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Johannes Sleidanus (1506-1555)

Johannes Sleidanus

Johannes Sleidanus

Da: Commentarii, ò vero historie  [1555] [1].

Libro XXI (anno 1548)

/ p. 735 / Quell'Arcivescovo di Benevento, ch'abbiam detto, compose un libretto in tutto lascivo, e piu dishonesto ch'huom si potesse imaginare. Imperoché non si vergognò di lodare sommamente quel dishonesto e bruttissimo vitio de la Sodomia, fra gli altri troppo conosciuto per l'Italia, e per la Grecia [2].

fregio

Libro XXI (anno 1549)

[cita un libello contro Paolo III, uscito dopo la sua morte, che fra l'altro chiedeva]:
/ p. 753 / "Ma quanto fu brutto & horribile à dirlo, quel che fece Pier Luigi tuo figliuolo contra 'l Vescovo di Fano?" [3].

Fregio di separazione

Libro XXI (anno 1550)

[Elezione di Giulio III]

/ p. 761 / Il nuovo Papa secondo l'antica usanza dona il suo cappello à chi gli piace.
Papa Giulio nel tempo ch'era Legato in Bologna haveva appresso di se un certo giovanetto per nome Innocentio: il qual lo fece Cardinale contra 'l volere & opinion di tutti; e di nuovo [oltre a ciò] lo riceve per suo famigliare [lo adottò], e gli dette 'l suo cognome e le sue insegne.

In Roma si diceva, e fu ancora scritto in alcuni cartelli, che Giove intratteneva Ganimede, ancor che brutto [nonostante fosse brutto].

In oltre il Papa stesso non ricopriva [nascondeva] questo à gli altri Cardinali: e si dice che à le volte per motteggio [per scherzare] rac- / p. 762 / contava quanto quel giovanetto fusse lascivo & importuno.

Mentre ch'erano nel Conclave furono prese [intercettate] certe lettere, che si diceva, che l'haveva scritte à XXVI. de Gennaro un certo Camillo Oliva, famigliare [servitore] del Cardinal di Mantova, ad Annibal Contino suo amico: ne le quali lettere si ritrovò un Sonetto in lingua volgare; nel quale parlando de la sua affettione e del desiderio, che havea di lui; usava parole tanto disho<ne>ste, che non si potrebbono raccontare [non si potrebbero riferire] senza sceleratezza.

Di quì ne venne il motto [la battuta] di quelli, che dicevano, che cio significava che doveva essere qualche Papa infame, che uscirebbe del Conclave, d'onde sono uscite simili lettere.[4].

Fregio di separazione

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.
Note

[1] Il testo da: Johannes Sleidan, Commentarii, ò vero historie, s.e., s.l. (ma François Jaquy, Antoine Davodeau & Jacques Bourgeois, Genève) 1557, pp. 735, 753 e 761-762. Online su Google books.
L'autore è un protestante, quindi ovviamente ostile ai papi, ma è noto per il suo sforzo d'imparzialità.
Questa è una traduzione dell'originale latino: De statu religionis et reipublicae Carolo V Caesare imperatore commentariorum libri XXVI [1555].

[2] Giovanni Della Casa. La voce era calunniosa: si veda quanto ne scrivo qui.

[3] Correva voce che Pier Luigi Farnese, figlio di papa Paolo III Farnese, avesse stuprato Cosmo Gheri, vescovo di Fano.

[4] "Era un presagio del fatto che era destino che da un conclave da cui erano già uscite simili lettere sarebbe uscito un papa infame".

 


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