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NICCOLÒ LELIO COSMICO
(Niccolò Lelio Della Comare, detto - ca. 1420-1500)
 
di: Giovanni Dall'Orto

Medaglia di Niccolò Lelio Cosmico (ca. 1420-1500).
Niccolò Cosmico in una medaglia della bottega di Sperandio.
 
Umanista e poeta italiano.

Nacque a Padova, e trascorse la vita vagando di Corte in Corte: fu a Milano, a Roma (dove ebbe contatti con l'Accademia di Pomponio-Leto, a Firenze, a Mantova, a Ferrara, infine nuovamente a Padova, dove morì.

Fra i suoi contemporanei divenne celebre per le sue composizioni scherzose sia in lingua italiana che in latino.
Oggi è considerato un autore minore: il giudizio della critica sulle sue poesie d'amore (eterosessuali) italiane è che non vanno al di là di un petrarchismo di maniera; maggiormente apprezzate sono invece le sue poesie burlesche in latino maccheronico.

Cosmico fu accusato dai contemporanei di sodomia, in particolare in una serie di sonetti italiani anonimi, In Cosmicum patavinum [1].

Così l'anonimo autore, che scrisse durante il soggiorno di Cosmico a Ferrara, riuscì a dare al poeta rivale la colpa del calo delle nascite nella città:

Non ve admirati [stupite] se pochi fanciulli
a questi tempi nascono in Ferrara;
Cosmico c'è che 'l seme uman rincara [incetta]
e par che de igiotirlo il se trastulli. 
Altra vivanda mai grato non fulli [gli fu] 
assai per bocca e più per cul gè [gli è] cara.
O sommo Iove [Giove; Dio], a tanto mal ripara:
per che monstro sì crudo non annulli?

Natura se vergogna e piange ognora
d'aver produtto tal Anfisibena [2]
che con due bocche il suo seme divora.

Ma tu, potente Alcide [Ercole d'Este, NdR], il baston mena
sopra tal bestia, se non che in poca ora
tua patria vota fia [diventi], non che mal piena.

Che val con tanta pena,
signor, far la città bella e grandirla,
e poi che non ge sia gente da impirla?" [3].

Rossi ha pubblicato anche un epigramma latino anonimo in cui Cosmico è accusato di sodomizzare il poeta maccheronico Tìfi Odasi (sec. XV-1492) [4].

nudo rinascimentaleQueste accuse potrebbero essere considerate parte dello stock di insulti che si scambiavano abitualmente i litigiosi umanisti italiani, se Cosmico stesso non avesse parlato delle proprie esperienze omosessuali in modo notevolmente franco.

Così in una lunga composizione latina, Ad Adrastum puerum ("Al ragazzo Adrasto"), Cosmico si rivolse ad un ragazzo negro (forse lo schiavo di cui Lorenzo il Magnifico gli chiese la restituzione in una lettera nel 1483?), dichiarando che il colore della pelle non ne offuscava affatto la bellezza, e cercando di convincerlo a cedergli, senza badare all'età, perché molti gravi filosofi antichi (tra cui Platone) amarono ragazzi anche in tarda età.

Un'altra poesia (notevole per il tono sommesso ed intimo), Ad Ianum ("A Giano"), indirizzata al suo ex amante Giano, inizia con queste più che esplicite parole:

"Giano, il mio crimine è certo difficilmente scusabile:
aver giaciuto con te per così tante notti, così tanti giorni[5].
Poiché la produzione del Cosmico è ancora in parte inesplorata, specie per quanto riguarda l'aspetto omosessuale, non è azzardato sperare che ulteriori ricerche permettano di fare maggiore luce su questo lato della sua vita e della sua poesia.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi gli segnalerà eventuali errori contenuti in questa pagina.

Note

[1] Editi in passato con l'errata attribuzione ad Antonio Cammelli detto "il Pistoia", (1436-1502) in: Antonio Cammelli, Rime edite ed inedite, Vigo, Livorno 1884, pp. 223-240.

[2] Anfisbena (Amphisbaena): mitico serpente con una testa ad ogni estremità.

[3] Antonio Cammelli, Op. cit., p. 235.

[4] Vittorio Rossi, Di un poeta maccheronico e di alcune rime italiane, "Giornale storico della letteratura italiana", XI 1888, alle pp. 12-14.

[5] Le due composizioni stanno in: Vittorio Rossi, Niccolò Lelio Cosmico, poeta padovano del secolo XV, "Giornale storico della letteratura italiana", XIII 1889, pp. 101-158, alle pp. 153-158.



Originariamente edito in traduzione inglese parziale sul Who's who in gay and lesbian history (a cura di Robert Aldrich e Garry Wotherspoon), vol. 1, ad vocem. Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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