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Sull'identità omosessuale

28/02/2004

"Con la messa in discussione del modello egemonico e unico di maschilità, anche il rapporto con l'omosessualità maschile comincia a mutare: si sta lentamente diffondendo la convinzione (...) che l'identità omosessuale possa essere considerata un aspetto della complessa identità maschile".
(Elisabetta Ruspini, Le identità di genere, Carocci, pag. 108).


Caro Giovanni,

visitando il tuo sito ho trovato molto interessanti gli spazi dedicati alla "questione" giuridica degli omosessuali nei secoli passati, e ti scrivo in quanto ho l'intenzione di riprendere in mano la mia tesi di laurea Percorsi storico-sociali del movimento omosessuale maschile (1998, La Sapienza) e rieleborarne un testo che spero venga pubblicato. 

Cito la Ruspini perché credo sia necessaria un'indagine sociologica sull'identità omosessuale che vada oltre i romanzi e la poetica a tematica omosessuale, anche se cercherò di sostenere una tesi assai diversa: l'omosessualità è identità a sé e solo trasversalmente (e stereotipatamente) intrecciata con quella maschile eterosessuale.

Grazie delle informazioni assai utili e buon lavoro!

Saluti

Salvatore Polito

Salvatore Polito
Salvatore Polito

Ciao Salvatore,

mi fa piacere risentirti!

Sono d'accordo con te. La tesi che sostieni nella tua mail è tanto giusta da parermi... ovvia.

C'è stata in effetti una ricca teorizzazione sull'identità omosessuale, nei primi anni del movimento gay italiano. Che è poi stata sommersa e dimenticata con l'arrivo in massa nel movimento delle demi-vierges e demi-tantes a demi-tintes (per rubare una definizione ad Arbasino) che d'indentità proprio non ne volevano sentir parlare. E che tuttora costituiscono la massa del movimento gay italiota... che non a caso è tanto imbranato e inconcludente.

A ciò si è aggiunta la catastrofe (per fortuna, di scarso impatto, al di fuori delle università e annessi) della sedicente queer-theory, che non ha fatto altro che riprendere l'idea cattolica secondo cui non esistono omosessuali, ma solo esseri umani che peccano, pardon, che si comportano omosessualmente.

Tutta la mentalità del mondo gay italiano di oggi si capisce solo a partire dal substrato cattolico, che nega l'esistenza di omosessuali in quanto tali, di una identità e di una tendenza omosessuale, e di una cultura omosessuale.
Ci sono solo "esseri umani", in quanto tali peccatori, in quanto tali anche froci... ma solo se non riescono a comportarsi moralmente.
Ma nessuno di loro "è" omosessuale, perché la natura umana, voluta da Dio, è una sola: quella eterosessuale. Ovviamente.

La lista dei gay militanti che in Italia (e solo in Italia) sposano questa teoria, anche dentro l'Arcigay, è lunga, ma preferisco non stilarla. Ho già abbastanza nemici.

Auguri per il tuo lavoro, che speriamo di leggere presto.

G. Dall'Orto

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