Home page Giovanni Dall'Orto > Recensioni > Recensioni di saggi > I veri "Detti di Gesù"
 
Krieger Klaus-Stefan, I veri "Detti di Gesù". Il messaggio della fonte Q, San Paolo, 2006 [2003].
 
Copertina di ''I veri detti di Gesł''.

[Saggio]

Recensione di Giovanni Dall'Orto


Ottimo lavoro di ricerca sul Gesù storico attraverso la "Fonte Q".

È noto da secoli come i tre vangeli non a caso detti sinottici procedano di concerto, mentre il Vangelo di Giovanni segua uno schema diverso.
Due secoli di analisi filologica hanno mostrato che tale concordanza avviene perché "Matteo" e "Luca" (chiunque fossero) scrivono i loro vangeli avendo (per così dire) sul tavolo due fonti: una è il Vangelo di Marco, che funge da "filo rosso" per i loro propri vangeli, e l'altra è un documento che non è giunto fino a noi, e che appare in Matteo e Luca solo quando si discostano dal testo di Marco e lo integrano, spesso con parole assolutamente identiche (dunque, non era una fonte orale, dato che in tal caso le parole sarebbero state diverse).
Questa seconda fonte (in tedesco, "Quelle") comune, è stata designata convenzionalmente come "Q" o "fonte Q".


In questo agile libretto divulgativo - scritto con grande chiarezza e semplicità - Krieger fa il punto su quanto è stato possibile ricostruire sulla "Fonte Q".
Dalla sua analisi essa emerge come una semplice raccolta, in aramaico, di Lòghia Iesous ("Detti di Gesù"), sul tipo di quella che ci ha conservato l'affascinante Vangelo di Tommaso  (tornato alla luce solo nel 1947). Il quale è appunto una raccolta di detti, elencati tutti di fila, senza l'inquadramento in una cornice storica di avvenimenti, come accade invece nei quattro vangeli canonici.

Krieger è cristiano, e questo lo spinge a volte a non approfondire troppo alcuni aspetti che confliggerebbero eccessivamente con l'immagine religiosa di Gesù, ma a parte questo (che più che un difetto è un punto di vista) il suo tentativo di ricostruire il "Gesù storico" attraverso il primo (ahimè perduto) testo che ne parlò, è sincero ed onesto. Il suo studio non distorce mai i fatti per ragioni polemiche ed è sempre solido ed affidabile.

Lo scopo dell'autore è arrivare ad una comprensione storica di Gesù, che


Vediamo dunque cosa racconta Krieger.

La parte di Q preservata nei vangeli ammonta a circa 200 versetti biblici: è su questa parte superstite che Krieger basa la sua analisi successiva.
La redazione definitiva di Q si data fra il 50 e il 70 d.C. (con maggiore plausibilità per la seconda data): dunque, una sola generazione dopo la morte di Gesù e come minimo una generazione in meno rispetto a quella cui appartennero gli evangelisti. Da qui l'interesse per questo testo perduto, di cui non a caso è stata approntata e pubblicata nel 2000, da una commissione di filologi, una ricostruzione.
Q nasce come raccolta in aramaico (come dimostrano i semitismi presenti nel testo greco) di detti da imparare e tramandare a memoria (prassi comune nelle società analfabete); dopo la Guerra giudaica viene messa per iscritto e tradotta in greco, probabilmente in Siria.

Il Gesù che emerge dalla fonte Q è decisamente diverso da quello della tradizione cristiana corrente. È in primis "Figlio dell'Uomo" anziché Figlio di Dio (termine che non appare mai nei versetti provenienti da Q, salvo una volta: sulla bocca del diavolo!).
Q non conosce la Passione e la Resurrezione.
"Ciò stupisce ancora di più, in quanto per Paolo la morte e la resurrezione di Gesù sono il perno della sua teologia", chiosa Krieger (p. 51). Senza però trarre la più ovvia conclusione in merito al fatto che è la teologia di san Paolo (che non conobbe mai Gesù, né fu mai a scuola da uno dei suoi discepoli), e non quella dei veri discepoli di Gesù, ad essere la base di quella cristiana...

L'autore di Q pensa che Gesù tornerà sulla terra come supremo giudice nel corso della - imminente - fine del mondo, ma lo farà come uomo (Figlio dell'Uomo), non come divinità.
Krieger commenta:

Non stupisce insomma (aggiungo qui io) se un cristiano legato come Giovanni di Patmos al cristianesimo delle origini ebraiche, e quindi vicino alla figura di Gesù come profeta e Giudice della Fine dei tempi (quale è nella sua Apocalisse), cucia all'Anticristo panni fatti su misura per Paolo, e per il suo Gesù tutto mistica che sembra uscito pari pari (orrore!) dai culti misterici pagani.

Insomma, la teologia di Q è distante mille miglia da quella di Paolo (che però alla fine avrebbe prevalso):

Al tempo stesso, in Q sono quasi assenti i miracoli, che probabilmente arrivano al testo dei vangeli canonici per un'altra via ancora, quella dei racconti orali e delle leggende popolari.


A questo punto del libro, un excursus: le pp. 68-81 sono dedicate all'esame delle fonti storiche (alcune delle quali, come Mara bar Serapion e Thallos, per niente banali) in base a cui è possibile affermare che Gesù esistette davvero.
Visto che personalmente non ne dubito, ho trovato questa parte un po' superflua, ma ovviamente qui ognuno deciderà di persona.


Il cap. III sottolinea poi il messaggio socio-politico di Gesù, che gli ultimi due papati cattolici hanno teso a svalutare e censurare con ogni possibile mezzo. Al contrario, nella fonte Q le beatitudini parlano di chi ha fame di cibo, e non di astratta giustizia, e promettono un miglioramento sociale qui ed ora, non in futuro o nell'aldilà:

Le pagine che seguono sono di estremo fascino ed interesse. Attraverso l'analisi del linguaggio e dei luoghi dei loghia, emerge un raggio di azione di Gesù in un ambito contadino, nel quale si rivolge sempre ai poveri, ragionando dei loro bisogni immediati, concreti. Che Krieger analizza in un rapido esame della condizione sociale della Palestina dell'epoca.

Insomma, come sottolinea Krieger, la potenza del messaggio del Padre nostro, che chiede il diritto al pane quotidiano e la cancellazione dei debiti, è andata perduta nel messaggio cristiano odierno (oggi non dico l'Udc ma neppure il Pd oserebbe proporre tanto...). Ma all'epoca doveva fare ben altro effetto.
Fa un po' sorridere il fatto che al termine di un'appassionata perorazione, sul valore dirompente di questa parte del messaggio originario di Gesù, l'autore attribuisca al "materialismo" (p. 103) la causa di tale deviazione. Che candore! Ma, mi ripeto, si tratta pur sempre di punti di vista...


Il IV ed ultimo capitolo è dedicato alla situazione politica della Palestina fino allo scoppio della Guerra giudaica.
Qui l'autore si lascia prendere da alcune reticenze, dovute a una lettura in ottica pacifista di Gesù, che mal digerisce il fatto che lui e la sua cerchia fossero fin troppo contigui a veri e propri "Fronti di liberazione della Palestina", come quello degli zeloti (detti anche "ladroni" o "briganti"... proprio come i due condannati crocifissi - non certo per caso - assieme a Gesù).
Così, senza spiegazioni, gli zeloti al seguito di Gesù divengono "ex" zeloti (p. 109), non si sa sulla base di quale documenti...

Krieger arriva a dichiararlo apertamente: "Il tentativo di realizzare a forza il regno di Dio con il fuoco e con la spada non appartiene all'orizzonte di Gesù" (p. 117).
In realtà nei vangeli canonici sono rimaste troppe tracce del contrario.
Dopo tutto, quando fu arrestato Gesù andava in giro con una banda armata (l'orecchio del servo di Malco non fu tagliato da una sberla, ma da un colpo di spada), come del resto da lui raccomandato quando invitò a vendere piuttosto anche il mantello (oggi diremmo: il cappotto) pur di riuscire a comprare una spada da portare con sé... Se le spade erano "estranee al suo orizzonte", allora per quale motivo ne raccomandava l'acquisto?
Specie alla luce del fatto che sono i Vangeli stessi, non certo io, che presentano gli apostoli come ben pronti ad usarla, questa spada...

Ma siccome qui siamo già fuori dalla valutazione relativa alla fonte Q, credo che la discussione su questo aspetto del Gesù storico esuli dalla recensione del volume.

Che ho cercato di riassumere per grandi linee per mostrarne il vivo interesse storico e la ricchezza di spunti di riflessione, che ne raccomandano la lettura a chiunque sia interessato, a qualsiasi titolo, alla ricostruzione della figura storica di Gesù.


 
 
Quest'opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons "Attribuzione - Non opere derivate 2.5" Italia.
La ripubblicazione integrale è consentita a chiunque sotto i termini di tale licenza. La ripubblicazione parziale è concesso esclusivamente previo accordo con l'autore: scrivere per accordi.
[Torna alla pagina principale] [Torna all'indice delle recensioni]
[Mandami correzioni, suggerimenti o proponimi un nuovo link]