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Giorgio Sisgoreo (ca. 1440 - ca. 1510)

dimensioni h 170 x largh 132
NOTA BENE. Questo testo è un semplice "appunto", pubblicato provvisoriamente in attesa di trovare il tempo
per curare o farne curare la traduzione, il commento, o entrambe le cose.
 
Da: Carmina [14__[1] 
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Liber 2, 29. 
Elegia de Sibenicensis agri uastatione. 
<Versus 30-38>. 
Libro 2, elegia 29. 
Elegia sulla devastazione delle campagne di Sebenico (versi 30-38). 
(...) 
30 Turcorum semper perfida turba fuit.

I turchi furono sempre un popolo pericoloso. 

Viuit et hic populus Maomethis lege nephanda,
gens Alcorano credit et ipsa suo.
Questo popolo vive secondo l’empia legge di Maometto, 
questa gente crede solo al suo Corano.
Est tamen huic generi fas ille uel ille cupido,
fas Veneris crimen, fas Ganymedis amor.
Tuttavia a questo popolo è permesso perfino quel tal desiderio,
è permesso il crimine di Venere, è permesso l’amore di Ganimede.
35 Lex uetat his semper feruentis pocula Bacchi,
saepe tamen uino turba sepulta iacet.
La Legge vieta sempre loro di desiderare le coppe di Bacco,
tuttavia spesso il popolo giace immerso nel vino.
Lex data, ne porcis utatur turba prophanis,
foedior est porcis Turchia turba tamen.
(...)
La legge stabilisce che il popolo non deve mangiare immondi maiali,
tuttavia i turchi sono più ignobili dei maiali.
(...)
 
Eventuale dida di foto 
 
Liber 3, 10.  
De miseriis amantium.  
<Versus 1-2 et 69-78>. 
Libro 3, 10. 
Infelicità di chi ama. 
(versi 1-2 e 69-78). 

1 Sunt tua dura nimis, sceuissime, castra, Cupido, 
et laudat signum nulla caterua tuum.

Le tue fortezze sono troppo ardue, funestissimo Cupido, 
e nessuna truppa loda il tuo vessillo.

(...) (...)
Tu Myrram uetito perdis sub amore, Cupido,
70 patris in amplexu nata nephanda fuit.
Tu, Cupido, corrompi Mirra con un amore proibito, 
la figlia si unì al padre in un amplesso scellerato.
Egregius forma contactus amore Hiacynthus
turpiter ex puero foemina factus erat.
Giacinto, di bellezza straordinaria, contagiato dall’amore, 
da ragazzo era diventato vergognosamente femmina.
Legeque nature quamuis damnata uoluptas
est concessa tamen lege, Cupido, tua.
Anche se il piacere è condannato dalla legge e dalla natura,
tuttavia, è permesso dalla tua legge, Cupido.
75  Lex tua deformis, Veneris quoque digna marito,
a pereant leges, magne Cupido, tue.
La tua legge è deforme, degna proprio del marito di Venere [Efesto]
ah, scompaiano le tue leggi, grande Cupido.
Ille erit infoelix, tua qui uexilla sequetur,
infoelix semper militis esca tui est.
Sarà infelice colui che seguirà i tuoi vessilli,
e infelice chi abbocca sempre al tuo soldato.
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L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note 

[1] Il testo da: Giorgio Sisgoreo (Georgius Sisgoreus), Carmina, come pubblicato online dal sito "Poeti d'Italia in lingua latina", che riproduce l'edizione a cura di V.______ Gortan, _______, _____ 1966. 

La traduzione dal latino, inedita, è di Pierluigi Gallucci, che ringrazio per il l'aiuto. 

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Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.
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