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Lorenzo de' Medici "il Magnifico" (1449-1492)

Lorenzo de' Medici detto il Magnifico

Canzona de' visi addrieto [1490 ca.] [1]

 
Testo

Le cose al contrario vanno
tutte, pensa a ciò che vuoi: 
come il gambero andiam noi,
per far come l'altre fanno.

Parafrasi in italiano moderno

Le cose vanno al contrario,
tutte, tu pensa a ciò che vuoi:
e noi rinculiamo come il gambero
per adeguarci alle altre cose.

E' bisogna oggi portare
gli occhi drieto e non davanti;
né così possi un guardare:
traditor siam tutti quanti;
tristo a chi crede a' sembianti [2]
ché riceve spesso inganno[3].
Oggi bisogna portare
gli occhi dietro e non davanti;
né ciò basta a guardarci le spalle:
traditori lo siamo tutti quanti;
guai a chi crede alla apparenze
perché riceve spesso inganno.
Però noi facciamo scusa
di questo nostro ire addrieto;
e' s'intende, oggi ognun l'usa:
questo è 'l modo consueto:
chi lo fa, dunque, stia cheto;
noi sentiam che tutti il fanno.
Perciò noi ci giustifichiamo
di questo nostro rinculare;
è palese, oggi lo fan tutti:
questo è il modo normale di fare,
dunque chi lo fa stia cheto:
noi sentiamo che lo fanno tutti.
 
Giorgio Vasari, Progetto di carro allegorico
Giorgio Vasari e aiuti: progetto di carro allegorico a soggetto mitologico.
Crediam questo me' riesca,
poi ch'ognun dà di drieto oggi; 
se riceve qualche pèsca[4]
vede e pensa ove s'appoggi,
che man tocca, pria ch'alloggi,
poi non ha vergogna o danno[5].
Crediamo che così riesca meglio
dato che ciascuno oggi rincula,
e se ricava qualche livido
fa attenzione ad appoggiarsi bene
tastando con la mano prima d'accomodarsi
così non ha disonore o danno.
Chi non porta drieto gli occhi,
per voltarsi indietro incorda;
di gran colpi convien tocchi[6],
per vergogna fa la sorda[7];
drieto al fatto si ricorda,
quando sente il mal che fanno[8].
Chi non porta gli occhi dietro
ha i crampi a furia di voltarsi,
prende grandi botte,
deve fingere di non sentire le prese in giro,
e delle botte si ricorda anche dopo,
quando sente il danno che han fatto.
Non pigliate maraviglia,
se le donne ancor fan questo;
ciascun oggi s'assottiglia[9],
ogni mese è lor bisesto:
l'un soccorre all'altro presto,
e così tutte vi vanno. 
E non meravigliatevi
se oggi lo fanno anche le donne:
oggi ciascuno s'ingegna,
e loro ogni mese hanno il periodo:
un periodo segue all'altro in un attimo,
e così tutte fanno così.
 
Trionfo della castità, di Bartolomeo di Giovanni (Torino, galleria sabauda)
Questo Trionfo della castità di Bartolomeo di Giovanni (Torino, Galleria sabauda) dà un'idea dei carri allegorici del carnevale fiorentino. L'utilizzo di ragazzini nudi (in genere per simboleggiare Amore), come quello che appare nel quadro, è storicamente attestato.

 

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Da: Riccardo Bruscagli (a cura di), Trionfi e canti carnascialeschi del Rinascimento, Salerno, Roma 1986, pp. 23-24 (con utili note esplicative). Anche in: Lorenzo
de' Medici, Opere, Laterza, Bari 1939, vol. 2, p. 254. 
Anche online si trova il testo dei Canti carnascialeschi del Magnifico.

Lorenzo scrisse la Canzona de' visi addrieto, cioè "dei visi all'indietro", per un carro carnevalesco di persone vestite da gamberi, con il costume indossato al rovescio, in modo che sembravano camminare all'indietro.
Come avviene ancor oggi nel celebre carnevale di Bahia, i componenti del carro suonavano e cantavano un "canto carnascialesco".
Molti di questi canti (purtroppo senza le musiche) sono giunti fino a noi.

Per capire il componimento si ricordi che nell'italiano dell'epoca andare voleva dire (più di oggi) anche "avere rapporti sessuali".

La canzone ci fa sapere che tutti oggi rinculano: vorrà dire che è più bello così. Tanto più che rinculare "non dà vergogna o danno" (cioè evita gravidanze e deflorazione).

Sull'omosessualità nella Firenze nel Quattrocento si consulti la sintesi storica di Romano Canosa, Storia di una grande paura. La sodomia a Firenze e a Venezia nel ’400, Feltrinelli, Milano 1991, e la ricerca d'archivio di Michael Rocke, Forbidden friendships, Oxford University Press, Oxford 1998.

[2] Insomma: "guardiamoci alle spalle".

[3] Credo che "inganno" abbia qui un doppio senso del tipo "membro virile".

[4] Nel gergo burchiellesco la "pesca" è il membro virile.

[5] Ovvio il doppio senso sessuale: "Chi riceve una "pesca" bada a farla entrare bene, e per alloggiarla meglio, la mano tocca per guidarla; così facendo non consegue disonore (cioè la perdita della verginità che si ha nel rapporto eterosessuale) o gravidanza".

[6] I "gran colpi", sono ovviamente quelli del rapporto sessuale non sodomitico.

[7]Non comprendo la frase, che ha l'aria di un proverbio. Interpreto ipoteticamente: la donna ingravidata, per la vergogna, finge di non sentire chi le chiede cosa sia successo.

[8] "Dopo avere avuto un rapporto sessuale, quando si accorge delle conseguenze indesiderate che porta...".

[9] C'è qui un gioco di parole su "sottile", che in gergo burchiellesco sta per "sodomia" (al punto che l"arte sottile" è la sodomia). 

Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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