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Cari omosessuali, rifiutiamo di candidarci
[10 febbraio 2006]

di: Giovanni Dall'Orto

I Pacs in Europa. Da Wikipedia.
I Pacs in Europa. Da Wikipedia. Sono colorati di blu i Paesi che hanno aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso, di rosa i Paesi che prevedono delle unioni civili, di giallo i Paesi che stanno dibattendo qualche legge in proposito.
Avviso a chi mi sta chiedendo di ripubblicare (su blog o forum) questi articoli: la ripubblicazione è senz'altro gradita, a condizione che:
  • sia integrale;
  • sia citato l'indirizzo (url) in cui è stata pubblicata.
  • Le citazioni parziali (tagliate/censurate) non sono consentite, se non nei limiti consentiti dalla legge sul diritto d'autore, o concordandole con me. Questo perché non intendo essere manipolato a fini elettorali. Grazie.

    Per altri articoli sullo stesso tema vedi qui e qui.


    E così l'Unione ha deciso che non ha senso riconoscere nel suo programma elettorale i diritti delle coppie dello stesso sesso: "è sufficiente tutelare i diritti degli individui". Come se fossero la stessa cosa, e come se, sulla base di questo ragionamento, si potesse allora abolire il matrimonio, dato che "è sufficiente tutelare i diritti degli individui"...

    Dopo dieci anni questo risultato è una secca, inequivocabile sconfitta per il movimento per i diritti delle persone omosessuali, tale da imporre una riflessione - e una protesta - immediata.

    Adesso basta.
    Visto che la politica non li vuole, è giusto che le lesbiche e i gay ne prendano atto e rifiutino di legittimare, con la loro presenza puramente decorativa nelle liste dei candidati, programmi politici che non tengono in nessuna considerazione le loro esigenze.

    Non si pretende certo che i parlamentari che dicono di rappresentarci ottengano leggi sui nostri diritti sedendo nei banchi (scomodi) dell'opposizione, tuttavia se non sono in grado di ottenere alcunché neppure dagli stessi partiti di cui fanno parte, allora è evidente che la loro presenza è totalmente inutile a noi, a loro, e ai partiti a cui appartengono.
    Ne traggano le debite conseguenze, in uno spirito di coerenza.

    Non ribellarsi, a questo punto, significa essere complici di tutte le discriminazioni che chi è omosessuale vive ancora sulla proprio pelle ogni giorno.

    Basta inciuci coi partiti, basta sedere in istituzioni che non sono neppure disposte a riconoscere il fatto che esistiamo, basta fornire alibi con la nostra presenza all'omofobia, basta con giochi al ribasso e con la svendita dei diritti delle persone lgbt, basta prese in giro.

    E basta chiedere il nostro voto senza essere disposti a dare nulla in cambio. Qui si è passato ormai ogni limite.

    Giovanni Dall'Orto, direttore del mensile "Pride"

    Per altri articoli sullo stesso tema vedi qui.


    Seguono le mail che ho ricevuto: (ho risposto in privato alle domande)



    16/2/2006
    Scusa il ritardo, ma come ti avevo già detto via filo, solo oggi il mio pc ha ripreso ad essere attivo.
    Ti confermo la mia piena approvazione del contenuto della tua  e-mail.
    A presto.

    Giovanni Caloggero (Pegaso's, Catania).


    Giovanni, confermo di essere incazzatissimo.
    Lancio questa proposta politica di metterci nelle vicinanze dei seggi con cartelli "non entro a votare l'unione perché in quanto gay per loro non esisto esattamente come per la destra."
    Lanciare da subito questa proposta significa minacciarli veramente di non ricevere il nostro voto.
    Ciao Roberto Del Favero


    Sottoscrivo quanto scrivi. Spero che il movimento punti DAVVERO al Matrimonio e non a unioni-ghetto.

    Enrico Oliari e Marco - GayLib


    14/2/2006

    Naturalmente condivido in pieno e sottoscrivo
    Andrea Pini, Roma


    Avete tolto i pacs, non vi voterò più. Avete inseguito i voti moderati il mio non lo avrete.

    Non pensate di prendervi gioco di un elettore facendogli vedere lo specchietto per le allodole di candidati come Luxuria o di formazioni come la rosa nel pugno: non conta sbraitare propaganda ma l'impegno concreto e so che i pacs non saranno legge.

    Io non vi voterò, forse avete guadagnato 1000 voti moderati ma avete perso il mio voto.

    addio

    Davide Colombo, Milano


    Ciao GDO
    com'è che alla fine quelli fregati siamo sempre noi?
    Ancora una volta la sinistra ci dice che le nostre necessità non sono prioritarie, e di che ci lamentiamo, sono ormai decenni che ce lo ripetono, dovremmo stare tranquilli, non romprere le balle, né gli equilibri elettorali.
    Ricordo tutte le discussioni sul mio scetticismo vero le sinistre, "ma no c'è anche Franco Grillini"... è la destra che ci rovina.

    Vero, ma intanto chissà perchè quelli fregati siamo noi.

    Ragazzi e ragazze è colpa nostra!
    Abbiamo accettato compromessi, non ci abbiamo creduto, ci siamo accontentati.

    Alcuni esempi:

    COMPROMESSO
    Nessuna battaglia per il pieno riconoscimento del matrimonio (che vista la struttura legislativa del diritto di famiglia sarebbe molto semplice) ma battiamoci per il PACS.
    Un gran francesismo, una specie di cosa diversa, d'altro canto noi siamo diversi...

    COMPROMESSO
    Il matrimonio gay non è possibile, abbiamo uno stile di vita diverso, promiscuo... Certo, ma come mai tra gay si tace sulle possibilità che si possono aprire andando oltre la promiscuità?
    Non come obbligo ma come via di crescita aperta a tutti, e er chi la vuole.... Non è che esiste già?

    COMPROMESSO
    Abbiamo lasciato che gli altri si occupassero dei cavolacci nostri. Gli altri sono stati i vari Arcigay nazional provincial locali... gli altri come gli anti-Arcigay (stessa roba)... gli altri come gli onorevoli, gli antagonisti, i fondamentalisti. Insomma tutti tranne che noi.
    Nel noi mi ci metto pure io, ho delegato senza troppa convinzione e senza controllo a esperti organizzatori di sfilate in parrucca e tacchi la responsabilità di proporre le soluzioni, e ho avuto le risposte che mi posso aspettare dalle sfilate in parrucca e tacchi.
    Le solite noiose risposte.

    Ragazzi e ragazze, e mi ci metto anche io, accettiamo anche questo, non siamo per l'ennesima volta prioritari.

    Accettiamolo ma MUOVIAMO STO CAZZO DI CULO! Sono interessi miei e tuoi e suoi e nostri! Io ho deciso che il mio culo si muove, in primis con la scelta di voto. Mi hai declassato, bene, scordati il mio voto.
    Poi nel mio piccolo muovendo quello che posso anche dalla realtà di provincia dove ho scelto di vivere.
    Fuori dalle sfilate in parrucca e tacchi a spillo.

    Ripeto, MUOVIAMO STO CAZZO DI CULO! e non permettiamo più a nessuno di declassarci.

    Con tutto il mio amore
    Pier Paolo Solinas


    Sono del tutto d'accordo con lei.

    Antonella Filomeni
    Roma


    Se è rimasta solo la rosa nel pugno a difenderci, che un tempo stava con Berlusconi e domani chissà, io dico che è urgente la fondazione di un partito glbt, dato che le persone glbt statisticamente sono circa il 10% della popolazione.
    Non esiste solo il PACS come legge da fare e tutti i partiti italiani sono in balìa del potere del Vaticano, quindi non ci prendiamo in giro: nel 2001 ho ricevuto un opuscolo elettorale dei Radicali con un'enorme foto della Bonino e Pannella insieme a papa Woytila. Lanciate un appello dunque affinchè i gay che hanno avuto rapporti con persone di potere economico/politico o con preti e cardinali lo dichiarino, attacchiamo il sistema e la sua ipocrisia. Avreste il coraggio di concedere spazio televisivo ad una simile iniziativa e poi trovare il modo di dare appoggio legale alle persone che dichiarano la verità? A New York un'associazione anni fà ha tapezzato la città con manifesti di personaggi famosi che non avevano fatto outing con sotto scritto Absolutely Queer, facendo il verso alla campagna della famosa marca di Vodka. Comunque sparire dalla politica non è un atto intelligente, bisogna entrarci come partito omosessuale, raccogliere le firme e i fondi, almeno provarci. Altrimenti saremo come ci vuole il Vaticano: impotenti.
    E' arrivato il momento di COMBATTERE CONTRO IPARTITI E CONTRO IL VATICANO, MA CON UNA STRUTTURA. Berlusconi ha creato un partito partendo dalla tv, perchè non ci provate anche voi?

    Saluti
    Paolo de' Medici


    Aderisco e voterò la rosa nel pugno,
    sono stufo!
    è un mio diritto sposare la persona che amo,
    Lottate per noi e noi nel nostro piccolo lottiamo con voi.

    Marziani Fabio (Teramo).
    un abbraccio.


    Aderisco appieno all'appello!

    Giulia Vergottini


    13/2/2006

    Ciao Giovanni,
    sono Gabriele Sciuto, Coordinatore del Gruppo Scuola del CIG.

    Ti scrivo a titolo personale per aderire in pieno al tuo appello.

    Basta con questi ipocriti!!!

    Buona Giornata
    Gabriele Sciuto


    Aderisco all'appello proposto su
    http://www.gaynews.it/view.php?ID=36143
    Ciao.

    Luca Tesei


    Caro Giovanni,
    la tua risposta sul sito alla nostra domanda interlocutoria appare inizialmente, ad una lettura veloce tecnicamente ineccepibile (io sono gay parlo solo per i gay), in realtà tu sei gay e puoi parlare a chiunque tu voglia. Inoltre il tuo appello è rivolto a lesbiche e gay (in questo ordine) e tu, l'hai scritto tu, non sei lesbica, ovviamente.
    Quindi già qualcosina non quadra.
    Inoltre caro Giovanni, il tuo appello avrebbe senso rivolto solo a gay e lesbiche, se la lotta per i Pacs fosse stata solo di gay e lesbiche e non di una cosa chiamata movimento GLBT dove solo la B è un po' teorica, non la T. Giusto per farti un'idea del coinvolgimento Trans nella lotta per i pacs, puoi vederti sul sito di Radio Radicale gli interventi di Mit e Crisalide a Roma, nella giornata del "Pacs avanti" (14 gen.), oppure puoi visitare il nostro sito e leggerti la montagna di comunicati stampa sul tema o, se ne hai la possibilità, guardarti anche i (pochi) lanci ANSA che sono passati e portano la mia firma (e io sono transgender) o ancora puoi collegarti a Radio Radicale dove oggi sarò intervistata su... oh.. sui Pacs.
    Sai Giovanni, potevi rispondere: "giusto, mi costa un minuto aggiungere trans, ma aspettavo un vostro ok" (o ancor meglio questo ok scontato potevi chiederlo mentre scrivevi l'appello nel quale non ti sei chiesto se avevi diritto di rivolgerti anche alle lesbiche, lo hai fatto).
    Non l'hai fatto quindi resta nel tuo appello, per il resto - ripeto - condivisibile - quell'odorino di transfobia che purtroppo, pur essendo ormai residuale, esiste ancora nel movimento gay (sai quelli che non volevano le trans nei locali gay, quelli che emarginarono Sylvia Rivera e le trans dal movimento gay americano - che perlomeno si chiamava onestamente gay e lesbico.. ecc. ecc.)
    Te lo ri-chiedo. Ora hai capito che puoi rivolgere anche alle trans e ai trans il tuo appello. Ti autorizzo io, rappresento pur una buona fetta delle persone trans organizzate. Siamo presenti con sedi o referenti a Milano,  a Genova, in Toscana, in Emilia, nelle Marche, in Abruzzo, in Sicilia. A livello di soci non credo ci sia una sola regione non rappresentata. Ti basta per aggiungere la parolina?
    Se non vuoi farlo ok.. Fammelo sapere presto per favore così approfitto dell'intervista a Radio Radicale per esprimere meglio il mio pensiero su quanto il movimento GLBT si MERITI di essere trattato da "cagnolini a cui gettar gli scarti nella ciotola", perché non siamo capaci neppure di essere uniti fra di noi. E allora diventiamo tecnicistiche anche noi e non possiamo ovviamente aderire, perché non chiamate/i in causa, e faremo direttamente noi iniziative alternative alla tua, nella logica tutta italiana di volerci per forza spezzettare invece che stare insieme e unirci se per unirci è richiesto anche un minimale tentativo di inclusione.
    Ah... guarda che ci sono migliaia di gay e lesbiche che ormai sentono necessario essere davvero almeno GLT.
    Ciao
    Mirella Izzo
    Presidente naz. Crisalide AzioneTrans - onlus
    con preghiera di pubblicazione

    (risposta di G. Dall'Orto) Chiedo scusa, ma se il problema è solo sapere a chi sia rivolto l'invito, non mi crea il minimo problema affermaer e proclamare che è rivolto anche alle persone trans. Lottare accanto alle persone trans- (gender o che) non ha mai costituito un problema per me, fin dai tempi (arcaici, temo) della Pina Bonanno e del Mit. Figurati.
    Ciò detto, la questione non è semplice quanto tu dici, dato lo spezzettamento e gli infiniti distingui della realtà trans (di cui tu Mirella, perdonami, non sei la portavoce, ma una delle portavoce, per quanto una delle più preparate e intelligenti), ma non mi pare questo il luogo e il momento per discuterne. Pubblico quindi la tua critica così come me l'hai rivolta, perché la possano leggere tutti. altro, per ora, non posso fare. Vedremo in futuro. Ciao..


    12/2/2006

    Caro Giovanni
    sono davvero felice che anche tu sia arrivato alla conclusione operativa cui sono arrivata da molto tempo (1977) e che ho recentemente sintetizzata nel documento inviato sulla rubrica "ORGOGLIO e pregiudizi" di Gaya CsF qualche mese fa  (ti accludo in coda il documento).
    Mi auguro che una lettura attenta della nostra Costituzione e del "nuovo" diritto di famiglia (1975), cui si sono ispirati diversi paesi dell'UE per le (loro sì) nuove leggi "matrimoniali" non più discriminatorie nei confronti degli omosex, possa altresì riservare ancora qualche positiva sorpresa sulla lungimiranza e sulla imparzialità della nostra Carta Fondamentale e dei suoi estensori, nonché su quella dei nostri passati legislatori.
    Personalmente sono assolutamente contraria a una legge ad hoc per le unioni omosessuali, o pacs o come vi pare: per quanto "buona" possa essere sancirebbe la discriminazione tra omo ed etero nel nostro paese che già stenta molto ad applicare la parità di diritti e doveri tra i suoi cittadini, e in particolare nei confronti delle donne e dei trans, oltre che tra i credenti (cattolici e ormai pure mussulmani) e i non credenti (o atei, agnostici e liberi pensatori).
    Grazie di esserci

    Alba Montori
    p.s.
    Continuo a esser disponibile a fare da testimone a chi voglia contrarre matrimonio civile davanti allo Stato con una persona del suo stesso sesso, secondo la legislazione vigente dello Stato Italiano.


    Sottoscrivo l'appello  e auspico uno scatto di dignità da parte delle persone candidate che, a mio avviso, farebbero un gesto significativo se ritirassero la  loro candidatura. Il papa scrive: " Includere la tendenza omosessuale fra le considerazioni sulla base delle quali è illegale discriminare può facilmente portare a ritenere l'omosessualità quale fonte positiva di diritti umani. Ciò è tanto più deleterio dal momento che non vi è un diritto all'omosessualità che pertanto non dovrebbe costituire la base per rivendicazioni giudiziali. Il passaggio dal riconoscimento dell'omosessualità come fattore in base al quale è illegale discriminare può portare facilmente, se non automaticamente, alla protezione legislativa e alla promozione dell'omosessualità" (!!!!).
    Più chiaro di così !!!!!!
    Io credo che questa posizione sia minoritaria nella società, ma se i partiti non osano metterla in discussione, di cosa parliamo?
    E se eventuali disposizioni legislative non possono intaccare questa "verità" noi cosa  ci stiamo a fare?
    Se la politica della partecipazione all'interno dei partiti è fallita, perché non prenderne atto e organizzare altre forme di resistenza e di lotta?
    E' vero che la politica è  mediazione, ma a un certo punto sarebbe necessaria un po' di chiarezza: non si può dire a Ruini e al papa che non hanno niente da temere e nello stesso tempo dire a noi che si farà il possibile....... e che  però dobbiamo cercare di non essere inopportuni o folkloristici............. Ma dove siamo ? In Europa? Quando alla base di uno stato ci sono principi di una religione e non si prendono in considerazione i principi di altre religioni e di  chi con quella o altre religioni non vuole avere a che fare, si viene meno all'elementare principio di uguaglianza dei cittagini e lo Stato è fondamentalista. E la smettano almeno di discettare di altri fondamentalismi.......
    No, vederli lì tutti tronfi e soddisfatti dell'accordo raggiunto mi offende e ci offende tutti, o no?
    Francesco Gnerre


    Bah ragazzi, ma stiamo ancora a pensarci? Io ormai l'ho capito, tardi ma l'ho capito, che i DS sono un partito di potere.
    Io sono campano, non vi dico quello che succede tra incarichi agli amici e sete di poltrone... bene, lo continuino pure a fare ma NON con il mio voto, NE' con la presunzione di essere al di sopra di sospetti e illazioni. Ci sono tutte, la questione morale nei Ds è enorme quanto una montagna, resa ancor più grave da un'apparente onestà, che magari ci sarà nei vertici, ma basta scendere di poco per trovare quello che trovi ovunque.
    Detto questo, io esterno di nuovo la mia indignazione per il mancato riconoscimento della mia dignità di persona che vuole avere la possibilità di esistere come coppia in questa cazzo di Italia. Il pensiero dell'arretratezza e della differenza rispetto ai normali paesi civilil, e soprattutto la TRISTE SCOPERTA che entrambi i programmi sono filo Ruini... beh ragazzi, davvero io mi sento scoraggiato a continuare a stare in questa cazzo di Italia, provinciale e bigotta da fare ridere.
    Quindi, non mi venite a fare i discorsi del cazzo per favore che i Ds ci rappresentano, perché non lo fanno, piuttosto preferiscono farsi benedire. Bene, ci vadano pure, ma NON ELEMOSINATE il mio voto, perché non lo meritate. Mi pare.
    Vota Rosa nel pugno.
    Antonio ..... [cognome cancellato su richiesta]


    Ciao Giovanni,
    per quello che vale aderisco anche io al tuo appello. Ritengo infatti importante che finalmente una voce autorevole del movimento, quale tu sei, ricominci a chiedere ad alta voce il matrimonio gay, l'unica riforma sensata (come ho tentato di spiegare in diversi post sul mio blog).

    Personalmente sono 10 anni che sostengo questa opzione. nel movimento gay e tra i radicali. e adesso che un leader del movimento prende pubblicamente posizione a favore del matrimonio, credo che vada sostenuto.

    Lo scempio dell'altro ieri è dovuto in gran parte alla sciagurata decisione dell'Arcigay di puntare tutto sui PACS, una soluzione minima destinata ad essere resa insignificante da qualunque mediazione.

    Secondo me, la ragione dell'eccessivo moderatismo di Arcigay è lo storico legame che lega la maggiore associazione omosessuale ai DS. Questo ha portato i dirigenti dell'Arcigay a mediare gli interessi della comunità GLBT, che pretendono di rappresentare, con quelli del loro partito politico di appartenenza.

    A questa promiscuità va definitivamente posto un termine. Un modo per far ciò potrebbe essere il rifiuto dei leaders del movimento GLBT tutto di candidarsi in qualsivoglia partito che non preveda espressamente il riconoscimento dei diritti elementari delle persone omosessuali e una dichiarazione ufficiale di sostegno alla Rosa nel Pugno, il partito dell'Unione che più coerentemente ha sostenuto i nostri diritti.

    Yuri Guaiana


    Ciao Giovanni,

    se vai qui trovi sia il testo del tuo appello che la risposta che ti ho spedito pochi minuti fa:

    "Ciao Giovanni,
    mi è arrivato sotto gli occhi il tuo appello con cui inviti al ritiro della candidature glbt (oddio, tu la "b" non la consideri, in Italia...) dai partiti dell'Unione. Ti dico subito che sono  d'accordo con te sull'analisi, ma non completamente con le conclusioni. Sono infatti anche io per ritirare le candidature glbt dall'Unione, ma non per tornarcene a casa. Sono per spostarle sulla Rosa nel Pugno, dove mi pare ci siano ancora i margini per un'azione politica.

    Due giorni fa ho spedito a Sergio Lo Giudice e Francesca Polo una richiesta in questo senso, che ti copio qui sotto:
     

    "Ciao Sergio, ciao Francesca,
    mi reputo buon amico personale di ciascuno di voi due.
    Visto il grave fallimento politico di oggi, vi chiedo come amico, come militante del movimento Glbt, come giornalista e scrittore d'area di chiamare un congresso straordinario di Arcigay e di Arcilesbica per:
  • ritirare le candidature di arcigay e arcilesbica dai Ds e dagli altri partiti dell'Unione per spostarle nella Rosa nel Pugno;
  • ridefinire la linea politica delle due associazioni riguardo al pacs e al matrimonio;
  • Valutate voi se non sia il caso anche di presentare a tale congresso straordinario le vostre dimissioni da segretari.
    Un abbraccio a tutti e due,
    Sciltian"


    Sono ovviamente disponibilissimo a discutere con te e con il resto del movimento glbt su quale delle due soluzioni sia la migliore (se la mia o la tua), anche perché non ho affatto la certezza che la Rosa nel Pugno sia in grado di portare avanti i nostri interessi in modo per noi utile.

    Se sei d'accordo, chiamiamo a un congresso straordinario di tutto il movimento, magari a Bologna, e cerchiamo di prendere una decisione unitaria.

    Ciao.
    Dr Sciltian Gastaldi
    giornalista professionista
    freelance, traduttore


    Sottoscrivo l'appello e l'analisi contenuti nel testo di Giovanni Dall'Orto e, per parte mia, aggiungo l'invito a votare, almeno e proprio in questa congiuntura, la Rosa nel pugno, l'unica che non ci ha abbandonati e che sostiene in modo esplicito e fermo le richieste e rivendicazioni della comunità glbt.

    Aldo Brancacci
    professore universitario
    Università di Roma Tor Vergata


    Spett.le Giovanni Dall'Orto,
    alcune considerazioni:

    sarei completamente d'accordo se realmente avessero fatto una legge di questo genere, ma è il principio che è stato enunciato nel programma, non ancora legge, e in mezzo c'è il mare.
    Possiamo votare per dei candidati gay al parlamento, potrebbero avere peso, visto che con la legge elettorale non è così estesa la differenza tra centrodestra e centrosinistra. Poi portandoci a favore della rosa nel pugno anche con quel 3/4 % (spero) potrebbe far da bilancia...
    La linea dell'Arcigay  non è stata sconfitta, ancora. Intanto lottiamo fino alla fine su questa linea e sul PACS. Poi se non passerà (o anche prima, visto che sarebbe da cacciare via un'intera classe politica) mettiamo in crisi il metodo attuale.
    Ci sono varie proposte in ballo e sappiamo bene che ci sarà da discutere.
    Intanto proviamo a crescere all'interno della società italiana, come la società italiana cresce fuori da tutti gli schemi previsti dalla nostra elite.
    Ricordiamoci inoltre che la Chiesa cattolica sta attraversando una crisi che si manifesterà in tutta la sua virulenza presto (sta perdendo controllo nell'America Latina, nel nord Europa ed è pressata anche in Africa, senza parlare delle vocazioni). Lavoriamogli sotto anche noi, intanto.

    Alla fine o il cambiamento o la caduta, e questo vale anche per noi in caso di sconfitta.

    Claudio Borri,
    Arcigay Reggio Emilia


    ADERISCO ALL'APPELLO  "RIFIUTIAMO DI CANDIDARCI" CON IL CENTRO STUDI TEOLOGICI DI MILANO!
    Cordiali saluti
    Giovanni Felice Mapelli

    Milano, 12 Febbraio 2006


    ADERISCO AL VOSTRO APPELLO.
    DENERICETTI DANIELE
    FORLì


    Caro Dall'Orto,
    ho letto il tuo appello rivolto alla nostra comunità per il rifiurto alle candidature nei partiti che non riconoscono nel loro programma le unioni civili.
    Io, con il mio blog aderisco e se per te non ci sono problemi pubblicherò il tuo comunicato e aggiungerò un mio commento.

    In questa ulteriore battaglia all'interno della nostra comunità, che vede da una parte i mediatori moderati di Alessio de Giorgi e dall'altra noi "astensionisti" nelle candidature ma "interventisti" a far sentire la nostra voce, il nostro peso, io sono con questi ultimi e spero che si torni, accogliendo l'invito di Capezzone, a scendere in piazza!

    Saluti
    Andrea Martini


    Aderisco  all'appello, Valerio Barbini, 19 anni, Genova.
    Se servono altri dati chiedetemeli che li mando.
    Cordiali saluti,
    Valerio.


    Caro Giovanni, aderisco al 100% con il Tuo scritto. Gli unici che ci difendono, come ci hanno difeso sempre sono i Radicali (Rosa nel pugno).
    Peter Boom.


    Leggo su gayNews che Grillini reputa quanto accaduto in questi giorni un "buon inizio", anche se con qualche "ambiguità".

    Alessio DeGiorgi, direttore di Gay.It, ha messo sull'home page del suo sito un lungo articolo in cui definisce "straordinario" quanto avvenuto in questi giorni e si scaglia contro chi comincia a dire che bisognerebbe abbandonare la linea moderatista, definendo "massimalisti" e controproducenti quelli che, come noi, vogliono "buttare a mare" dieci anni.

    Io provo raccapriccio, e sono inkazzato nero... queste cose mi fanno inkazzare il triplo di quanto mi ha fatto inkazzare l'accordo dell'Unione. Come reagiamo?

    PS: domani Grillini e altri si incontreranno a Roma con la Rosa nel Pugno; lunedì sera ci sarà su gay.tv la trasmissione in diretta SoloNoiByNight, in cui (non ne sono certo, ma lo immagino) interverrà telefonicamente Franco Grillini o qualcun altro... io ho in mente di telefonare x esprimere il mio sdegno (può farlo chiunque), te, che sei molto più importante?

    Marco Papi


    Bravo!
    Aderiamo al tuo appello.
    Francesco Allegrini & Claudio
    Coppia (non individui!) da 23 anni


    Caro Giovanni,
    non so se hai avuto modo di leggere il nostro comunicato stampa o almeno il relativo lancio ANSA (sono su www.crisalide-azionetrans.it su cui entro oggi potrai anche leggere una lettera al Manifesto, sempre a tema).
    I contenuti erano molto simili a quelli che ti hanno portato a scrivere il tuo appello. Appello che sottoscriverei a nome di tutta Crisalide subito, di corsa e con entusiasmo, se non fosse che a noi non ti rivolgi.
    Chiedi solo a gay e lesbiche eppure i pacs toccano anche noi, pensaci. Eppure per  i Pacs, per quanto non siano la nostra priorità, abbiamo lottato affianco a voi. Per i Pacs abbiamo anche noi ritirato ogni indicazione di voto nell'Ulivo.
    E' una dimenticanza che - perdonami se lo dico francamente - ci tocca profondamente, ci ferisce di quel tipo di offesa che spinge quasi più al pianto che non  all'urlo di rabbia, tanto è frustrante.
    Mentre si rivendica il diritto a non essere scarti a cui dare un osso spolpato in una ciotola per cani, perché ci scarti a priori?
    No, Giovanni... no. Ti prego, qualsiasi sia il tuo pensiero profondo e intimo su di noi, politicamente non puoi e non devi farlo.
    O meglio, non dovresti.
    Riscrivilo per favore: lo firmeremo e lo pubblicheremo.
    Mirella Izzo
    Presidente Crisalide AzioneTrans onlus

    Risposta di G. Dall'Orto - Non nomino le persone transessuali perché non ho l'abitudine di parlare a nome di persone che vivono condizioni diverse dalla mia, così come pretendo che all'inverso non si parli a nome dei gay senza essere tali, o senza averne ricevuto una delega. Tutto qui.
    Non parlo nemmeno come lesbica, o come eterosessuale, dato che non sono né l'una né l'altra cosa.


    Ciao, ho bisogno di un chiarimento. Mi sto informando e interessando alla faccenda dei Pacs in vista delle future elezioni.
    Ho letto il testo del programma dell'unione che parla delle unioni civili e noto come da più parti esso sia considerato insufficilente in quanto non parla di "coppie" ma di individui. Non ho capito una cosa: cosa cambia nei fatti? Nel senso... a livello di diritti e doveri di coppie omosessuali che differenza c'è? Perché il testo in questione non basta?

    La Bonino ha abbandonato la trattativa, e la cosa mi pare un segnale preoccupante, ma da nessuna parte viene spiegato perché il fatto che non si parlasse esplicitamente di Pacs ma solo di unioni civili non è solo una questione di terminologia ma anche di sostanza.

    Grazie
    Vittorio

    [Risposta di G. Dall'Orto
    Vittorio, guarda che non si parla nemmeno di unioni civili, si parla solo di concedere "alcuni" diritti agli "individui" coinvolti in una unione non matrimoniale. Ma ai diritti dell'individuo in quanto tale bada già la Costituzione...
    I diritti di una coppia sono diversi da quelli di un individuo. Per esempio: lo sai che se ti ammali in ospedale possono venirti ad accudire solo i parenti, e che il tuo partner fisso (a differenza di una moglie o di un marito) non è un parente? Come vuoi risolvere la cosa: concedendo a chiunque il diritto di entrare in ospedale? Ma se la regola esiste, ha o no un senso? E se sì, come fare ad allargarla agli "individui" senza abolirla, o senza aver bisogno di sancire in qualche modo che quell'individuo fa parte di una coppia (il che è esattamente ciò che chiede la legge sui Pacs)?
    Ci sono cento casi simili a questo, in cui estendere i diritti dell'individuo non solo è inutile, ma impossibile. Occorre riconoscere che i partner di una coppia hanno alcuni diritti particolari proprio perché fanno parte di una coppia. Ma la Chiesa si oppone a  questo riconoscimento, perché pretende che solo le coppie eterosessuali sposate da lei possano averlo. Chiaro, ora?
    Ciao.

    PS ecco i dieci punti qualificanti secondo una sintesi fatta qualche giorno fa da Franco Grillini:

    I 10 PUNTI DA RICORDARE DEL PACS:
    1) Eredità: in assenza di testamento il contraente superstite del Pacs ha gli stessi diritti spettanti al coniuge previsti in materia di successione legittima dal Codice civile.
    2) Reversibilità della pensione.
    3) Assistenza sanitaria: permesso di assistenza ospedaliera e nel caso di incapacità del partner possibilità di prendere decisioni sulla sua salute.
    4) Assistenza penitenziaria.
    5) Contratto di locazione e diritto di permanenza nell'abitazione comune nel caso di morte di uno dei contraenti.
    6) Permesso di soggiorno per il partner extracomunitario se residente in Italia da almeno 5 anni.
    7) Nel caso di morte di uno dei partner tutte le scelte di natura religiosa o morale, le modalità di svolgimento della cerimonia funebre, la scelta del luogo di sepoltura ovvero la decisione di cremare il corpo del defunto sono adottate dall'altro contraente del un patto civile di solidarietà.
    8) Congedi lavorativi per motivi di assistenza sanitaria, partner inabile o malato terminale.
    9) Esoneri e dispense relative al servizio militare volontario.
    10) Tutela in caso di separazione.

    Caro Giovanni
    Firmo ben volentieri il tuo appello e lo diffondo ancora più volentieri sul forum dell'arcigay di Pistoia, oltre che a tutta la nostra mailing.
    Matteo Marliani
    Pistoia


    10/2/2006
    Salve sono Dorina Milossi (mamma di un ragazzo gay di Cinisello, che a sua volta ha sottoscritto l'appello).

    Sottoscrivo anch'io questo appello. E' una questione di civiltà e di rispetto per mio figlio. Mi trovo assolutamente concorde con quanto scritto da Lei. Ritengo però fondamentale che la comunità omosessuale punti al matrimonio vero e proprio come avvenuto in Spagna, e non accetti mai nozze separate; altrimenti sono del pensiero che sia meglio continuare a chiedere i Pacs come adesso.

    Dorina Milossi


    Giovanni qua ci vuole una rivoluzione :(

    Sottoscrivo il tuo appello,

    Pasquale Quaranta


    Aderisco... amaramente aderisco. Che tristezza, è in momenti come questi che son contento di vivere in Olanda dove sono felicemente sposato con il mio compagno.

    Pierangelo Bucci
    Rotterdam
    Nederland


    Perfettamente d'accordo
    Roberto Cangioli


    Condivido appieno l'articolo pubblicato su gaylib, alla fine non siamo neppure in grado di avere uno schieramento politico che inserisca la legge sulle unioni nel programma di governo, figuriamoci farne una legge.
    Sconsolante, così tanta attenzione a non inimicarsi la chiesa a tutti i livelli... miopia nei riguardi del come l'intera europa si muove.
    E poi questo cercare a tutti i costi un alternativa "vuota" un compromesso senza sapore, tutto a conferma della nomea italiana sull' ambiguità che ci ha sempre contraddistinto. Purtroppo io non credo che i candidati gay di fronte a questo "schiaffo" avranno la forza di uscire dalle liste, e anche loro si faranno prendere dalla smania della poltrona.
    Questa è la prima volta che in campagna elettorale mi sento delegittimato dal ruolo di cittadino italiano, e la tentazione all'espatrio diventa forte. Sono trasparente alla luce dello stato... io non esisto ma guai se non pagassi le tasse se non contribuissi alla grande Italia "cattolica" per la quale io sono solo un codice fiscale da spremere ma non da ascoltare.

    E adesso che faccio? a chi dare il mio voto, guardando questo schifo che è la politica Italiana? e cmq ammetto che è anche colpa mia come di molti altri gay Italiani che non si espongono in prima persona... Siccome è riconosciuto quanto potenzialmente potremmo contare in termini di volume di voto il nostro peso politico potrebbe essere rilevante, ed invece siamo alla mercè di quattro idioti da destra a sinistra che si prendono gioco di noi.

    Mi spiace se l'ho tediata con questa e-mail,,,, è sopratutto uno sfogo mattutino dopo aver guardtato i titoli dei giornali, e grazie per l'impegno che lei dimostra costantemente a difesa sei nostri diritti

    Cordiali saluti
    Giorgio Cataldo


    Caro Giovanni,
    aderisco al tuo appello quale cittadino italiano residente all'estero e quale responsabile del sito Azur, dedicato alla comunità LGBT della Svizzera italiana e frequentato da molte persone dell'area insubrica.
    A questo proposito, ho pubblicato il tuo appello sul sito, con la speranza che ti arrivino ulteriori adesioni.
    Un abbraccio

    Alessandro Maeder
    www.azur.altervista.org


    Ciao Giovanni, sono un ragazzo di Cinisello Balsamo. Sottoscrivo in pieno l'appello che hai scritto.

    Con una precisazione: la mia adesione c'è se E SOLO SE si punta a un movimento glbt che pretende DAVVERO l'eliminazione della discriminazione anti-omosessuale dalle norme che regolano il matrimonio (adozioni e procreazione artificiale incluse ovviamente), e non a ottenere delle unioni-ghetto in stile inglese o scandinavo. Se si decide di cambiare atteggiamento, e quindi di rivendicare politicamente l'apertura del matrimonio, si punti all'ottenimento dell'apertura del matrimonio, senza "accontentarsi" nemmeno momentaneamente dell'umiliazione costituita da unioni apposite per coppie gay, poichè esse sarebbero solamente un'apartheid in chiave sessuale; apartheid che continuerebbe a negare i benefici immateriali a carattere psicologico, sociale, relazionale che lo status di "uniti in matrimonio" dà (il matrimonio non è solo un'accozzaglia di diritti e doveri ma è l'istituzione, l'unica istituzione, universalmente e immediatamente accettata e rispettata in quanto atta a riconoscere e celebrare l'amore, la coppia di fidanzati, la fusione, la nascita di nuovi nuclei familiari) e che introdurrebbe nel nostro ordinamento l'inedita discriminazione verso gli eterosessuali, esclusi ingiustamente.

    Sottoscrivo quindi l'appello... a patto che DAVVERO si punti al matrimonio senza poi accontentarsi di leggi palesemente omofobe come le unioni-ghetto. Prendiamo ad esempio il movimento gay spagnolo, a cui te giustamente fai riferimento, e quello USA !

    Grazie 1000.
    Marco Papi



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