Home page Giovanni Dall'Orto > Saggi di storia gayBiografie di personaggi gay > Testi originali > Leggi > Sec. XX > Carmelo Camilleri

Carmelo Camilleri (sec. XX)
 
Copertina del libro di Carmelo Camilleri ''Polizia in azione'' [1958]

Da: Polizia in azione. 
Incursione nel mondo che ho combattuto [1958] [1].
L'omosessualità

/p. 37/ La perversione sessuale è legata, comunemente ad uno stato di immoralità e, spesso è causa occasionale di reati anche gravi.

Questo vizio non riveste in Italia il carattere di reato e, non avendo mai formato oggetto di appositi provvedimenti legislativi, viene considerato solo per alcuni aspetti particolari, qualora essi si concretino in delitti punibili per configurazione giuridica propria, indipendentemente dalla causa dalla quale furono generati.

Lo stato d'immoralità tipico degli omosessuali resiste a qualsiasi intervento della Polizia.
Gli omosessuali sono generalmente predisposti al delitto.

Il quartiere generale degli invertiti torinesi era al Valentino. Per i loro incontri essi si spostavano nelle sottostanti rive del Po, sotto la muraglia, che imbriglia il rapido fluire delle acque e ne incrocia le sponde.
Il vizio era abbastanza diffuso e dilagava anche fra le alte sfere sociali.

Qualche pederasta aveva sviluppati i caratteri di ambedue i sessi, con tendenza ad una forte attrazione verso gli uomini, pure avendo moglie e figli, altri, non idonei a compiere la normale funzione fisiologica erano soltanto attratti verso individui dello stesso sesso.

Il loro stato di immoralità tipica costituiva, quasi sempre, l'occasione per perpetrare delitti.

Molti invertiti, da me interrogati, riconoscevano la colpevolezza e l'ignominia della loro vergognosa passione, ma non sapevano spiegarne la causa, dichiarando, però, energicamente di non poterla vincere e di essere nella impossibilità di emendarsi.

La pederastia è uno dei mali sociali più pericolosi, che dovrebbe preoccupare seriamente i legislatori, poiché, oltre ad estrinsecarsi a danno della morale pubblica, dà luogo a gravi azioni criminose, tra cui primeggiano il ricatto per evitare uno scandalo, il furto, la truffa, / p. 38 / la violenza e spesso l'omicidio
I pervertiti, alla anomalia sessuale, accoppiano sempre altre anomalie etiche, che li conducono al delitto.

Ricordo di avere arrestato un maturo, impettito ed elegante signore, che nelle vicinanze delle scuole e delle caserme adescava soldati e ragazzi. Li conduceva in una elegante garçonnière, dove, dopo uno squallido incontro, li compensava lautamente e li riaccompagnava con la propria automobile.

Un tale, molto ricco, per soddisfare le sue abiette [sic] abitudini, sotto il tetto coniugale, tollerava che la moglie e la figlia, entrambe linfomani [sic, per "ninfomani"], ricevessero contemporaneamente i loro amanti. Arrestati tutti e tre, dato che la legge non mi consentiva di poter rubricare alcun reato a loro carico, dopo averli trattenuti qualche tempo in carcere, col pretesto di indagini, adottai il provvedimento del rimpatrio obbligatorio.

Una mattina sul greto del Po, fu rinvenuto un tedesco coperto da ecchimosi e da contusioni varie. Si ritenne, dapprima, vittima di una grave rapina. Trasportato all'Ospedale di S. Giovanni vi fu ricoverato, ma non fu possibile cavargli una plausibile spiegazione sull'aggressione subita. Egli tergiversava ed ammetteva soltanto che due individui, mentre ammirava la corrente del fiume, lo avevano, senza alcun motivo, aggredito e percosso. Escludeva recisamente il furto.
Intuii che non diceva la verità e che la sua reticenza nascondeva qualcosa di poco chiaro.
Facemmo delle indagini e ci risultò che lo straniero aveva attirato in quella località due giovani studenti del Politecnico, i quali, fingendo di aderire alle sue vergognose proposte, lo avevano ripetutamente colpito, lasciandolo a terra privo di conoscenza.
Naturalmente gli studenti non furono mai identificati e lo straniero, guarito dopo pochi giorni, fu associato alle Carceri nuove e, successivamente, espulso dall'Italia [2].
Fotografia di coppia gay da ''Il Borghese'', 22/12/1960
"Due 'amichetti' sorpresi dal fotografo al Pincio". "Il Borghese", 22/12/1960. 
Foto: archivio G. B. Brambilla.

Tenacissimi nelle torbide passioni, gli omosessuali, non si vergognano del loro stato e si adattano ad ogni bassezza pur di soddisfare le loro insane voglie.

Pericolosissimi sono quelli che prendono una cotta per il loro amante: lo seguono ovunque, gelosi fino al parossismo, non tollerano che guardi donne, gli scrivono lettere vibranti di affetto, sature d'incontenuto desiderio, piene di volgari lascivie. Dotati di capacità immaginativa, che raggiunge la fantasiosità, predisposti alle più assurde inventive, alla bugia, alla calunnia, esuberanti di lussuria sfrenata e / p. 39 / d'incontenuta emotività, privi di freni inibitori, di volitività e di senso morale, violenti contro se stessi e contro gli altri, si rendono spesso colpevoli di sanguinose reazioni verso i propri amanti che li tradiscono, o che intendono troncare la vergognosa tresca [3]

Il loro turbamento neuropsichico conduce al delitto passionale, che ha uno sfondo di vendetta per il tradimento subito ed è una conseguenza della gelosia che si sviluppa al punto da diventare delirio.

Parecchi degli omicidi nel torbido mondo degli omosessuali hanno origine dallo speciale impeto di passionalità, dall'affievolimento delle capacità di resistenza, dallo stato di morbosità, in cui cade il soggetto.
Rari sono i casi in cui la reazione contro il proprio amante è immediata, il più delle volte si matura con lenta preparazione che spesso si può sentire e prevedere.

I pederasti rappresentano un grave pericolo per la società, giacché, essi sono sempre predisposti a compiere efferati e preordinati delitti di sangue.

Severe disposizioni, che non sono contemplate dalla nostra legislazione penale, dovrebbero colpire questa ignominiosa attività.
Gli invertiti dovrebbero essere ricoverati in appositi istituti.

Oggi quelli colpevoli di reati sono associati nelle carceri comuni, dove, le prolungate privazioni, si risolvono in fenomeni di omosessualità episodica o abituale, o in turbamenti neuro-psichici.

L'arrivo di un pederasta in un carcere è una manna per i reclusi, costretti ad una dura astinenza ed è una gioia per il pederasta che è messo in condizioni di soddisfare senza freni, con tutta libertà, ed incontenutamente, le sue squallide abitudini, per cui, il più delle volte, egli ha vinto sulla legge, che ritiene di averlo colpito, mentre lo ha messo, invece, nella migliore delle condizioni per soddisfare la sua turpe passione.

Bisogna reagire a questo grave stato di cose, che è dannoso per la società, e vergognoso per una nazione civile. Lo stato ha il dovere di legiferare per prevenire e reprimere la perversione sessuale.

Non concedendomi la legge alcuna facoltà repressiva, mi avvalsi dei sistemi di prevenzione: sorveglianza continua delle zone in cui questi individui si riunivano, sistematici fermi per misure di pubblica sicurezza e rimpatri dei non iscritti all'anagrafe di Torino, proposte di ammonizione per gli oziosi, vagabondi e coloro che avevano precedenti penali, retate allorquando avvenivano gravi delitti ad opera di / p. 40 / ignoti, con parecchi giorni di detenzione prendendo a pretesto presunte indagini; pedinamenti, che rendevano impossibile qualsiasi convegno: ecco le armi di ripiego di cui mi servivo per perseguitare gli omosessuali.

I risultati furono soddisfacenti: la massa degli invertiti, vessata ad oltranza in tutti i modi e con tutti i mezzi, si sbaragliò, ed isolatamente, i pederasti più noti si ecclissarono [sic] cercando di far dimenticare la loro esistenza, per non inciampare nelle reti fittissime, che erano state tessute attorno a loro.

Solo così fu possibile prevenire molti reati, che questi psicopatici, avrebbero, senza dubbio, commesso.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Il testo è tratto da: Carmelo Camilleri, Polizia in azione. Incursione nel mondo che ho combattuto, Ordine pubblico, Roma sd [ma 1958]. I neretti sono stati aggiunti da me.

Camilleri è così introdotto nella prefazione:

"L'autore di "Polizia in azione" non era uno scrittore.
Da giovane a Napoli aveva fatto del giornalismo alla scuola di Scarfoglio. Poi entrò nell'amministrazione della Pubblica Sicurezza. Il suo libro è la sintesi della carriera di un poliziotto che giudica con distacco, ma senza mezzi termini, uomini e avvenimenti, un'analisi acuta dell'Italia fascista, una raccolta di osservazioni sulla malavita.

"Polizia in azione" fu scritto nel 1958 su note ed appunti raccolti durante l'intiera carriera, ma resiste al tempo perché è rigorosamente estraneo ad ogni retorica.

L'autore osserva la realtà dal di dentro e non si permette mai di ingentilire o attutire i fatti attraverso la memoria.

A leggere o rileggere questo libro ci si rende conto, anzitutto, di quanto sia difficile fare il poliziotto".

[2] L'omosessuale è stato qui arrestato per punirlo della colpa di avere subito una violenza! 
Il comportamento del poliziotto è chiaro: non vuole che cessino le aggressioni fisiche contro gli omosessuali, vuole solo fare capire agli omosessuali vittime d'aggressioni fisiche che è nel loro interesse evitare di denunciarle...
Ancor oggi paghiamo le conseguenze di questa campagna d'intimidazione, ancor oggi per il mondo gay le forze dell'ordine sono molto più spesso controparte che aiuto. Specie quando si subisce violenza.

[3].Camilleri non si rende conto di avere descritto il comportamento del "normale" maschio eterosessuale del 1958 verso le donne. Ma tutto quello che lui critica negli omosessuali certo lo giustifica come "normale" nell'eterosessuale. 
Si ricordi che all'epoca la legge permetteva all'uomo che avesse uscciso una donna per "onore" (ma non il contrario) di cavarsela con una pena simbolica. E  prevedeva l'attenuante del "delitto passionale". Insomma, due pesi e due misure...


Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

[Torna all'indice dei testi originari] [Vai alla pagina di biografie di gay nella storia]
[Vai all'indice dei saggi di storia gay]