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Dall'Orto: è un no provinciale, lontano dall'Europa
[da "Repubblica", Cronaca di Milano, 18/5/2005]

di: Giovanni Dall'Orto


[Fra parentesi quadre ho indicato le parti espunte durante l'editing dalla redazione di "Repubblica"].

Milano, Gay Pride del 2004. [Foto G. Dall'Orto].
Milano, Gay Pride del 2004. [Foto G. Dall'Orto].

Provincialismo: la polemica sul patrocinio da parte del Comune di Milano al Gay Pride nazionale del 2005, previsto per il 4 giugno prossimo, si può spiegare solo con questa parola.

Perché qui non si tratta della solita polemica che vede schierate destra contro sinistra.
Esistono infatti precedenti, anche illustri, in cui la destra non ha avuto problemi con quel patrocinio che il 12 maggio l'assessore ai servizi sociali di Milano, Tiziana Maiolo, s'è impegnata a concedere. Suscitando le ire del centrodestra.

<Più che con le fazioni politiche bisogna fare i conti con l'arretratezza culturale. Un vecchio "no" provinciale che ci allontana dall'Europa.
Quasi ovunque nel mondo il festival omosessualeè stato "digerito" da lungo tempo e non fa più scandalo [1]>.

Prendiamo ad esempio Raffaele Fitto (ex presidente della Regione Puglia, di centrodestra) [o la stessa giunta comunale barese (anch’essa di centrodestra)] che concesse[ro] senza problemi il patrocinio al Gay Pride nazionale a Bari, nel 2003. Questo è un precedente che non può neppure essere usato come scusante negativa, attribuendogli magari la recente sconfitta di Fitto nelle elezioni regionali, visto che lo sfidante e vincitore era Nichi Vendola, cioè un gay dichiarato.

È quindi palese che le chiusure non nascono da necessità di schieramento politico, bensì da banale arretratezza culturale, e ciò in una città che ama apparire e dirsi "moderna" ed "europea", ma che a quanto pare non vuole fare la fatica di esserlo. Perché in Europa (e altrove) il Gay Pride è stato "digerito" da lungo tempo e, a differenza di quanto accade ogni anno a Milano, non fa più scandalo. Al punto che all'estero gli enti del turismo e le autorità locali (come in questa occasione ha promesso di fare anche la Provincia di Milano) pubblicizzano e sostengono i loro Gay Pride, cercando di attirare all'evento quanti più turisti stranieri possono. Tanto che il "Gay & Lesbian Mardi Gras" di Sydney è ormai addirittura il primo evento turistico australiano, e l'ente del turismo lo promuove e appoggia in tutti i modi. [Altro che ostacolarlo, altro che proibirlo, altro che deprecarlo…
Bisogna quindi tornare in Italia, nella “modernissima” ed europea Milano, per veder trionfare la visione che possiamo aspettarci dai sovrani della dinastia saudita, o in qualche valle sperduta dei Carpazi].

"Ostentazioni gratuite che sfociano negli atti osceni": questo è invece il Gay Pride secondo l'assessore agli Eventi, Giovanni Bozzetti, di An. Che ha bocciato la richiesta di patrocinio con questa motivazione: "Non ritengo che una carnevalata di dubbio gusto possa fregiarsi del patrocinio dell'amministrazione".
Insomma, se le cose stanno così, bene ha fatto Tiziana Maiolo a dimostrare con la sua presa di posizione che non stiamo discutendo di "destra" o "sinistra", bensì di "provincialismo e ottusità "contro "apertura mentale".
La controprova? La presa di posizione di Andrea Fanzago della Margherita, che pur sedendo all'opposizione ammonisce: "Arrivare al coinvolgimento diretto del Comune non sarebbe opportuno". Se lo dice lui...

Resta il fatto che Milano è una città nata e cresciuta dall'incontro delle "diversità" degli immigrati e delle loro culture, che per oltre un secolo ne hanno fatto un crogiolo cosmopolita, tollerante, curioso, aperto al nuovo.

Una città così meriterebbe una classe politica capace di valorizzare questa sua ricchezza, anziché mortificarla, come avviene da ormai troppi anni.

(L'autore è direttore del mensile gay "Pride").

Grosseto, Gay Pride del 2004. [Foto G. Dall'Orto].
Grosseto, Gay Pride del 2004. [Foto G. Dall'Orto].

Note: [1] Questa frase è stata inserita da "Repubblica", come prova il fatto che la giornata mondiale dell'orgoglio lesbico e gay è qui definita... "festival"... come Sanremo... :-)


Tratto da: "Repubblica", 18/5/2005. Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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