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Giovanni Cambi (1458-1535)

Ritratto di Girolamo Savonarola (1497)
Girolamo Savonarola nel 1497.
 
Da: Istorie [1511-1535] [1]
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23 maggio 1498
23 maggio 1498 (esecuzione del Savonarola)

/p. 128/ Lechagioni perché furono morti detti frati, si dicieva nel popolo queste, perché
<Girolamo Savonarola> profetava contro a Roma, e Prelati dessa, e che Dio voleva rinovare la Chiesa, e che per le loro scielerità, e pechati venivano questi fragielli, et in Firenze dicieva, che cercavano di fare un Tiranno, et che chapiterebbe male lui, et tutta la Chasa sua [2], e riprendeva e' vitj, e massimo giuochi, e sodomie, e che' sodomiti sardessino; in modo che tutto il Popolo, e religiosi vitiosi se gli provochorono contro, tanto fu morto; 

Fra il popolo si diceva che le ragioni per cui questi frati furono uccisi <furono> che <Savonarola> profetizzava contro Roma e i prelati di quella città, dicendo che Dio voleva rinnovare la Chiesa, e che i flagelli arrivavano per le loro scelleratezze e peccati, e diceva che costoro
a Firenze cercavano di dare il potere a un tiranno, e che sarebbe andato in malora lui e tutta la sua casata [2], e rimproverava i vizi, e soprattutto i giochi e le sodomie, e voleva che i sodomiti fossero bruciati, cosicché il popolo e i sacerdoti viziosi gli tramarono contro fino a farlo morire;
e pareva dipoi morto cheffù, che il ben vivere fussi dispregio; e tutti quegli che andavano alle sua prediche, o uxavano San Marco [3], si chiamavano piagnoni [4], e pinzocheroni; ed era tanta la persechutione, che gli bociavano per le strade, e bisognava stessino cheti; e molti ne fu amuniti, e condenati, e martoriati. e dopo che fu morto sembrava che la vita onesta fosse tenuta in spregio, e tutti coloro che erano andati alle sue prediche, o che frequentavano San Marco [3], venivano chiamati "frignoni" e "bigottoni" [4], ed era tanta la persecuzione, che li insultavano per strada, e dovevano subire senza reagire, e molti furono ammoniti, e condannati, e tormentati.

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Anno 1512 
Anno 1512
/p. 309/  
Quando <Piero Soderini, Gonfaloniere di Giustizia, dopo la presa della città> fue al Ponte a S. Trinita, per lafanno avea, e paura, chiese di gratia dentrare in chasa Francesco, e /p. 310/ Pagholo Vettori, che stavano Lungharno drieto alla Loggia de' Freschobaldi, et chosì lo missono, e la notte lo chavorono per sichurtà di lui di Firenze, e andonne a Siena, achonpagniato da 50. Chavalieri, 

Quando
<Piero Soderini, Gonfaloniere di Giustizia, dopo la caduta di Firenze> arrivò a Ponte Santa Trinita, per l'affanno e paura che aveva, chiese di grazia di entrare in casa di Francesco e Paolo Vettori, che stavano a Lungarno dietro alla Loggia dei Frescobaldi, e così lo fecero entrare, e di notte lo chiusero a chiave per sua sicurezza contro Firenze, e fuggì a Siena, accompagnato da 50 cavalieri,
e in Palazzo saltorono Antonfrancesco, et altri giovani degli Albizi, (...) e altri; e in Palazzo Vecchio andarono al potere Antonfrancesco ed altri giovani degli Albizi, (...) ed altri;
e persona non dicieva nulla loro, e' Signori rimasono come moscha sanza chapo, e da quegli armati erano molestati, che volevano que' giovani, la Signoria rimettessino a un partito tutti gli sbanditi, et amuniti per conto della sodomia [5]. e nessuno diceva loro nulla, e i Signori rimasero come una mosca decapitata, ed erano molestati da quegli armati, che volevano, quei giovani, che la Signoria decretasse l'amnistia per tutti gli esiliati e ammoniti per la colpa della sodomia [5].
 

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Note 

[1] Giovanni Cambi (1458-1535), Istorie [1511-1535], in: Delizie degli eruditi toscani, 24 voll., 1770-1789, vol. XXI. Online sull'Internet Archive.

[2] La casata de' Medici, che in effetti vinse la guerra, con l'aiuto determinante del papa, e riconquistò il trono.

[3] La chiesa domenicana, "quartier generale" del Savonarola.

[4] "Piagnoni" (frignoni) fu anche il nome del partito repubblicano ed anti-mediceo che aveva avuto nel Savonarola un pilastro ideologico; i seguaci dei Medici furono detti "palleschi".

[5] Questa bizzarra richiesta, squisitamente politica, lascia pensare ad un uso selettivamente politico dell'accusa di sodomia durante il periodo repubblicano.
Che di questo si sia trattato e non certo d'una particolare propensione dei nobili filo-Medici per la sodomia, come i loro nemici "piagnoni" avrebbero voluto far credere, lo dimostra il fatto che la restaurazione medicea approvò una catena di leggi antisodomia nel 1542 (reiterata nel 1551 e 1556) e 1566.


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