.
Idem.

Dispersit remeans ludentis tempora discus
Et dira pulcher morte Hyacinthus obit.

Il disco che tornava colpì la sua testa, mentre giocava,
e così il bel Giacinto morì di una morte crudele.
Gratia magna tamen solatur morte peremtum:
semper Apollineus flore resurgit amor.
Tuttavia, una grande ricompensa lo consola della morte:
l’amore di Apollo rinasce sempre nel suo fiore.
Il vento Zefiro (rivale di Apollo), qui rappresentato con le ali, rapisce Giacinto. Dipinto di Douris  (ca. 480 a.C.)  su vaso greco.
219. 
De Narcisso.
219.
Su Narciso.

Se Narcissus amat captus lenonibus undis.
Cui si tollis aquas, non est ubi saeviat ignis.

Narciso ama se stesso, invaghito delle acque ruffiane.
Se gli togli l’acqua, il fuoco non avrà più combustibile [12].

fregio di separazionefregio di separazione

263.
Eiusdem
263.
Dello stesso [13].

Dum dubitat natura, marem faceretne puellam,
natus es, o pulcher, paene puella, puer.

Mentre la natura è indecisa se crearti maschio o femmina,
sei nato, o bel ragazzo, quasi femmina.

fregio di separazionefregio di separazione

265.
De Narcisso.
265.
Su Narciso. [di Pentadio

Cui pater amnis erat, fontes puer ille colebat
Laudabatque undas, cui pater amnis erat.

Suo padre era un dio del fiume [Cefiso], quel giovane venerava le fonti
e lodava le acque, colui il cui padre era un dio del fiume.
Se puer ipse videt, patrem dum quaerit in amne,
perspicuoque lacu se puer ipse videt.
Vede se stesso, mentre cerca suo padre nel fiume,
in un limpido lago il ragazzo vede se stesso.
Quod Dryas igne calet, puer hunc inridet amorem
Nec putat esse decus, quod Dryas igne calet.
Mentre Driante arde di passione [per Dioniso], il giovane deride questo amore
e pensa non sia decoroso, mentre Driante arde di passione.
Stat stupet haeret amat rogat innuit aspicit ardet
Blanditur queritur stat stupet haeret amat.
Si ferma, rimane stupito, fisso, ama, si domanda, indica, guarda, arde,
accarezza, geme, si ferma, rimane stupito, fisso, ama.
Quodque amat, ipse facit vultu prece lumine fletu;
oscula dat fonti, quodque amat ipse facit.
E ciò che egli ama, fa lo stesso con preghiere del volto e lacrime degli occhi;
lui dà baci alla fonte, e ciò che egli ama, fa lo stesso.

265: epigramma di Pentadio [ca. 290 d.C.] su Narciso. Si vede nelle onde e si innamora di sé, e quello che fa lo fa anche ciò che egli ama. Bacia le acque, e lo stesso fa ciò che egli ama. 

fregio di separazionefregio di separazione

266.
Aliter.
266.
Idem. [di Pentadio]

Hic est ille, suis nimium qui credidit umbris,
narcissus uero dignus amore puer.

Questo è colui che credette troppo alle sue ombre,
Narciso, giovane degno di vero amore.
Cernis ab inriguo repetentem gramine ripas,
ut per quas periit crescere possit aquas.
Vedi che ritorna dalle piante acquatiche alle sponde,
affinché possa far crescere le acque, con cui morì.
Narciso. Affresco romano del I secolo d.C.
Narciso. Affresco romano del I secolo d.C. Da Pompei, casa di Lucrezio Frontone.
295.
Glyconeum in advocatum effeminatum.
295.
Gliconeo contro un avvocato effeminato.

Execti species viri,
naturae grave dedecus,
usu femineo Paris,
foeda cura libidinis,

Specie di uomo castrato,
orribile obbrobrio della natura,
Paride dai modi femminei,
vergognoso strumento di lussuria,
cum sis ore facundior,
cur causas steriles agis
aut corrupta negotia
et perdenda magis locas?
se sei così eloquente con le parole,
perché difendi cause perse
o preferisci occuparti 
di casi sterili e corrotti?
Agnovi. Ut video, tuo
Ori quid bene credier
Non vis sed, puto, podici.
Ho ben capito. Come vedo, preferisci 
aver reputazione non per la tua bocca, 
ma, penso, per il tuo culo.

fregio di separazionefregio di separazione

298.
In spadonem regium, 
qui mitellam sumebat.
298.
Contro un eunuco del re, 
che indossava una fascia sul capo.

Rutilo decens capillo
Roseoque crine ephebus
Spado regius mitellam
Capiti suo locavit.

Un bel ragazzo, eunuco del re, 
dai capelli biondi 
e con ciocche rosse,
mise sulla testa una fascia.
Proprii memor pudoris,
bene conscius quid esset,
posuit, cogente nullo,
fuerat minus quod illi.
Memore del suo pudore,
ben conscio di ciò che era,
e indossò, senza nessuna costrizione,
ciò che prima non era adatto a lui. 
[ora sì perchè è una donna ormai] 

fregio di separazionefregio di separazione

317.
In puellam hermaphroditam.
317.
Contro una ragazza ermafrodita.

Monstrum feminei bimembre sexus,
quam coacta virum facit libido,
quin gaudes fututi furente cunno?

Mostro di donna dal doppio sesso,
che la lussuria innaturale rende maschio,
perché non godi a farti scopare quando ti prude la f...?
Cur te decipit inpotens voluptas?
Non das, quo pateris facioque, cunnum.
Perché un piacere sfrenato ti devia?
Non la dai via, né in modo attivo né passivo.
Illam, qua mulier probaris esse,
partem cum dederis, puella tunc sis.
Quando darai quella parte che prova che sei donna,
allora sarai una ragazza.

fregio di separazionefregio di separazione

321.
In cinaedum bona sua 
corruptoribus dantem.
321.
Contro un finocchio che dava i suoi beni 
ai suoi stupratori.

Divitias grandesque epulas et munera multa,
quod proavi atque atavi quodque reliquit avus,

Anche se offri ricchezze, grandi banchetti e molti regali
(tutti beni che ti hanno lasciato i tuoi avi, bisavi, trisavoli)
des licet in cunctos et spargas, Becca, maritos,
plus tamen ille capit cui dare saepe cupis.
a tutti, e li dividi tra i tuoi mariti, o Becca
tuttavia dai di più a quello a cui ti piace darlo più spesso.
Nescio quid miserum est quod celas, Becca. Talento
vendere debueras, si bona membra dares.
Non so quale problema nascondi, Becca. Costeresti tu una fortuna, se quello che dai via fosse un buon membro.

fregio di separazionefregio di separazione

336.
In aurigam effeminatum numquam vincentem.
336.
Contro un fantino effeminato che non vinceva mai.

Praecedis, Vico, nec tamen praecedis,
et quam debueras tenere partem,
hac mollis misero teneris usu.

Vai avanti, Vico, ma non arrivi mai primo,
e la posizione che dovresti tenere ben salda
la tieni mollemente come un povero effeminato.
Umquam vincere possis ut quadrigis,
corruptor tibi sit retro ponendus.
Poiché tu riesca mai a vincere con la quadriga,
bisognerebbe mettere il tuo corruttore a spingerti di dietro.

[14].

[15].

[16].

[17].

[18].

[19].

[20].

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Il testo dal sito "Divus Angelus Pagina philologica", che riproduce l'edizione a cura di A._____ Riese, Anthologia latina, Teubner, Leipzig 1906 , 2 voll. (solo testo latino).

La traduzione dal latino qui proposta, inedita, è in parte mia e in (gran) parte di Pierluigi Gallucci, che ringrazio per il contributo. 
La revisione del testo italiano è mia, quindi eventuali errori sono da imputare a me soltanto.

Il sito "Divus Angelus" ne ha però modificato la numerazione, per cui ho provveduto a ripristinare quella di Riese, mettendo fra parentesi quella usata nel sito "Divus angelus".

Il Luxorii cento  ("raccolta di Luxorio"), che risale al sec. V d.C. ma comprende anche epigrammi più antichi, è il nucleo più antico attorno cui si è costituita la cosiddetta  Anthologia latina, un'antologia di epigrammi di vario argomento raccolta in epoche diverse. In essa gli epigrammi dall'1 al 336 sono costituiti, appunto, dal Luxorii cento
Luxorius era un funzionario latino che visse nel Nordafrica all'epoca della dominazione dei vandali.

Altri epigrammi vengono da raccolte medievali, e pur contenendo composizioni medievali preservano, mescolato, anche molto materiale d'epoca classica. 
Purtroppo gran parte degli epigrammi ci è giunta anonima, di conseguenza la sua esatta collocazione cronologica è incerta.
Ho fatto una pagina apposita per gli epigramma dell'Anthologia latina successivi o estranei alla raccolta di Luxorio.

La fonte online si fermava al n. 165. Il resto degli epigrammi è stato perciò copiato dal testo del Riese da Pierluigi Gallucci, che ringrazio per il lavoro svolto. Si tratta della prima pubblicazione online di questi testi.

[2] Qui e di seguito abbiamo un tipo di componimento di moda in quel periodo, i "distici ecoici", ossia distici (composizioni di due versi) in cui la prima parte è uguale all'ultima, ad "eco".

[3] Il secondo verso allude al mito di Salmaci ed Ermafrodito. Ermafrodito "contamina" le acque perché l'ermafroditismo (anche negli animali) era considerato infausto.

[4] Questa composizione è un buon esempio della lettura in chiave omosessuale che è stata fatta in molte epoche diverse dell'amicizia tra i personaggi dell'Iliade, Achille e Patroclo.

[5] C'è un gioco di parole di pessimo gusto fra testes (testimoni) e testes (testicoli). Ci si può fidare anche senza bisogno di testimoni delle rassicurazioni di uno schiavo castrato, sul fatto di non aver mai insidiato la padrona affidata alla sua sorveglianza...

[6] La grammatica latina aveva come quella italiana il maschile e il femminile, ma anche il neutro. 
Questo epigramma è una delle testimonianze della tendenza del mondo latino di considerare gli eunichi come un "terzo sesso" (tertium genus hominum), dalle caratteristiche né maschili né femminili. La tesi del "terzo sesso" avrebbe avuto molto successo nel XIX secolo, ma stavolta applicata alla transessualità e all'omosessualità (che veniva confusa con essa).

[7] Nel teatro antico anche le parti femminili potevano essere affidate a uomini, spesso giovani e di bella presenza. E tanto più seducente e "sexy" risultava l'attore, tanto più era considerato e bravo.... salvo poi essere disprezzato come "effeminato" (come anche qui) per avere compiuto quegli atti indegni di un vero maschio, ad iniziare dal fatto di essersi vestito da femmina. Si aggiunga che quei talebani maschilisti dei primi cristiani rifiutavano addirittura agli attori di entrare a far parte della loro Chiesa.

[8] Il dio della guerra.In italiano il nome sarebbe Guerrino, o simile.

[9] La dea dell'amore e della sessualità.

[10] Si veda quanto detto alla nota 6. Anche qui si allude al fatto che il suo genere non è né maschile né femminile.

[11]Da qui in poi sia la digitalizzazione del testo latino, (assente nel sito "Divus Angelus") sia la traduzione sono a cura di Pierluigi Gallucci.

[12] Come già altre composizioni precedenti, anche questa si diverte a sottolineare che fu l'acqua ad alimentare il fuoco dell'amore di Narciso. E come le altre, anche questa composizione potrebbe essere stata scritta in origine per decorare una fontana, una di quelle in cui una statuetta di Narciso si specchiava nelle acque sottostanti.

[13] La composizione è attribuita qui a Virgilio, ma la critica esclude che sia sua.

[14].

[15].

[16].

[17].

[18].

[19].

[20].


Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

[Torna all'indice dei testi originari] [Vai alla pagina di biografie di gay nella storia]
[Vai all'indice dei saggi di storia gay]