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Clive Prince & Lynn Pycknett, Il libro che Gesù non ti avrebbe mai fatto leggere, Newton Compton, 2009 [2008].
 
Copertina di ''Il libro che Gesł non ti avrebbe mai fatto leggere'', di Clive Prince & Lynn Pycknett.

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Recensione di Giovanni Dall'Orto


Interessante, ma guai ad usarla come fonte di riferimento.

Questo ponderoso volume ti lascia completamente spiazzato.

A partire dal titolo, frutto d'una infelice scelta editoriale "scandalistica" che fa torto al contenuto, che tendenzialmente si propone come analisi storiografica e non come pamphlet dell'ateismo militante alla Gesù Cristo non è mai esistito (anche se il fatto di accreditare come studiosi di Gesù dei... teosofi lo fa crollare immediatamente nella scala dell'attendibilità).

E la perplessità cresce al leggere le pagine. Gli autori si sono fatti una gran faticata macinando decine e decine di opere (la sola bibliografia dei titoli delle opere citate riempie una decina di pagine) su Gesù, sulla religiosità ebraica della fine del Secondo Tempio, e sulla comunità cristiana delle origini.
Dunque ci sono interi capitoli che, se non brillano per originalità delle tesi sostenute, sono per lo meno una sintesi utile e pregnante di un dibattito storiografico che ha sempre bisogno di costanti aggiornamenti e sintesi.
Dopodiché, all'improvviso, saltano fuori citazioni dal volume Il segreto dei Templari e allusioni al Codice da Vinci. E qui ti cascano le braccia.

Devo dire che ho letto questo volume con un misto d'interesse e sconcerto. Non riesco infatti a capire a chi possa essere utile un'opera del genere. Per i "complottisti" e tutta la genia appassionata di Templari, origine extraterrestre di Gesù, e codici da Vinci assortiti, non c'è assolutamente trippa per i loro gatti.
Gli autori sono a tratti imprudenti, sposando con entusiasmo eccessivo tesi non condivise dalla massima parte degli studiosi (verso la cui ottusità in questi casi lanciano strali non meritati), però al tempo stesso non fanno mai atterrare nessun Ufo nella Palestina del primo secolo.

Adorano le tesi marginali, addirittura bizzarre, ma danno il giusto rilievo agli studi competenti e approfonditi (magari per estrarne le due o tre idee più "fuori dal coro", ma questo è un altro discorso).
Dall'altro lato, però, decine di pagine consecutive serie e affidabili possono essere interrotte all'improvviso da una pagina o due che si entusiasmano per le teorie più strampalate esistenti sul mercato. Dopodiché riprende la trattazione seria e posata, e così via.

In breve: questa è una sintesi della letteratura sulla figura storica di Gesù, da parte di due studiosi diligenti (anche se non so fino a che punto competenti), ma con la bizzarra caratteristica di voler dare "pari opportunità" anche ad alcuni sedicenti "studiosi" dotati molto più di fantasia che di un solido metodo storico.


Gli autori non sono portati di loro ai voli di fantasia. Nell'insieme, quando parlano in prima persona, restano coi piedi piantati per terra. Il loro limite è stato quindi non aver vagliato le fonti, e non per incompetenza, ma per una deliberata e dichiarata volontà di dare "finalmente" spazio anche alle voci che la comunità accademica "censura"!

Ora, se l'ottusità delle corporazioni accademiche, da Galileo in poi, è notoria, non basta essere condannati da loro per avere ragione.
Dopo tutto, la facoltà di Salamanca che "ottusamente" negava che Colombo ce la potesse fare ad arrivare in India viaggiando verso ovest aveva ragione: la Terra era effettivamente molto più grande di quanto avesse calcolato (sbagliando!) Colombo.
Che infatti non arrivò mai in India: scoprì l'America, e non perché i sui calcoli fossero corretti e quelli della facoltà di Salamanca sbagliati, ma solo perché scoprì per caso quanto era ignoto a tutti, incluso lui stesso.


Prendendo anch'io l'esempio correttamente citato da un recensore su Anobii.com, cioè la lunga disamina dei rapporti fra Giovanni il Battista e Gesù, noterò come essa sia effettivamente molto interessante, perché dimostra che il rapporto fra Gesù e il Battista non fu certo quello prefigurato dai vangeli, che invertono i ruoli storici fra Maestro (il Battista) e discepolo.
Ma tutto questo è interessante solo in quanto gli autori riassumono le conclusioni di alcuni seri studi monografici sul tema, impepandoli poi con bizzarre ipotesi su sette segrete a cui "forse" il Battista potrebbe aver appartenuto...
Chi non sapesse l'inglese e/o non avesse voglia di accedere direttamente a questi studi, trarrà di sicuro giovamento dalla lettura del riassunto che ne propone il presente libro. Ma correrà pure il rischio di portarsi dietro, per gli anni a venire, qualche idea bizzarra e non fondata, basata più sulla simpatia degli autori per le tesi "marginali" che sull'attendibilità intrinseca di tali tesi.


In conclusione, quest'opera non è poi tanto cattiva quanto il titolo lascia temere. Chi ha cognizione della materia vi troverà un'utile sintesi, senza essere infastidito più di tanto dalle parti bizzarre che, tanto, per la loro implausibilità gli/le si rivelano immediatamente per tali.
Aggiungo anzi che può rivelarsi perfino utile (per me lo è stato) leggere di alcune di queste tesi bizzarre, perché qui si apre una finestra su una serie d'interpretazioni (arcane, esoteriche, teosofiche...) di Gesù su cui altrimenti non verrebbe mai in mente di documentarsi, nonostante siano  moneta corrente per milioni di persone. Scoprire - sia pure, magari, con raccapriccio - le tesi da loro sposate non è certo dannoso: "Humani nil a me alienum puto".

Per il lettore che si avvicina per la prima volta al tema, invece, questo non è un libro molto utile, perché rischia di confondergli le idee fra tesi storiche argomentate ed ipotesi bizzarre o screditate. Per esempio, il fatto che gli autori prendano per buona - e con veemente entusiasmo - la "scoperta" del Vangelo segreto di Marco, di cui è ormai dimostrato che è un falso (anzi, una beffa accademica!), la dice lunga sul loro (scarso) spirito critico.

D'altro canto, questo libro non è utile nemmeno come "manuale scettico".
Ben altri e di ben altro spessore sono i temi e gli argomenti utili a chi si avvicini allo studio della religione con spirito critico.
E barattare i Misteri del Messia con i Misteri Arcani dei Templari o con i Misteri Teosofici non è decisamente un guadagno, grazie.


Concludendo, un appunto. Gesù non mi avrebbe mai proibito di leggere questo libro. Ne avrebbe semplicemente riso, e lo avrebbe spostato nella sezione "fantasy" delle librerie.
I libri che m'avrebbe semmai impedito di leggere, se avesse potuto, sarebbero stati i Vangeli, che insinuano ciò che qualsiasi giudeo dell'epoca (inclusi i primi cristiani) riteneva bestemmia, ossia che un essere umano possa dirsi pari a Dio, anzi un dio egli stesso!
Ma questo è un altro discorso, che ci porterebbe troppo lontano.

Una nota finale: a questo prezzo (15 euro), un volume di questo spessore (426 pagine!) è molto conveniente, specie se si calcola che molti dei volumi che sintetizza, essendo testi specialistici, possono arrivare a costare trenta-cinquanta euro ciascuno.
Ma quello del prezzo è il solo aspetto totalmente positivo che riesco a trovare in questo libro.
Pertanto, non me la sento di raccomandarne l'acquisto.


 
 
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