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Videoclip gay.

L'omosessualità nei videoclip musicali -

Parte 3 - (2000-2005)

2004

A cura di Giovani Dall'Orto

2004

Azis e Niki Kitaetsa mentre si baciano

Azis col suo compagno, Niki Kitaetsa.
2004 - Azis  - "No kazvam ti stiga" - Dal Cd: Kraliat.
2004 - Azis & Desislava - "Kazvash che me obichash" - Dal Cd: Zaedno.

Se credete ancora che Vladimir Luxuria sia il massimo della trasgressione, è solo perché siete provinciali e non avete ancora visto i video del cantante zingaro gay bulgaro Azis.

La parola "trasgressivo", con lui, è un eufemismo.
In questi due video (che recensisco assieme perché essendo cantati in bulgaro non sono in grado di valutare una sola parola dei testi) lo troviamo travestito in tutti i modi possibili e immaginabili con pizzetto ossigenatissimo, ciglia lunghe, sopracciglia rifatte, velette, sete, fusciacche orientali, ma anche completi maschili e serissimi. La cosa risulta ancora più straniante per il tipo di musica che accompagna le immagini, il cosiddetto "chalga", che mescola musiche tradizionali bulgare, electro-pop e influssi arabi e turchi. Decisamente gradevole, ma solo a patto di amare la fusione fra musiche etniche e pop.

Questo cantante è riuscito a far parlare di sé in varie occasioni, che vanno dal suo matrimonio (in Germania, dove ha vissuto a lungo) col suo compagno Niki Kitaetsa, ad una campagna pubblicitaria per un suo show televisivo che lo mostra mentre bacia sulla bocca il marito, che ha provocato l'ira del sindaco di Sofia, che ha fatto togliere i manifesti ad uno ad uno accusandoli di essere "troppo sessualmente allusivi".
Ah, già che c'era ha pure partecipato all'edizione bulgara del "Grande fratello"...
 

Un fotogramma da ''Kazvash che me obichash''.

Nel primo video troviamo immagini di un gruppo di culturisti succintamente vestiti, nonché oliati, che fingono (poco credibilmente) di fare i muratori, demolendo una casa con mazze e martelli pneumatici che ovviamente muovono in modo del tutto allusivo.
A queste immagini si alternano riprese di Azis, abbarbicato su un muro del medesimo edificio, vestito come una sultana orientale tutta velette e diademi (e barba), mentre si contorce languido fra metri di sete svolazzanti al vento. Le drag queen nostrane sono delle principianti, al confronto...
Alla fine del video Azis riappare in impeccabili abiti maschili mentre riceve il gruppo di muratori (suoi dipendenti in sciopero?), uno dei quali (e in lui mi pare di riconoscere suo marito, però non ci giurerei) si tocca la bocca con due dita, che si bacia per trasferire il bacio sulla bocca di Azis, con gesto tenero ed allusivo, suscitando il suo sorriso soddisfatto.
Ripeto di non aver trovato alcuna traduzione del testo, che per quanto ne so può essere anche l'esaltazione del piano edilizio quinquennale del comune di Sofia; le immagini però non lasciano il minimo dubbio sul desiderio di produrre un messaggio di tipo omosessuale.
E con questo in Italia stiamo in coda perfino alla Bulgaria!

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Un fotogramma da ''Kazvash che me obichash''.

Nel secondo video appare anche in duetto la cantante Desislava... ed è una bella gara a chi fra i due appare più femmina.
I cantanti si trovano in un appartamento arredato con un terrificante lusso pacchiano, spaventosamente kitsch (e non mi stupirei se fosse la casa del cantante...), dove si strusciano e toccano con una passione talmente simulata che della sua serietà non si lascerebbe convincere neppure Joseph Nicolosi.
Al loro servizio sono due cameriere - che nello svolgimento delle loro mansioni trovano il tempo per lanciarsi lunghi sguardi di torrida passione lesbica - che portano su un vassoio una siringa. Visto il contesto, dubito contenga aspirina -- opterei semmai per l'eroina, tanto per dare un tono estremamente decadente alla scena.
Ma giusto per non farsi mancare nulla, la riccona travestita si tiene in casa anche un paio di culturisti seminudi (con mascherina sul viso...) ai quali si affida per un supplemento di strusciate e contorcimenti languidi: immagino che lo faccia giusto per il caso che a qualcuno fossero sfuggite le allusioni al tema, magari ritenute un po' troppo sottili e troppo poco esplicite...
Neppure qui, ahimè, comprendo le parole. Ma dopo aver visto le immagini, che dire? Si resta comunque senza parole...

Impagabile.

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Il ragazzo protagonista del video ''Posle tebja''
 
2004 - Andrej Danilko - "Posle tebja" (After you). Dal Cd: Posle tebja.

Un videoclip gay, con un solo personaggio, e completamente privo di parole? Assurdo!
Però si può fare.
Come dimostra questo filmato, commento d'una musica di Andrej Danilko (cantante ucraino meglio noto col nome di Vera Serduchka, col quale si esibisce vestito da donna... ma guai a insinuare che potrebbe essere gay: s'è perfino sposato!!!!).

Di solito nei video musicali le immagini commentano o contrappuntano le parole. Qui invece le immagini dialogano con una musica per pianoforte solo, allo scopo di rendere l'emozione della solitudine che resta al momento della fine di una storia d'amore.

Il regista è riuscito a introdurre il tema omosessuale con eleganza, evitando di prendere di petto una realtà fortemente omofoba come quella russa, ma al tempo stesso alludendo al tema gay in modo neppure troppo velato.
Lo ha fatto giocando sulle prospettive, cioè sui punti di vista.
Il video presenta infatti un bel ragazzo (Yuriy Avramenko, lo stesso attore di "Kukla") da solo in una stanza, che prepara il tè (con i gesti dell'abitudine) per due persone, e riflette, guarda un orologio aspettando qualcuno che evidentemente deve arrivare (infatti mentre si sta lavando sussulta e s'alza di scatto: qualcuno deve aver suonato il campanello)...

Il regista non chiarisce mai se il ragazzo stia ripensando alla persona che ha amato e ha perduto (come certamente penserà lo spettatore eterosessuale, dato che escluderà in partenza la prospettiva opposta), o se sia invece lui la persona perduta, vista attraverso gli occhi di chi sta pensando a lui come a un amore perduto (non a caso il titolo, tradotto, significa "Dopo di te", e non "Dopo di me" o "Dopo di lui/lei"). Perché ciò che a un occhio gay non può sfuggire, e che invece ad un occhio eterosessuale è totalmente irrilevante, è che le immagini sono piene di desiderio verso il ragazzo (io adoro il commento su Youtube dell'internauta etero ottusangolo che chiede: "Non capisco da dove la genta abbia preso l'idea che Danilko, o il suo video, siano omosessuali? (...) Non può essere una ragazza a lasciare un ragazzo?". Ma perché non esiste già un premio per l'eterosessuale più ottuso del mondo?).

Alla fine, con una metafora molto bella, gli oggetti della persona amata ancora presenti nella stanza (il secondo spazzolino da denti, le valigie accanto alla porta, le foto incorniciate del ragazzo) svaniscono nell'aria. Per un attimo si vede anche, fuori fuoco, una mano che regge la seconda tazza: la persona amata è quindi venuta a riprendere le sue cose? Sì, è così: le ombre che si spostano nelle inquadrature sono un indizio delicatissimo d'una presenza fisica che è al tempo stesso assenza nel cuore, dato che mentre il corpo si muove nella stanza per raccogliere le proprie cose e causa ombre nella luce, la stanza resta comunque vuota, anzi svuotata.

E passato questo momento il ragazzo, rimasto solo, nell'appoggiare la propria tazza ormai vuota, senza volerlo la spezza.

C'è insomma tutta una storia, piena di dettagli delicati, raccontata da queste immagini libere dal racconto con le parole. Tanti piccoli simboli, e metafore poetiche, da decifrare e poco a poco, e che smentiscono l'impressione di piatta elementarità ("ma qui non succede niente!") che lo spettatore distratto potrebbe avere alla prima visione.

L'insistenza con cui la macchina da presa si sofferma sulla bellezza delicata e un po' gracile del giovane (mostrato anche a torso nudo, chissà come mai), è una chiara strizzata d'occhio allo spettatore omosessuale, per dargli la chiave di lettura "alternativa".
Ma se questo non bastasse, allora un manifesto con una foto di nudo di Mapplethorpe appeso accanto al letto del ragazzo dovrebbe rendere chiaro il messaggio anche allo spettatore più tonto... (A dire il vero, analizzando col fermo immagine, i poster di nudo sono due, ed uno non è di Mapplethorpe. Visto che in un'altra inquadratura appaiono ritratti fotografici del ragazzo, non c'è nulla di più facile che immaginare che il modello nudo del secondo poster sia il ragazzo stesso, fotografato dal suo amante. Certo, bisogna proprio avere una mente gay per arrivare a queste illazioni... ma per fortuna io ce l'ho!).
 

Le due foto di nudo sul muro.

Non sono mai stato un estimatore dei linguaggi ambigui. Nel 99% dei casi in questo campo vengono usati non per scelta artistica o espressiva, ma per banale pusillanimità, per conformismo e autocensura.
Però quando, di tanto in tanto, il tocco e il tono sono perfettamente azzeccati, come in questo caso, allora possono dar vita a un risultato artistico riuscito, e non possibile con approcci più diretti.

Il solo aspetto vagamente stonato di questo gioiellino di video è che al confronto di ciò a cui i videoclip occidentali ci hanno abituati forse eccede un po' in romanticismo, quasi come il tè arabo che pur essendo ottimo da bere tende ad essere sempre troppo zuccherato, per i nostri gusti.
Ma qui probabilmente siamo semplicemente di fronte al fatto che questo video è stato prodotto per il pubblico russo, che verosimilmente avrà gusti diversi da nostri in fatto di zucchero.

A parte questo, quello per "Posle tebja" è un video a mio parere assolutamente perfetto, totalmente diverso dalla produzione di clips musicali a cui siamo abituati, e per questi motivi merita d'essere visto, e consigliato agli amici.

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