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Jean Astruc (1684-1766)

Jean Astruc
Jean Astruc.
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Da: De morbis venereis / Le malattie veneree [1736] [1]
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Liber III, caput X, II causae.
Libro 3, capitolo 10, cause, 2

I Prima cristarum rudimenta in ano apparent, quoties ultra tonum anus vi saepius distrahitur vel aversa venere.[2], vel violenta duriorum faecum egestione.
(...)

1. I primi indizi di creste compaiono nell’ano ogni volta che viene stirato frequentemente e con forza oltre il tono, o per rapporti anali.[2], o per evacuazione violenta di feci indurite. (...)

II (...) Potest autem humor ille contagio venereo infici, (...) vel a virulento semine, quo ab ano stillatim manante podicis confinia non raro madent, in iis qui aliorum libidini flagiotiosissime serviunt.

2. (…) D’altra parte quel liquido può essere infettato dal contagio venereo (…), o da sperma contagioso, stillante dall’ano, da cui non di rado sono bagnati i bordi dell'ano stesso in coloro che si prestano all’altrui libidine in modo turpissimo.
Hinc liquet moras, fragas, ficos, mariscas luem quidem veneream semper, at non semper flagiotiosa venere attesturi. Da ciò risulta chiaro che le occlusioni, le emorroidi, i porri, le escrescenze, attestano sempre una malattia certamente venerea, anche se non sempre il rapporto turpe.

III Rhagades fiunt vel distractione, qua discinduntur; vel rosione qua ulcerantur rugarum interstitia in ano:

<-> Distractione quidem, vel a violenta duriorum faecum egestione, vel a flagiotiosa cinaedorum patientia

<-> Rosione vero, vel a virulenta humoris seminalis, qui ab ano defluit in cinaedis, vel ab acrimonia succorum, qui a fluentibus vel suppuratis haemorrhoidibus aut ab intestinorum cavo, in dysenteria, diarrhoea, hypercatharsi & c. depluunt, & haerent qui impacti inter ani plicas.


3. Le ragadi si hanno o per lacerazione, da cui vengono screpolati gli interstizi delle pieghe nell’ano, o per erosione, da cui vengono ulcerati.
  • Lacerazione: o per una violenta evacuazione di feci indurite, o per la turpe passività dei cinedi [3].
  • Erosione: o per la contagiosità del liquido seminale, che defluisce dall’ano nei cinedi, o per l’acidità degli umori che scolano da emorroidi trasudanti o suppurate o (nella dissenteria, nella diarrea, nella purga energica etc) dall'intestino, e che rimangono fra le pieghe dell’ano colpito.
Hinc liquet rhagades a lue quidem venerea aut ab impurissima venere quandoque; frequenter vero a neutra causa, sed a vitio leviore produci. Da qui risulta chiaro che le ragadi sono prodotte da un contagio certamente venereo o talvolta da un rapporto sessuale impurissimo; ma di frequente né dall’una né dall’altra causa, bensì da un difetto meno grave. 
Pudet sane turpia tam saepe refricare, sed exigebat instituti operis fini causam minime reticeri, quam maximo humani generis opprobrio experientia docet morborum venereorum causam esse et nimis veram et nimis frequentem. Si ha davvero vergogna a richiamare così spesso cose turpi, ma per lo scopo dell’opera che ho intrapreso era necessario tacere il meno possibile sulla causa che l’esperienza insegna (a massimo obbrobrio della razza umana) essere l'origine troppo vera e troppo frequente di malattie veneree.
Imo vero poscere visa est ipsa honestatis ratio eamdem causam saepius inculcari, ut ii quibus circa jecur ulcerosum tam male-sana libido saevit, moniti aliquando sapiant, et si neque naturae sensu revocari, neque deterreri valeant Dei judicio, at saltem certa malorum hinc impendentium notitia a tam turpi flagitio tandem avertantur. Anzi, il rispetto stesso dell’onestà sembra richiedere che tale causa sia insinuata più spesso, affinché coloro contro il cui animo piagato s'è scatenata una libidine così insensata, sappiano d'essere stati infine ammoniti e, se non basta né la natura a richiamarli alla ragione né il giudizio di Dio a dissuaderli, almeno siano distolti da una così turpe ignominia dalla sicura consapevolezza dei mali che li minacciano.
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Operazione chirurgica del Settecento
Operazione chirurgica settecentesca (senza anestesia...).

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Note

[1] Il testo è stato copiato da: Jean Astruc, De morbis venereis, Gatti, Venetiis 1790, 2 tomi, a III, 10, 2, 1-3. 
La traduzione in italiano, inedita, mi è stata offerta da Andrea R. di Reggio Emilia, che ringrazio. Revisione della traduzione e note sono mie.

Di Jean Astruc si veda anche, su questo stesso sito, A treatise of the fistula of the anus / Trattato sulla fistola anale [1712].

Quest'opera si colloca, nella sua conclusione moralizzante, nella scia del tentativo di dare una base scientifica e razionale (e non più morale e teologica) ai tabù morali in campo sessuale, per esempio quello contro la masturbazione, ed ovviamente quello contro le pratiche omosessuali.
Il tentativo ebbe la sua massima fortuna nell'àmbito anglosassone e protestante, mentre nell'area cattolica fu efficacemente ostacolato dalla pretesa della Chiesa cattolica (viva anche oggi) di mantenere il monopolio della morale sessuale

[2] Letteralmente Venus aversa significa "amore rovesciato", "invertito".

[3] Sodomiti passivi.


Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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