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Come chiedere a un amico di posare per foto di nudo?

14/1/2005

Ciao Giovanni,

intanto desidero dirti che leggo sempre con molto interesse i tuoi scritti...

La seconda cosa è meno importante e non vorrei essere frainteso: mi piace molto il nudo maschile, penso di avere molti amici molto disponibili.

Mi chiedo... se dovessi proporgli di farsi fare un servizio fotografico che compenso posso proporre? A che posso interessare le foto?

L'altra cosa è se conosci un bravo fotografo... che in aggiunta a quanto posso fare io, faccia lui con i modelli che gli indico io.
Ovviamente a questi bei ragazzi... la prospettiva di un guadagno invoglia posare, non credi?

Ti prego di non equivocarmi... amo solo il nudo maschile... ma a volte io non posso farlo.

XYZ

Caro XYZ,
pubblico il tuo quesito perché sei il quarto o quinto che me lo pone, quindi è meglio che risponda una volta per tutte, anziché ripetere ogni volta le stesse cose in mail private.

Vediamo allora la questione, punto per punto.


1) Quale compenso per modelli che posino nudi?

Per quella che è la condizione attuale del mercato italiano (che potrebbe comunque cambiare nei prossimi anni, ovvio), se si parla di nudo d'arte non credo che tu possa parlare di "compenso". Ormai, deo gratias, il nudo è diventato rispettabile, anzi alla moda, tanto che intere nazionali di rugby si fanno fotografare nude per calendari... Quindi di gente che posa a titolo gratuito (per sfizio, per divertimento, per amicizia, per fare un'esperienza, per dimostrare a se stessa di essere bella...) ce n'è a sufficienza per coprire la scarsa richiesta del mercato italiano (che è microscopico, a dire il vero).
L'unico nudo che presuppone un pagamento è quello a contenuto sessuale, e non credo che qui stiamo parlando di quello (ma se anche fosse: in tal caso la tariffa in Italia non supera mai i 250 euro, quindi non mi pare valga la pena di farlo per soldi).

La regola per i fotografi che lavorano per/con me è quindi ormai che, se si tratta di ritratto artistico il pagamento avviene tramite baratto, ossia attraverso la cessione al modello d'una serie di immagini (che ovviamente hanno un loro valore di mercato) per suo uso personale (in genere, per un book fotografico, specie se intende provare a fare il modello).
La decisione relativa a quante immagini, e per quale uso (Posso usarle per un composit? Posso pubblicarle sul mio sito? Posso...), va contrattato prima, tra fotografo e modello. La quantità non è irrilevante se si tratta di stampe: ogni stampa fotografica professionale costa un minimo di 4 euro a un massimo di molte decine, che ovviamente crescono col crescere delle dimensioni.

Se invece il fotografo lavora col digitale, dato che su un solo Cd può starci la copia di molte immagini, la quantità non è limitata dal prezzo, ma solo dall'uso che intende farne il modello (è ovvio che il fotografo non regala via tutto il servizio, ma solo alcuni scatti, a scelta).
Ho comunque visto degli studenti che han preferito farsi dare 50 euro e una sola stampa: in un caso perché servivano di più gli euro per comprarci i libri dell'università (ma si trattava di un amico sia del fotografo che mio: alla fine le stampe in regalo le ha avute lo stesso...).

A sua volta, se il modello intende porre condizioni, deve contrattarle prima col fotografo (ad esempio; gli servono alcuni scatti vestito e alcuni in costume da bagno da usare per il book. O vuole un ritratto (vestito!) assieme alla fidanzata... O... Qui la trattativa è libera, e ognuno tratta per sé. Non c'è una regola unica, eccetto quella che dice che non si possono contrattare cose contrarie alla legge. Ovviamente).


2) Chi e come potrà usare le foto?

Il diritto di sfruttamento delle foto appartiene automaticamente, in base alla legge, solo al fotografo, salvo accordo scritto che conceda il contrario.
Viceversa, il cosiddetto "diritto d'immagine" appartiene automaticamente, per legge, al solo modello, che per concederne l'utilizzo ad altri lo deve, volta per volta, cedere con un accordo scritto (si chiama "liberatoria"), specificando per che tipi di uso e in cambio di cosa (ad esempio, in cambio delle immagini per sé).

Nessuna liberatoria = nessun permesso di pubblicazione delle foto.

Altro dettaglio importante: per firmare questa liberatoria, e quindi per posare nudo, il modello deve essere, e non può non essere, maggiorenne. Per questo la liberatoria deve essere anche datata e riportare la data di nascita del modello.

Riassumiamo. Se Tizio mi fa delle foto, Tizio non potrà poi pubblicarle se io non gli firmo una "liberatoria". Viceversa, se Tizio mi regala alcune di queste foto, neppure io potrò pubblicare quelle stesse foto, anche se il modello sono io, se non ho l'autorizzazione a farlo da parte del fotografo.

Spero di essere stato chiaro.


3) Il baratto conviene?

Barattare la posa in cambio d'immagini per sé conviene? Direi di sì (in caso contrario, non lo farebbe nessuno..).
Tenendo conto del fatto che un servizio fotografico privato scattato da un fotografo decente costa dai 500 euro in su, se il fotografo è bravo il baratto risulta interessante dal punto di vista economico per chiunque abbia necessità di realizzare un book.

Ma in genere, avere delle proprie foto belle è una cosa che fa piacere a chiunque. I ragazzi che han posato per i fotografi con cui lavoro io le hanno poi chi mandate alla fidanzata o al fidanzato, chi messe (col consenso del fotografo!) nel proprio sito, chi semplicemente tenute da parte "per ricordarmi com'ero quand'ero giovane".

Ripeto, stiamo parlando di foto di nudo non a contenuto sessuale. Anche se a margine noto che è decisamente comune, specie quando il modello è gay, che egli chieda espressamente lui al fotografo alcuni scatti a carattere più erotico (senza giri di parole: in erezione) per poterli mostrare o mandare per email (magari coprendo o tagliando il viso) quando chatta.
Ma do per scontato che tu non mi stia parlando nemmeno di questo caso, quindi non approfondirò.


4) No a chi "allunga le mani".

Importante. I fotografi che conosco io sono tutte persone che tengono separata la loro vita sessuale dalla foto di nudo.
Certo, esistono anche foto, molto belle ed erotiche, che sono nate dalla relazione affettiva e sessuale tra fotografo/a e modella/o. Spesso anzi son foto che hanno qualcosa di "speciale": nello sguardo, nella complicità, nell'affetto o nel desiderio che comunicano. Tuttavia si tratta d'un caso particolare, non della regola. (Anzi, a mio parere personale chi trasferisce nella foto il desiderio che non si "concretizza" la rende più interessante).

Una volta era molto comune che la foto di nudo fosse una scusa per arrivare al sesso. Oggi invece la regola è che non lo è praticamente mai, per lo meno tra i fotografi di professione.
Anzi, se succede che sia il modello a sollecitare il sesso, perché il fotografo gli piace, molti fotografi rifiutano. O se proprio non resistono, danno un appuntamento per un'altra volta, in modo da tenere ben separato lavoro e piacere personale.

Questo perché da un lato un fotografo che mischia lavoro e vita privata si incasina sia l'uno che l'altra, mentre dall'altro lato se un fotografo allunga le mani non troverà più nessun modello non appena la cosa si risaprà. E lo si viene a sapere in un attimo...


Questo è quanto.

Se al di là di quanto ti dico intendi commissionare tu delle foto a un fotografo, quanto detto sopra non vale.
La regola è infatti che tu lo debba pagare, come per qualunque lavoro su commissione (visto che oggi di modelli ce n'è a volontà, non c'è un gran bisogno di qualcuno che "procuri" i modelli).

Ovviamente, se tu pagassi qualcuno per un servizio le foto poi resterebbero tue, ma ciò non ti costerebbe poco. Non credo quindi che ne varrebbe la pena.

Visto il costo, credo ti convenga semmai comprare con quei soldi, ed imparare a usare, una macchina digitale professionale. Magari chiedendo ai tuoi amici di bella presenza di cui mi parli di posare (gratis) proprio per permetterti d'imparare a fare belle foto di nudo, dato che è scontato che i primi tentativi che farai, probabilmente, saranno da buttare... Non scoraggiarti: succede a tutti: "nessuno nasce 'mparato"...

Ciao, e buon lavoro.

G. Dall'Orto

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