Home page Giovanni Dall'Orto > Saggi di storia gayBiografie di personaggi gay > Testi originali > Sec. XVIII > Daniel Jousse

Daniel Jousse (1704-1781)

Frontespizio di Jousse
Frontespizio del trattato di Daniel Jousse [1771].

Da: Traité de la justice criminelle de France / Trattato sulla Giustizia criminale di Francia [1771[1]
.
Titre XLIX.
De la Sodomie, & des autres Crimes contre nature.
Capitolo 49.
Sulla sodomia, e gli altri crimini contro natura.
1.
1.
Le péché contre nature, se fait principalement en trois manieres. Il peccato contro natura si compie principalmente in tre modi:
/ p. 118 / 1° Lorsqu'on tombe dans le crime qu'on appelle de Mollesse, nom qui lui est donné par l’Apôtre, Epist. 1, ad Corint. Cap. 6, n. 10, & que les Latins appellent Masturbatio. Primo, quando si cade nel crimine detto di mollities, nome che gli ha dato l’Apostolo <Paolo>, nella prima lettera ai Corinzi, cap. 6, n. 10, e che i latini chiamano masturbazione.[2]
La seconde espece est la Sodomie qui se commet, lorsqu'un mâle exercet venerem cum masculo, aut cum muliere, sed non in vase debito; ou enfin lorsqu'une femme nubit cum alia foemina. La seconda maniera è la sodomia, che si commette quando un maschio esercita la sessualità con un maschio, o con una donna ma non nel ricettacolo legittimo, o infine quando una donna copula con un'altra donna[3].
La troisieme espece est lorsqu'un homme, ou une femme exercet venerem cum animalibus brutis. La terza maniera è quando un uomo o una donna ha rapporti sessuali con gli animali privi di ragione.
§ I.
De la Sodomie.
§ 1.
Sulla sodomia.
2.
2.
La Sodomie est de toutes les impudicités la plus abominable, & qui de tout temps a été punie de la peine la plus sévere; c'est ce crime qui a fait périr par le feu les villes de Sodome & de Gomorrhe (Genes. Cap. 19, n. 24). La sodomia è la più abominevole di tutte le impudicizie, e quella da sempre punita con la pena più severa; è questo il crimine che ha fatto perire per mezzo del fuoco le città di Sodoma e di Gomorra (Genesi, cap. 19, n. 24).
La peine de ce crime, suivant la Loi divine, au Chapitre 20 du Levitique, vers. 13, étoit la mort contre les deux coupables. La pena per questo crimine, secondo la Legge divina, nel capitolo 20 del Levitico, vers. 13, era la morte per i due colpevoli.
Les Romains avoient pour ce crime une Loi particuliere appellée la Loi Scantinia, dont il est parlé dans Juvenal, Satire 2, vers. 44. 
Voyez aussi Ciceron, liv. 8 de ses Epitres 12 & 14; & Philipp. 3, 5; Valere Maxime, liv. 6, cap. 1, n. 7; Suéton, in Domitiano, cap. 8; Ausone, épigram. 88; Plutarque, en la Vie de M. Marcellus, n. 1.
I romani avevano per questo crimine una legge speciale detta Lex Scantinia, di cui parla Giovenale nella seconda Satira, verso 44. 
Si veda anche Cicerone, nel libro ottavo delle sue Epistole, 12 e 14, e nelle Filippiche, 3, 5; ValerioMassimo, libro 6, cap. 1, n. 7; Svetonio, in Domiziano, cap. 8; Ausonio, epigramma 88; Plutarco, nella Vita di M. Marcello, n. 1
La peine étoit de dix mille sesterces, decem millium, suivant Quintilien, liv. 4, chap. 2, Instit. orator
Mais les Empereurs Chrétiens établirent la peine de mort contre ce crime. (Voyez la Loi cum vir nubit 31, Cod. ad L. Jul. de adult.). 
La pena era di diecimila sesterzi, decem milium, secondo Quintiliano, libro 4, cap. 2 delle Istituzioni oratorie
Ma gli imperatori cristiani stabilirono la pena di morte per questo crimine (si veda la legge Cum vir nubit, 31, Codex, Ad legem Juliam de adulteriis).
3.
3.
/ p. 119 / A Athenes, on punissoit aussi ce crime de la mort (Voyez Æschil. <sic> contra Timarchum). Anche ad Atene si puniva con la pena di morte questo crimine (si veda Eschine, Contro Timarco). 
La même peine a lieu en Italie. (Voyez Farinacius, qu. 148, n. 5. 6 & 7.[4], qui ajoute que même on brûle après la mort les corps de ceux qui sont coupables de ce crime. La stessa pena è comminata in Italia. (Si veda Farinacci, questione 148, n. 5, 6 e 7 [4], che aggiunge che inoltre dopo la morte si bruciano i corpi dei colpevoli di questo crimine.
Ita etiam Julius-Clarus, § sodomia, n. 4.[5]; & Menochius, de arbitrar. jud. casu 286, n. 1).[6]. Così anche Giulio Chiari, § sodomia, n. 4 [5]; e Menochio, De arbitrariis judicum, caso 286, n. 1 [6].
En Allemagne, ceux qui sont coupables de ce crime, sont brûlés vifs. Ainsi que leurs complices, suivant la Constitution de Charles V, de l’année 1532, conforme en cela à la Novelle 77, in princ.; & à la Novelle 141, l'une & l'autre de l’Empereur Justitien. In Germania, i colpevoli di questo crimine sono bruciati vivi. Ed anche i loro complici, secondo la Costituzione di Carlo V, dell’anno 1532, conforme in ciò alla Novella 77, in principio, e alla Novella 141, l’una e l’altra dell’imperatore Giustiniano.
Frontespizio del saggio di Menochio
Frontespizio del De arbitrariis iudicum... di Menochio [1624].
4.
4.
Suivant l’ancien Droit de France, on se contentoit de châtrer ceux qui l’étoient convaincus de sodomie (L. 8, C. Visig. de incestis, lib. 3, tit 5). Secondo l’antico Diritto di Francia ci si contentava di castrare coloro che erano rei convinti di sodomia (libro 8 del Codex Visigothorum, "De incestis", libro 3, titolo 5).
Et c’est aussi la peine dont il est parlé dans la Somme Rurale de Bouteiller, liv. 2, tit. 40, pag. 870.[7]. E questa è la pena di cui si parla nella Somme rurale di Bouteiller, libro 2, titolo 40, pag. 870 [7].
Suivant cet Auteur, celui qui est prouvé sodomiste, doit perdre les testicules pour la premiere fois; & pour la seconde fois, les parties naturelles; & pour la troisieme fois, être brûlé vif. Secondo questo autore colui che veniva riconosciuto sodomita deve perdere i testicoli la prima volta; e per la seconda volta, i genitali, e per la terza volta essere bruciato vivo. 
Par les établissements de S. Louis, de l'année 1270, part. I, chap. 85, "si aucun est soupçonné de bougrerie, la Justice le doit prendre, & envoyer à l’Evêque, & se il en étoit prouvé, l’on le doit ardoir". 
(Voyez aussi la Coutume de Bretagne, art. 633, qui porte qu'ils seront bruleés).
Secondo le Istituzioni di San Luigi, dell’anno 1270, par. I, cap. 85, “se qualcuno è sospettato di bougrerie.[8].la Giustizia lo deve prendere e inviarlo al Vescovo e se il crimine è provato va mandato al rogo”
(Si veda anche la Consuetudine di Bretagna, art. 633, che riporta che saranno bruciati).
Aujourd'hui la peine de ce crime est de condamner à être brûlés vifs, tous ceux qui sont coupables de ce crime, tam agentem quam patientem. & il y a plusieurs exemples de condamnations de cette espece. Oggi la pena per questo crimine è la condanna ad essere bruciati vivi, tutti coloro che sono colpevoli di questo crimine, tanto l'attivo che il passivo. E vi sono molti esempi di condanne di tal specie.
Quelquefois on condamne simplement les coupables à la mort, & ensuite à être brûlé, ce qui dépend des circonstances. Talvolta si condannano i colpevoli semplicemente a morte, e ad essere bruciati solo dopo l'esecuzione, cosa che dipende dalle circostanze.
5.
5.
Par Arrêt du 13 Décembre 1519, confirmatif d'une Sentence du Bailli d’Amiens, le nommé Jean Moret, convaincu de ce crime, fut condamné à être brûlé vif. (Voyez Imbert, liv. 3, chap. 22, n. 21.[9]). Con decreto del 13 dicembre 1519 a conferma di una sentenza del balivo di Amiens, un certo Jean Moret, reo convinto di questo crimine, fu condannato ad essere bruciato vivo. (Si veda Imbert, libro 3, cap. 22, n. 21 [9]).
Autre Arrêt de l’année 1557, rapporté par Chenu, en ses notes sur les Arrêts de Papon, liv. 24, tit. 10. n. 6.[10], condamne au feu pour ce crime le Pronotaire de Montault. Un altro decreto dell’anno 1557, riportato da <Jean> Chenu, nelle sue annotazioni sulle Ordinanze di Papon, libro 24, titolo 10, n. 6 [10], condanna al fuoco per questo crimine il protonotario di Montault.
Autre Arrêt du I Février 1584, rapporté par Papon, liv. 22, tit. 7, n. 1, aux additions, par lequel Nicolas Dadon de Nulli Saint- / p. 120 / Front, qui avoit été Recteur de l’Université de Paris, fut pour crime de sodomie, pendu & brulé, avec son procès. Altro decreto del primo febbraio 1584, riportato da Papon, libro 22, titolo 7, n.1, negli aggiornamenti, col quale Nicolas Dadon de Nulli Saint-Front, che era stato rettore dell’Università di Parigi, fu per crimine di sodomia, impiccato e bruciato, con [gli atti de]l suo processo.
Autre du mois d’Avril 1584, rapporté par Chenu, en ses notes sur les Arrêts de Papon, liv. 24, tit. 10, arrêt  6, par lequel un Italien fut brûlé vif devant le Louvre, pour ce même crime.même crime. Un altro del mese di aprile 1584, riportato da Chenu, nelle sue annotazioni sulle Ordinanze di Papon, libro 24, titolo 10, decreto 6, per cui un italiano fu bruciato vivo davanti al Louvre, per questo stesso crimine.
6.
6.
Autre Arrêt du 28 Novembre 1598, confirmatif d’une Sentence du Bailliage d’Issoudun, par lequel le nommé Ruffin Fortias, dit Defrozieres, convaincu du même crime, fut condamné à être pendu, & son corps mort brûlé; ce qui fut exécuté le 22 Décembre suivant. Un altro decreto del 28 novembre 1598 confermava una sentenza del baliato di Issoudun, con la quale un certo Ruffin Fortias, detto Defrozieres, reo convinto dello stesso crimine, fu condannato ad essere impiccato, e il suo cadavere bruciato, sentenza eseguita il 22 dicembre successivo.
Par un autre Arrêt du 31 Mars 1677, un particulier âgé de soixante ans, coupable de ce crime, fut condamné à être brûlé au Marché-Neuf à paris; ce qui fut exécuté le même jour. Con un altro decreto del 31 marzo 1677, un privato cittadino dell’età di 60 anni, colpevole di questo crimine, fu condannato ad essere bruciato al Marché-Neuf a Parigi, sentenza eseguita lo stesso giorno.
Autre Arrêt du 15 Août 1671, qui condamne Antoine Bouquet à être brûlé vif avec son procès, pour ce crime. Altro decreto il 15 agosto 1671, che condanna Antoine Bouquet ad essere bruciato vivo per questo crimine con <gli atti de>l suo processo.
Autre Jugement, rendu, au souverain par le Châtelet de Paris, le 24 Mai 1726, qui condamne au feu le nommé Benjamin Deschauffours, pour le même crime, ce qui fut exécuté. Altro giudizio reso al sovrano dallo Châtelet di Parigi, il 24 maggio 1726, che condanna al fuoco la persona chiamata Benjamin Deschauffours, per lo stesso crimine; sentenza eseguita.
Autre Arrêt du 5 Juin 1750, en conséquence duquel les nommés Bruneau, Lenoir, & Jean Diot, coupable de ce crime, ont été brûlés en place de Grève, le Lundi 6 Juilliet suivant. Altro decreto il 5 giugno 1750, in conseguenza del quale tre persone chiamate Bruneau, Lenoir e Jean Diot.[11], colpevoli di questo crimine, sono state bruciate in place de Grève, il seguente lunedì 6 luglio.
7.
7.
Les mineurs qui sont coupables de ce crime, ne sont pas punis moins sévérement que les autre; du moins s'ils sont au-dessus de l'age de dix-huit ans. (Ita Julius-Clarus, in supplem. § sodomia, n.14). Il y en a une Loi en Italie pour quelques Provinces. (Voyez Julius Clarus, ibid.). I minori che sono colpevoli di questo crimine non sono puniti meno severamente degli altri, almeno se hanno più di diciotto anni. (Così Giulio Chiari, nel supplemento, § sodomia, n.14). In Italia questa regola è diventata legge in alcune provincie. (Si veda Giulio Chiari, ibidem)
Les Ecclésiastiques qui sont coupables de ce crime, sont sujets, comme les autres, à la peine de mort (Farinacius, qu. 148, n. 28.) Il y en a une Bulle du Pape Pie V, pour l'Italie. Gli ecclesiastici che sono colpevoli di questo crimine sono soggetti, come gli altri, alla pena di morte (Farinacci, questione 148, n. 28). V’è una bolla di papa Pio V per l’Italia.[12].
La peine du crime de sodomie a lieu non seulement contre ceux qui rem habent cum masculo, mais encore à l’égard de ceux qui accedunt ad mulierem praepostera venere. (L. cum vir nubit in foemina. C. ad L. Jul. De adulter. Ita etiam Farinacius, qu, 148, n. 35; & Julius-Clarus. § sodomia, n. 2, où il dit avoir vu plusieurs exemples de semblables condamnations). La pena per il crimine di sodomia si commina non solo a coloro che hanno copulato con un altro maschio, ma anche a coloro che hanno rapporto con una donna dal posteriore (legge "Cum vir nubit in foemina". Codex, ad legem Juliam de adulteriis. Così anche Farinacci, questione 148, n. 35; e Giulio Chiari, § sodomia, n. 2, dove egli dice di aver visto diversi esempi di simili condanne).
Et cette peine a pareillement lieu è l’égard de ceux qui en usent ainsi à l’égard de leurs propres femmes (Farinac. qu. 148, n. 37; Jul. Clarus, § sodomia, n. 2; & Menochius, de arbitr. quaest. casu 286, n. 41, in addition). E questa pena ha luogo ugualmente nei confronti di coloro che ne fanno uso con le proprie mogli (Farinacci questione 148, n. 37; Giulio Chiari, § sodomia, n. 2; & Menochius, de arbitr. quaest. casu 286, n. 41, in aggiunta).
Mais le femme qui est ainsi connue par son / p. 121 / mari, ne doit pas être punie de la peine de mort ; à moins qu’il ne soit prouvé qu’elle a donné à cette action un entier & libre consentement. (Ita Julius-Clarus, in supplem. §. sodomia, n.16). Ma la donna che è conosciuta in tal maniera dal proprio marito non deve essere punita con la pena di morte, a meno che non sia provata ch’ella ha dato a quest’atto un consenso intero e libero. (Così Giulio Chiari, nel supplemento, § sodomia, n.16).
La Giustizia e la Verità. Vignetta del libro di Jousse
La Giustizia e la Verità ai lati dei gigli dei re di Francia. Vignetta dal libro di Jousse [1771].
Autres remarques particuliers sur le Crime de Sodomie.
Altre osservazioni particolari sul crimine di sodomia.
8.
8.
Il est permis à celui à la pudeur duquel on veut attenter, de tuer impunément le coupable (Ita Farinacius qu. 148 & 149 & Jul. Clarus, in supplem. § sodomia, n. 15, où il en rapporte des exemples). È permesso a colui al cui pudore si vuole attentare, di uccidere impunemente il colpevole (così Farinacci, questioni 148 e 149, e Giulio Chiari, nel supplemento, § sodomia, n. 15, in cui riporta alcuni esempi).
Plutarque, dans la Vie de C. Marius, raconte aussi que C. Lucius, petit-fils de C. Marius, ayant été tué par un jeune homme nommé Trébonius, à la pudeur duquel Lucius avoit voulu attenter, & même après avoir voulu user de violence envers lui, C. Marius non seulement loua cette action de Trébonius, mais encore le jugea digne de récompense. Plutarco, nella Vita di Caio Mario, racconta anche che Caio Lucio, nipote di Caio Mario, essendo stato ucciso da un giovane chiamato Trebonio, al cui pudore Lucio aveva voluto attentare, e dopo aver voluto usare anche violenza contro di lui, Caio Mario non solo lodò quest’azione di Trebonio ma la giudicò anche degna di ricompensa.
Ciceron loue aussi ce trait dans son Oraison pro Milone. Cicerone loda anche questo gesto nella sua Orazione pro Milone.
Lorsqu’un mari est sujet à ce vice, la femme est en droit de se faire séparer de corps & biens d’avec son mari (Julius-Clarus. § sodomia, n. 9; Farinac. qu. 143, n. 83 & seqq.). Quando un marito soggiace a questo vizio, la moglie ha diritto alla separazione di corpo e di beni dal proprio marito (Giulio Chiari, § sodomia, n. 9; Farinacci questione 143, n. 83 e seguenti). 
9.
9.
Le seul attentat dans ce crime, est punissable de mort, a cause de son enormité, suivant quelques Auteurs. Secondo alcuni autori anche il solo tentativo in questo crimine è punibile con la morte, data la sua enormità.
D'autres prétendent qu'il faut qu'il ait été consommé, & qu'autrement il doit être puni d’une peine moindre (voyez Farinacius, qu. 148, n. 56-65) ce qui peut dépendre des circonstances & de l'âge, ainsi que de la qualité des parties. Altri pretendono che sia necessario che sia stato consumato e che altrimenti debba essere punito con una pena minore (si veda Farinacci, questione 148, nn. 56-65) cosa che può dipendere dalle circostanze e dall’età, così come dalla qualità delle parti.
C’est pourquoi on a coutume d’ordonner en ces cas une visite de la conformation des parties, sur-tout dans le crime de bestialité. Per questo si ha l’abitudine di ordinare in tali casi una ispezione della conformazione delle parti, soprattutto nel crimine di bestialità.

La foiblesse de l'âge peut quelquefois rendre ce crime excusable dans celui qui s'est laissé corrompre, du moins pour lui faire éviter la peine de mort (voyez  Farinacius, qu. 148, n. 76 & 77; & Julius-Clarus, in supplem. §. sodomia, n. 13).

La fragilità dell’età può a volte rendere questo crimine scusabile in colui che si è lasciato corrompere, almeno per fargli evitare la pena di morte (si veda Farinacci, questione 148, nn. 76 e 77; e Giulio Chiari, nel supplemento, § sodomia, n. 13).
Et cette excuse doit avoir lieu, à plus forte raison, en faveur de celui contre lequel on a usé de violence, pour commettre le crime à son égard; car il ne doit être puni en aucune maniere, pourvu néanmoins que cette violence soit prouvée (Farinacius, ibid. qu. 79 & 80). E questa attenuante deve valere, a maggior ragione, in favore di chi è vittima di una violenza, per commettere il crimine nei suoi confronti; poiché non deve essere punito in alcun  modo, ammesso tuttavia che quella violenza sia provata (Farinacci, ibidem, questioni 79 e 80).
10.
10.
Il n’est pas nécessaire pour la preuve de ce crime, d’avoir des témoins de visu: elle peut aussi se faire par des présomptions, & quelquefois par la déclaration de celui à la pudeur duquel on / p. 122 / a attenté, jointe à d’autre circonstances; & en général par les autres preuves & indices qui s'emploient pour les crimes. (Voyez Farinacius, qu. 148, n. 66-75). 5° Non è necessario per provare il crimine avere dei testimoni oculari: possono bastare le presunzioni e a volte la dichiarazione di colui al cui pudore è stato attentato, aggiunta ad altre circostanze, e in generale le altre prove e indizi che si impiegano per i crimini. (Si veda Farinacci, questione 148, nn. 66-75).

Enfin, une derniere observation à faire dans cette espece de crime, c'est qu'il n'est pas nécessaire pour le pouvoir punir, que le corps du délit soit constaté par Experts; mais seulement par des indices, ainsi qu'il se pratique à l'égard de tous les crimes dont le corps de délit est difficile à prouver, parce qu'il ne laissent après eux aucune marque qui puisse les constater (Voyez Farinacius, qu. 2, n. 24).

6° Infine, un’ultima osservazione da fare in questo tipo di crimine, è che per poterlo punire non è necessario che il corpo del delitto sia constatato da periti, ma <basta che sia provato> solo per mezzo d'indizi, così come si usa in tutti i crimini in cui il corpo del delitto è difficile da provare, perché non lasciano alcun segno che possa accertarli (si veda Farinacci, questione 2, n. 24).
§ II. 
De Mulieribus se invicem corrumpentibus.
§ 2.
Sulle donne che si corrompono l'una con l'altra.
11.
11.
Le crime des femmes qui se corrompent l’une l’autre, est re-gardé comme une espece de sodomie, si venerem inter se exerceant ad exemplum masculi & fœminæ; & il est digne du dernier supplice, suivant la Loi fœdissimam, C. ad L. Jul. de adulter.; & tel est aussi le sentiment commun des Auteurs. (Ita Julius-Clarus, §. Fornicatio, n. 29, où il rapporte plusieurs exemples de pareilles condammnations. Ita etiam Farinacius, qu. 148, n. 4.) Il crimine delle donne che si corrompono l’una con l’altra è considerato come una specie di sodomia, se abbiano avuto il rapporto sessuale fra loro secondo l'esempio del maschio e della femmina.[13]; ed è degno dell’estremo supplizio, in base alla "legge turpissima", Codex, Ad legem Juliam de adulteriis.[14]; e tale è anche il giudizio comune degli autori (così Giulio Chiari, § fornicatio, n. 29, in cui riporta diversi esempi di simili condanne. Così anche Farinacci, questione 148, n. 4).
Quelquefois cependant la peine est moindre, suivant les circonstances & la nature du crime (Voyez Farinacius, ibid. n. 41 ; & Julius-Clarus, ibid. n. 19.). A volte tuttavia la pena è più lieve, secondo le circostanze e la natura del crimine (si veda Farinacci, ibidem, n. 41; e Giulio Chiari, ibidem, n. 19).

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Il testo da: Daniel Jousse, Traité de la justice criminelle de France, Debure, Paris 1771, 4 tomi, tome quatrième, pp. 118-124, così come online sul sito di Gallica.
Questo testo è stato individuato, trascritto (a mano!) e tradotto dal francese all'italiano da Salvatore Grillo, che ringrazio.
La revisione della traduzione, le traduzioni dal latino e l'aggiunta di note, neretti e a capo, sono opera mia.
Una recensione del libro appare sul sito Culturagay.it.

[2].La traduzione della Cei, a cui ho fatto il link, rende il termine greco malakoi (che oggi non starebbe male tradurre con "checche") con "effeminati" anziché "molli". 
Si perde così il parallelo fra la "mollezza" (in greco malakìa) di cui parla Paolo, e la mollities, termineche nel nel latino settecentesco, come qui, aveva il significato tecnico di "masturbazione".

[3] Qui e oltre, metto in corsivo le parti che nel testo francese erano state scritte in latino (per impedirne la comprensione ai meno colti).

[4] Prospero Farinacci (1554-1618), Praxis et theorica criminalis [1608], Varisco, Venezia 1608, tomo II, parte II, quaestiones 143 e 147-148 (col titolo "De delictis carnis").

[5] Giulio Chiari (Iulius Clarus, 1525-1575), Sententiarum libri V. In: Opera omnia, sive practicae civilis et criminalis. Edizione da me consultata: Philbert, Genevae 1739, Libro V, § "sodomia".

[6] Giacomo Menochio (1532-1607), De arbitrariis iudicum questionibus et causis [1569], de Francisciis, Venetiis 1624. Vedi: Liber II, centuria 3, casus 286, pp. 427-430 (tutto); e liber II, centuria 4, casus 360, §§ 59-61, p. 526.

[7].Jean Bouteiller, Somme rurale ou Grand coutumier général de pratique civile (varie edizioni a stampa). 
Non l'ho mai consultata.

[8].Termine ambiguo, che significa in origine solo "eresia" (in particolare, quella catara), e successivamente, "sodomia".

[9] Non ho potuto verificare chi sia: il cognome è comunissimo..

[10].Jean Papon (1505?-1590), Recueil d'arrêts notables des cours souveraines de France. Augmentez de plusieurs arrêts, observations et curieuses recherches... par Jean Chenu [1556], quastrieme édition plus ample... par M. La Faye, procureur du Roy à Tonnerre 1621.
(Nota: Jean Chenu visse dal 1559 al 1627).

[11] Il "caso Lenoir-Diot" è a quanto sappiamo l'ultimo grande processo parigino per sodomia omosessuale in cui sia stata applicata la pena di morte in assenza di altri reati (ci fu un'altra esecuzione capitale, ma il colpevole aveva anche stuprato e assassinato il partner) Su questo caso si veda lo studio di Claude Courouve,  "L'Affaire Lenoir-Diot", edito dall'autore, Paris 1980, ristampato in: Les Assemblées de la manchette: documents sur l'amour masculin au XVIIIe siècle, edito dall'autore, Paris 1987).
La società francese dell'Ancien régime era divenuta sempre più riluttante a fare uso di tale pena, percepita sempre più come "barbarica", già prima dell'abolizione della pena di morte per il reato di sodomia durante la Rivoluzione francese.
.
[12].In realtà la Bolla (o meglio le Bolle: la Cum primum (1 aprile 1566) = Cànone 2357 del Corpus juris canonici, e la  Horrendum illud scelus (30 agosto 1568) = Cànone 2359 del Corpus juris canonici = Bullarium romanum, VII 702), che rinunciano per i preti sodomiti al privilegio dell'esenzione dal giudizio dei tribunali laici, valgono per l'intera cattolicità, ma l'autore ci tiene a sottolineare così il principio dell'autonomia della "Chiesa gallicana", secondo cui i decreti papali non avevano valore in Francia senza il preventivo consenso del re.

[13] L'estensione della definizione di "sodomia" anche alle pratiche lesbiche, alle quali manca la caratteristica dello "spargimento del seme nel luogo illecito" mostra che i nostri avi erano ben capaci di concepire l'omosessualità intesa non come un certo tipo di atti sessuali, ma come il rapporto fra due persone dello stesso sesso, maschi o femmine che fossero.
Se il parere di Jousse prefigura la cosiddetta "costruzione medica dell'omosessualità" del XIX secolo, essa in realtà può risalire all'indietro fino al XVI secolo, come ci tiene a notare lui stesso.
Dunque, la pretesa del costruzionismo ( o costruttivismo) storico, secondo cui l'omosessualità, inteso come "rapporto fra due persone dello stesso sesso"; è un'invenzione dei medici del XIX secolo, si dimostra una volta di più infondata e non supportata dai documenti antichi.

[14] "Lex foedissima" ("legge turpissima") è il nome con cui è anche nota la più volte citata legge "Cum vir".


Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

[Torna all'indice dei testi originari] [Vai alla pagina di biografie di gay nella storia]
[Vai all'indice dei saggi di storia gay]