Home page Giovanni Dall'Orto > Saggi di storia gayBiografie di personaggi gay > Testi originali > Indios > Sec. XVI > Alarcón, Hernando Ruiz de

Fernando Alarcone 
(Hernando Ruiz de Alarcón, sec. XVI)

Donne azteche al lavoro. Dettaglio da affresco di Diego Rivera (ca. 1940)
Donne azteche al lavoro. Da un affresco di Diego Rivera [ca. 1940]
Da: Relazione della navigazione e scoperta che fece [1540] [1]
 

/p. 652/ Gli è detto che sono distanti da Cevola.[2].dieci giornate, e che vi sono delli cristiani che a quelli signori fanno guerra. 

Della sodomia che esercitano quegli Indiani, con quattro giovani a tal servigio dedicati, quali portano abito muliebre. (...)

Gli richiesi poi che mi dicessero <a> quante giornate <di viaggio> era quel regno di Cevola che dicevano lungi da quel fiume, e quell'uomo rispose che ci era uno spazio di dieci giornate senza abitazione, e che da lì avanti egli non ne faceva stima, perché vi si trovavano gente.

(...)

Lavori maschili e femminili degli Aztechi, da un affresco di Diego Rivera (ca. 1940).Quivi mi mostrò il vecchio per cosa maravigliosa un suo figliuolo vestito in abito di donna, esercitando il suo officio [che svolgeva occupazioni da donna]. 

Io gli domandai quanti ve ne era di quei tali fra loro, e dissemi ch'erano quattro, e che quando qualcuno di essi moriva, si faceva descrizione [l'elenco] di tutte le donne gravide che erano nella terra, e che la prima di esse che partoriva maschio, era deputato [destinato] a dover far quell'esercizio muliebre, e le donne lo vestivano dell'abito loro, dicendo che, poiché aveva da far quel che dovevano far esse, si pigliasse quel vestimento [vestito]. 

Questi tali non possono aver commercio carnale [rapporti sessuali] con donna alcuna, ma sì ben con essi tutti i giovani della terra che sono da maritarsi; costoro non ricevono cosa veruna per questo atto meretricale [da prostitute] da quei del luogo, percioché [dato che] hanno libertà di pigliar ciò che trovano in ciascuna casa per bisogno del viver loro.[3].

Per altri testi sull'omosessualità e la sodomia nell'America premoderna, fare clic qui.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Per quanto m'è dato sapere, di questo testo è sopravvissuta unicamente la traduzione italiana antica edita da Giovanni Battista Ramusio (1485-1557) e messa online dal Progetto Manuzio: Relazione della navigazione e scoperta che fece il capitano Fernando Alarcone. In: Giovanni Battista Ramusio, Navigazioni e viaggi, Einaudi, Torino 1985, vol. 6, pp. 631-659.
(Se il testo spagnolo esistesse ancora, sarei grato a chi me ne segnalasse i dati bibliografici).

[2] Regno semi-mitico situato al confine tra Messico e California.

[3] Il racconto di Alarcón va preso con prudenza, dato che egli è l'unico a descrivere l'assunzione del ruolo del "berdache" come imposto dall'esterno. Ciononostante si intravede nella sua descrizione un'avanzata istituzionalizzazione del comportamento omosessuale, sfruttato per dare sfogo sessuale ai giovani scapoli senza il pericolo che seducessero donne. 
In fondo, nel Sud Italia è andata così fino a soli pochissimi decenni fa.


Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

[Torna all'indice dei testi originari] [Vai alla pagina di biografie di gay nella storia]
[Vai all'indice dei saggi di storia gay]