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Giovan Francesco Loredàn (1606-1661) e Pietro Michiél (sec. XVII)
 
Giovan Francesco Loredano
Giovan Francesco Loredano.

Da: Il cimiterio. Epitaffi giocosi [1658] [1] 
.
I 14 
D'uno Spagnuolo morto di mal Francese.[2]. 

Impara, o tu, che passi, all'altrui spese, 
a correr tanto dietro alla natura.[3]. 
Io, che qui giaccio in questa tomba oscura 
vissi Spagnuolo, e mi morij Francese.[4]. 

I 27 
Di Giacinto 
Nel viver mio più lieto, e più giocondo, 
fui da Palla crudel sospinto a morte; 
perche schivi, Lettor, si mala sorte, 
t'ammonisco à scherzar poco co'<l tondo[5]. 

I 46 
Di Fidentio Ludimagistro.[6]. 
Humato sub alla marmorea cutica 
Ludimagister sum vertito in cenere: 
luge, quia più non posso, Amor, e Venere, 
col mio Camillo exercere la scutica.[7]. 

I 67 
D'un Pedante 
Accostatevi pur Fanciulli teneri 
senza timor à questa Tomba horribile. 
Morto il Pedante è quì. Non è possibile, 
che più seco v'accordi in casi, e in generi.[8]. 

I 88 
D'un Hermafrodito 
Vivendo al Mondo fui moglie, e Marito 
tal privilegio hebb'io dalla Natura 
se mi stimi, Lettor, mala creatura 
faccia te il Cielo ancor Hermafrodito.[9]. 

I 99 
Di Narciso 
Io son Narciso in questi marmi accolto, 
che viddi arder le Pietre, arder le Piante, 
e di me stesso ancor mi viddi Amante, 
e temo l'ombre innamorar sepolto. 

Fregio di separazione
 II 26 
Di Sardanapalo.[10]. 
Senza havere, ò di sesso, ò d'honor cura 
ancora ch'io [11].non fossi Ermafrodito, 
i piaceri hor di Moglie, hor di Marito 
al dispetto gustai della Natura. 
 
Frontespizio dell'edizione del 1655.
  
II 29 
D'un bel Giovinetto 
Un Giovinetto in questa tomba giace, 
che d'Adon fù più bello, e di Narciso, 
prodigo, ò donne, a voi del suo bel viso, 
morì per quel, ch'offende insieme, e piace.[12]. 

II 40 
Di Giacomo Bonfadio  
Arsi vivendo in amoroso foco, 
e di foco morij Poeta insano; 
ma se ben cotal fin mi parve strano, 
non posso dir, ch'error facesse il Cuoco.[13]. 

II 53 
D'un Giovinetto 
Questi, che nell'età dolce, e tranquilla 
da morte intempestiva estinto giace, 
viva nel Ciel con più serena pace, 
ad Alcide, a Ciprigna.[14], Adone & Hilla.[15]. 

II 57 
D'un Ermafrodito 
Qui giace quel famoso Hermafrodito 
di natura si perfida, e proterva, 
che dormendo col fante [servitore, NdR], e con la serva, 
all'un fu moglie: all'altra fù marito. 

II 64 
Priapo 
Il Rè degli horti è in questa sepoltura, 
che morì dietro à un Giovine leggiadro: 
prendere ei lo volea, perch'era ladro, 
ma stanco al fin cadde. Piagni natura.[16]. 
 

II 79 
Di un Giovine detto Zerbino 
Piangete Amanti, e con voi piange Amore, 
nel contemplarmi qui morto, e sepolto. 
Mi baciarebbe ancora [pure]  il <culo> e 'l volto, 
se qui venisse, un <pedante>, o un <precettore>. 

II 89 
D'un G.<esuita>.[17]. 
In odio a' i buoni, e da ogni buon bandito, 
amico de la sfera[18].in questo fondo 
di cacatore [latrina] misero m'ascondo [mi nascondo]; 
scostati Passaggier; fui <Gesuito>. 
 

Fregio di separazione
III 8 
D'un Gallo 
Lettor, la Morte m'ha sepolto in questa 
picciola tomba pargoletto Gallo: 
ma t'uccidea 'n mia vece s'io non fallo 
se ti poteva al <cul> veder la cresta.[19]. 

III 24 
Di Paride 
Perdei ferendo Achille ogni mio honore, 
ché chi da dietro dà[20] fà tradimento: 
tù che dà dietro dai, dirai, ch'io mento, 
lettor del Naso[21].e non sei traditore[22]. 

III 50 
D'uno Spagnuolo morto annegato 
Nuotando un giorno in un fugace rivo 
ricevei dalla morte horribil torto: 
poiche dal foco havendo ad esser morto, 
mi fè d'alma restar tra l'acque privo[23] 

III 51 
Di Seneca 
Seneca giace quì. Per altrui giuoco 
morto nell'acqua tepida d'un bagno: 
non li potrai Lettor esser compagno, 
ch'ei morì d'acqua, e tù morrai di foco[24]. 

III 55 
Di Priapo 
Priapo sepolto è qui. Vago Fanciullo, 
se ben ten giaci alla sua tomba avanti 
morto nol credi tù; perché ti vanti 
di tenerlo ogni dì vivo nel <cullo> [25] 
 
Illustrazione dall'edizione del 1674 del Cimiterio.
Illustrazione dall'edizione del 1674 del Cimiterio.
 
III 61 
D'Eliogabalo.[26] 
Per farmi Donna, e per mutar natura 
di privarmi del membro hebbi sollazzo: 
ma parmi haver ancor vicino il <cazzo> 
mentre tu leggi questa mia scrittura [27]. 

III 66 
D'un Paggio, e d'uno Spagnuolo 
Io mi volsi [volli]  serrar trà questi marmi; 
perch'à servire uno Spagnuolo intento, 
che non venisse un giorno hebbi spavento 
il fulmine dal Cielo ad abbrugiarmi. 

III 73 
Di Thiresia.[28]. 
Thiresia estinta è qui, che di Marito 
e di Moglie il piacer gust<ò> nel Mondo; 
alcun non dia però così nel tondo, 
che pensi, ch'egli fosse Hermafrodito [29] 

III 75 
D'un Ravano[30] 
Mentre fra l'altre herbette anch'io cresceva, 
sale dell'Insalata, honor de l'Horto, 
fui posto qui dall'Hortolano accorto, 
perche me d'uno Spagnuol temea [31] 
 

III 85 
Di N. N. 
Qui giace un'Heliogabalo novello 
che d'Huomo procurò Femina farsi, 
ma trovando del fatto i Fati scarsi [32], 
non visse il poverin questa, né quello. 
 

Fregio di separazione
IV 3 
Di Fidentio Ludimagistro 
Un'ululato, un gemito, un clamore 
non uscirebbe fuor del mio thorace 
se meco humato [sepolto con me] in sempiterna pace 
fosse il crudel lanista.[gladiatore] del mio core. 

IV 45 
D'un vitioso 
Seben chiuso si trova in questa Cassa 
temer sempre si dee d'un'huom [33] cattivo 
perché chi tristo fù, mentre fù vivo, 
ancorche morto il vitio suo non lassa [34] 

IV 46 
Dello stesso soggetto 
Qui si ritrova un dotto in quel <mestiere> 
che fè cader dal Ciel nembi di foco;  
nell'appressarsi à così infame loco 
ponga le mani al <culo> il Passaggiere. 

IV 55 
Del dottor Quadri [35] 
Dentro a questa bell'Arca io mi nascondo, 
che fui in amare assai dotto, e leggiadro; 
io mi facea chiamare il Dottor Quadro, 
ma tutti mi diceano il Dottor Tondo [36]. 

IV 61 
Di N. N. S. 
Giace à roverscio in questo marmo incolto [sterile] 
un nemico crudel della Natura 
non era in verità d'età matura: 
ma chi vive così, non vive molto. 
 

  
L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.
Note 

[1] Il testo da: Il cimiterio. Epitafi giocosi de' signori Gio: Francesco Loredano, e Pietro Michiele, Bona, Venetia 1690, da me consultato presso la biblioteca nazionale marciana di Venezia. 
Su Google books sono online l'edizione del 1654 (solo le prime tre centurie) e del 1674 (quattro centurie). 
Una prima versione di questa pagina fu edita da me nel 1996 come piccola strenna per i miei amici. Il .pdf dell'opuscolo è online su Academia.edu. 

Gli epitaffi del Cimiterio furono editi nel 1658 da quel buontempone di Giovan Francesco Loredàn e accresciuti dal buontempone Pietro Michiél, entrambi nobili veneziani 
Ne ho scelto tutti gli epitaffi scherzosi a tematica omosessuale, fra i quattrocento che compongono l'opera.  
(Il cimiterio è infatti diviso in quattro "centurie", numerate da 1 a 100).  

Siccome l'originale da me consultato era censurato, ho aggiunto, <fra parentesi uncinate>, le integrazioni adatte a riempire i puntini di sospensione.  

[2].La sifilide, che si diceva (ma a torto) si prendesse solo coi rapporti eterosesuali  

[3].Qui anche "sesso femminile".  

[4].La morte per sifilide [l'Aids del XVII secolo...] è insomma la punizione per aver abbandonato la sodomia, che in quanto spagnolo gli era più connaturale.  

[5].Il "tondo" di cui parla Loredan è evidentemente il disco (non una palla) che, lanciato da Apollo, amante di Giacinto, colpì per errore il ragazzo alla testa, uccidendolo. Ma "tondo" in italiano antico vuol dire soprattutto... "ano".  

[6].Il pedante (cioè l'insegnante di scuola inferiore) che parla mezzo latino e mezzo italiano è una macchietta della letteratura burlesca del Cinquecento.   
Fra i pedanti spicca il personaggio (reale) del padovano Fidenzio Glottocrisio, a cui uno studente, Camillo Scroffa, attribuì per burla un libretto di poesie d'amore per un Camillo Strozzi, i Cantici di Fidenzio: un gioiellino di letteratura burlesca, che divenne celebre e fu imitato per secoli.  

[7]."Sepolto sotto la lastra di marmo / son ridotto in cenere: / piangi, perché non posso più, o Amore e Venere, / usare il "frustino" col mio Camillo".  

[8].Doppio senso: il "caso" è, per assonanza, quello che già si immagina, e quindi il "genere"... è quel che si può immaginare...  

[9] "Il Cielo renda ermafrodito anche te".  

[10] Antico re orientale, di proverbiale effeminatezza 

[11] "Benché io".  

[12] Amore.  

[13] "Fui proprio cucinato a puntino". Bonfadio, storico e umanista, nato nel 1500, fu bruciato per sodomia a Genova nel 1550.   

[14].Venere.  

[15].Ila, bellissimo ragazzo amato da Ercole 

[16]."Natura" in italiano antico (e in toscano odierno) significa anche "sesso femminile".  
La statua di Priapo, dio romano della fecondità dei campi, era rappresentato con il membro nudo in erezione.   
L'epitaffio allude alle poesie latine della "Priapea", in cui Priapo minaccia ripetutamente di sodomizzare i ragazzi che tentassero di rubare negli orti affidati alla sua protezione.  

[17].Gesuiti e spagnoli sono i nemici politici di Loredan, che fu un attivo contro - controriformista. Basti dire che fu lui, tra l'altro, a favorire la pubblicazione del celebre libretto omosessuale Alcibiade fanciullo a scola di Antonio Rocco.  

[18].Come "tondo": "ano".  

[19]."Ma se avesse visto le "creste di gallo" che hai al culo tu, lettore, avrebbe ucciso te anziché me...".  

[20]."Dar dietro": "colpire alle spalle", ma anche "sodomizzare". (Correggo l'originale, che ha qui: "che di da dietro").  

[21]."Naso" = "membro virile", nel gergo burlesco.  

[22]."Hai proprio ragione".  

[23].L'acqua mi fece torto privandomi dell'anima, perché (in quanto sodomita) era destino che fosse il fuoco a uccidermi.  

[24].Qui e altrove allude alla pena del rogo a cui erano destinati i sodomiti... fra cui tu, o "lettor" gay... se solo fossi nato a quell'epoca.  

[25].Per traslato: "priapo" = "membro virile".  

[26].La pettegolissima (e quindi lettissima) Historia augusta descrive l'imperatore romano Eliogabalo come affamato di maschi ed effeminato al punto da chiedere a un medico di aprirgli in corpo una vagina artificiale.   
(Questo c'insegna che bisogna trattare bene noi giornalisti, perché non si sa mai cosa possiamo scrivere...).  

[27].Il "cazzo" che Eliogabalo sente vicino sei tu, o lettore: noi stessi oggi per dar del cretino a qualcuno diciamo che è un "cazzone" o un "coglione".  

[28].Personaggio mitologico che cambiò due volte sesso.  

[29]."Per imitarlo, non datevi però alla sodomia: lui infatti poteva permetterselo, ma solo perché fu ermafrodita".  

[30] Rapa, ma per traslato spesso: "membro virile". Da qui la battuta finale: gli spagnoli per Loredan sono ghiotti di membri virili..  

[31] "Temeva che mi rubasse uno spagnolo".  

[32]."Avendo contro il Destino".  

[33].Correggo l'originale "d'un'huomo"  

[34]."Anche se sta chiuso in questa bara, si deve sempre aver paura d'un uomo cattivo, perché chi è stato immorale da vivo, non perde il suo vizio neppure da morto".  

[35].Ignoro chi fosse.  

[36]."Tondo" è qui usato in entrambi i sensi di "stupido" ed "ano".


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