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José de Acosta, sj (1539-1600)
 
José de Acosta
José de Acosta

Da: Predicación del Evangelio en las Indias /  Predicazione del Vangelo nelle Indie [1577] [1]
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Proemio
Proemio

Finalmente, a la tercera clase de bárbaros no es fácil decir las muchas gentes y naciones del Nuevo Mundo que pertenecen. En ella entran los salvajes semejantes a fieras, que apenas tienen sentimiento humano. 
(...)

Finalmente, non è facile dire quante genti e nazioni del Nuovo Mondo appartengono alla terza classe di barbari. In essa rientrano i selvaggi simili a fiere, che hanno a stento sentimenti umani. 
(...)
Pertenecen también a esta clase otros bárbaros, que, aunque no son sanguinarios como tigres o panteras, sin embargo, se diferencian poco de los animales: andan también desnudos, son tímidos y están entregados a los más vergonzosos delitos de lujuria y sodomía. Appartengono a questa classe anche altri barbari che, pur non essendo sanguinari come tigri o pantere, si differenziano tuttavia ben poco dagli animali: se ne vanno in giro anch'essi nudi, sono timidi e si consegnano ai più vergognosi delitti di lussuria e  sodomia.
Un prete predica agli indios
Un prete cattolico "evangelizza" gli indios.
[Guaman Poma, 1615. Fare clic per ingrandire].
Libro II
Capítulo III
Algunos han creído que por causa
de crímenes contra la naturaleza 
es lícito a los nuestros hacer la 
guerra a los bárbaros
Libro II
Capitolo 3
Alcuni hanno creduto che a causa 
dei crimini contro natura 
sia lecito ai nostri fare 
guerra ai barbari

Puesto que se reservó Jesucristo, juez de vivos y muertos, el castigo de la infidelidad, aun de la pertinaz y positiva, como dicen los teólogos, y ninguna ley eclesiástica da derecho a castigar a los infieles rebeldes, viene ahora la discusión de lo que puede con razón ponerse en duda, a saber: si, dejada aparte la causa de la fe, es lícito hacer guerra a los bárbaros por la poderosa razón de que cometen muchos y atroces crímenes contra la ley natural.

Posto che Gesù Cristo ha riservato a sé, quale giudice dei vivi e dei morti, il castigo per l'infedeltà, anche la più ostinata e positiva, come dicono i teologi, e che nessuna legge ecclesiastica riconosce il diritto di castigare gli infedeli ribelli, ne deriva la discussione riguardo a ciò che ragionevolmente può essere messo in dubbio, cioè se, messa da parte la causa della fede, sia lecito fare guerra ai barbari con il potente argomento che commettono molti ed atroci delitti contro la legge naturale.
Es decir, si se les puede forzar a que dejen la idolatría y ritos sacros abominables, el trato frecuente con el demonio, el pecado nefando con varones, los incestos con hermanas y madres, y demás crímenes de ese género.
(...)
Cioè a dire, se li si può forzare ad abbandonare l'idolatria ed i riti sacri abominevoli, il frequente trattare con il demonio, il peccato nefando con maschi, gli atti incestuosi con sorelle e madri, ed altri crimini dello stesso genere.
(...) 
Y no han faltado abogados y patrocinadores de esta opinión del vulgo. 
Unos porque dicen que tiene poder la Iglesia y su cabeza el romano Pontífice para castigar estos crímenes de los gentiles, en cuya opinión no me detengo por quedar ya refutada más que con nuestras palabras con las del apóstol, que, con ocasión del crimen de incesto en Corinto, el cual nadie ignora que es contra la ley natural, reprendió duramente a los fieles, pero dió testimonio que de los que eran de fuera, es a saber, los paganos, no le tocaba a él juzgarlos. 
E non sono mancati avvocati e sostenitori di questa opinione del volgo. 
Alcuni in quanto affermano che la Chiesa e il romano Pontefice suo capo hanno il potere di punire questi crimini dei pagani, opinione che non voglio riprendere avendola già confutata più che con le nostre, con le parole dell’apostolo [2], il quale, in occasione del crimine d'incesto in Corinto, che nessuno ignora essere contro la legge naturale, riprese duramente i fedeli, però diede testimonianza del fatto che non toccava a lui giudicare coloro che erano fuori, cioè i pagani.
Otros más probablemente creen aportar una buena razón, atribuyendo el derecho de castigar los crímenes contra naturaleza no a la Iglesia, sino a cualquier príncipe, por precepto de la misma ley natural, al cual dan potestad y aun deber de decidir con su espada cuando una república está vejada por leyes y usos criminales y no quiere ponerse en razón.
(...)
Altri più probabilmente credono di addurre una buona ragione attribuendo il diritto di punire i crimini contro natura non alla Chiesa, bensì a qualche principe, in base alla stessa legge naturale, che gli conferisce la potestà e perfino il dovere di decidere con la spada quando uno Stato è vessato da leggi ed usi criminali e non vuole intendere ragione [3].
(...) 
Por lo cual no sólo aparece lícito, antes conforme a razón, domar principalmente con las armas a bárbaros tan furiosos e insanos. Per cui non solo pare lecito, prima ancora che conforme alla ragione, domare soprattutto con le armi barbari tanto furiosi ed insani.
Estas son las principales razones que traen algunos en favor de la guerra contra los indios. Queste sono le ragioni principali che alcuni adducono a favore della guerra contro gli indi.
Libro II
Capítulo IV
Refutación de la doctrina 
anterior
Libro II
Capitolo 4
Confutazione della dottrina 
precedente

Si dejada aparte la parcialidad de los bandos, que como niebla espesa suele oscurecer la luz de la verdad, atendemos sólo a los dictados de la ley eterna, no cabe duda que toda oscuridad que envuelve este problema se aclarará, quedando patente que tan inicuo es hacer lo injusto, como hacer lo justo injustamente.

Se mettiamo da parte la parzialità dei bandi (che come spessa nebbia di solito oscurano la luce della verità) e ci atteniamo solo ai dettati della legge eterna, non v'è dubbio che nell'oscurità che avvolge questo problema si farà luce, chiarendo che è tanto iniquo commettere ingiustizia, quanto fare giustizia ingiustamente[4].
«Harás lo que es justo de manera justa», dice la ley divina; palabras que declara el gran Dionisio, justo apreciador de la divina y humana sabiduría: Farai ciò che è giusto in modo giusto” dice la legge divina [5], parole che declama il gran Dionigi l'Areopagita, giusto apprezzatore della saggezza divina ed umana:
"Que los infieles, dice, los idólatras, los reos de crimen nefando, los incestuosos, los que no guardan pacto ni tienen misericordia, los desobedientes a sus padres, los ingratos, los facinerosos y los manchados con cualquier otro crimen han de ser reprimidos y castigados en sus bienes y aun en su propia cabeza, es cosa muy justa y razonable; pero falta averiguar quién y con qué, autoridad impondrá la pena" [6] Gli infedeli", dice, "gli idolatri, i rei del crimine nefando, gli incestuosi, coloro che non rispettano i patti né provano misericordia, i disobbedienti ai genitori, gli ingrati, i facinorosi e coloro che si macchiano di qualsiasi altro crimine devono essere repressi e castigati nei loro beni e perfino nella loro testa, è cosa giusta e ragionevole, però manca la verifica di chi e con quale autorità applicherà la pena” [6].
Pues no por que tú hayas pecado luego al punto nace en mí la potestad de aplicarte el castigo, a no ser que me asista el derecho y entienda legítimamente en tu causa. E non è perché tu hai peccato che nasce in me il potere di applicare il castigo, a meno che non mi assista il Diritto e comprenda legittimamente la tua causa.
Ni porque una república peque dando leyes perniciosas y torpes, o su príncipe y magistrados se entreguen a perdidas costumbres, tendrá otra república vecina o su príncipe derecho a dar leyes mejores, hacer fuerza para que contra su voluntad las reciban y observen, a los que no se quieran someter forzarlos con las armas y a los renitentes privar de su fortuna y de la vida.  Né perché uno Stato pecca promulgando leggi perniciose e turpi, o il suo principe e i magistrati si consegnino a costumi rovinosi, un altro Stato vicino o il suo principe avrà il diritto a dare loro leggi migliori, e costringerli perché contro la loro volontà le ricevano e le osservino, forzando con le armi coloro che non vorrebbero sottomettersi, e privandoli delle loro fortune e della vita se renitenti.
Porque si se permite tan exorbitante poder a una república sobre otra, en breve tiempo se perturbará todo el orbe de la tierra, y se llenará el mundo de discordias y de muerte.  Perché se si consente tanto esorbitante potere a uno Stato nei confronti di un altro, in breve tempo si perturberà tutto l'Orbe terrestre e si riempirà il mondo di discordie e di morte.
Mucho mejor lo dispuso la ley eterna e inmutable de Dios, que ninguna sabiduría puede enmendar ni nadie puede con temeridad violar.
(...)
Molto meglio ha disposto la legge eterna ed immutabile di Dio, che nessuna sapienza può emendare né alcuno può temerariamente violare.
(...)
Un prete picchia un indio
Un parroco "lascivo" calpesta e bastona a morte un indio che difendeva le figlie.
[Guaman Poma, 1615. Fare clic per ingrandire].
Libro III
Capítulo XXI
Males que se siguen de la 
embriaguez
Libro III
Capitolo 21
Mali conseguenti 
all’ubriachezza

Se halla este monstruo e infecta todo el orbe de la tierra; pero en ninguna parte tiene más poder que entre los bárbaros, a los que lleva a tal perturbación de todas las cosas, que las mayores obscenidades y los crímenes más nefandos, puestos por obra durante el furor de la embriaguez, son tenidos entre los indios en mucho honor.

Questo mostro infetta tutta la terra, però in nessuna parte ha più potere che tra i barbari, a cui provoca una tale perturbazione d'ogni cosa, che le maggiori oscenità ed i crimini  più nefandi, messi in opera durante il furore dell'ubriachezza, sono tenuti in molto onore tra gli indi.
Cantan solemnemente, concurren sin ninguna diferencia de todas edades, sexo y parentesco; beben a porfía, cubas enteras se vacían de una vez; se arman bailes y danzas hasta que Baco los tumba por el suelo; todo es lícito contra cualquiera, según las leyes de la borrachera.  Cantano solennemente, si ritrovano insieme senza alcuna differenza di età, sesso o parentela, bevono con costanza, vuotano d’un sol sorso intere bottiglie, organizzano balli e danze finché Bacco non li butta a terra; tutto è lecito secondo le leggi della sbronza.
Se ofende el pudor de referir lo que es afrenta de la naturaleza humana; no se respeta la doncella, no se tiene cuenta con la madre, no hay diferencia de cónyuges, se enciende el apetito aun con los varones y hombres con hombres obran la maldad.  Si offende il pudore a riferire ciò che oltraggia la natura umana: non si rispetta la vergine, non si tiene conto della madre, non si ha differenza tra coniugi, si accendono gli appetiti anche nei riguardi di maschi ed uomini operano cose malvagie con uomini.
Plutarco cuenta de los persas que no llevaban a sus borracheras más que meretrices, nunca a las esposas, porque decían que la embriaguez no sabe de frenos.  Plutarco racconta che i persiani portavano alle loro sbornie solo le meretrici, mai le spose, perché dicevano che l'ubriachezza non conosce freni [7].
El mismo Lot, único justo de toda Sodoma, vencido de la ebriedad, no se abstuvo de cometer incesto con sus hijas, ¿qué harán los bárbaros?¿Qué los que son como animales?

(...)

Se lo stesso Lot, l’unico giusto di tutta Sodoma, vinto dall’ubriachezza non si astenne dal commettere incesto con le proprie figlie, che faranno i barbari? Che faranno coloro che sono come bestie?

(...)

Un gesuita e un indio, 1615.
Un gesuita consegna un rosario a un indio. 
[Guaman Poma, 1615. Fare clic per ingrandire].
Libro VI
Capítulo IV
La fe y penitencia necesarias 
para la gracia del bautismo
Libro VI
Capitolo 4
La fede e la penitenza necessarie
per ottenere la grazia del battesimo

Mas la penitencia, que consiste en la verdadera detestación de la vida pasada y firme propósito de enmendarla para adelante, raro es el párroco que la exija como lo requiere su importancia.

Ma è raro il parroco che esiga, come lo richiede la sua importanza, la penitenza che consiste nel ripudio autentico della vita passata e nel proposito fermo di emendarla da ora in avanti.
Pues vemos a los bárbaros seguir tan aferrados como antes a sus viejas supersticiones, y mantienen sus uniones nefandas y no abandonan las borracheras; muchos apetecen el bautismo por ambición, para que no los echen de la Iglesia, otros para recibir los regalos de sus amos españoles. Perciò vediamo che i barbari continuano ad essere legati alle vecchie superstizioni, e a mantenere le loro unioni nefande e non abbandonano le sbornie; molti appetiscono il battesimo per ambizione, perché non li buttino fuori dalla Chiesa, altri per ricevere i regali dei loro padroni spagnoli.

Per altri testi sull'omosessualità e la sodomia nell'America premoderna, fare clic qui.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Il testo spagnolo è quello online nella Biblioteca Cervantes come: José de Acosta, Predicación del Evangelio en las Indias, che riproduce il testo di Obras del Padre José de Acosta, Atlas, Madrid 1954, pp. 388-608 [ne ho utilizzato le note per compilare le mie].
Anche in latino: 
De promulgatione Evangelii apud Barbaros, sive De Procuranda Indorum salute [1588].

La traduzione in italiano, inedita, m'è stata offerta da Salvatore Grillo, che ringrazio.

Di Acosta si veda anche, nel presente sito, la Historia natural y moral de las Indias / Storia naturale e morale delle Indie [1590].

[2] San Paolo. 
Per l'episodio: Prima lettera ai Corinzi, 5, 12-13.

[3] Nota del traduttore: "Pare l’intervento preventivo… per portare la democrazia…".

[4]Prima di leggere queste righe non capivo cosa significasse la frase delle enciclopedie che affermano che Acosta scrisse anche opere teologiche "controverse". Poi ho capito che la "controversia" si riferiva proprio a pezzi come questo, in cui è smantellata pezzo per pezzo la pretesa di "giustizia" della Conquista spagnola, e dell'imposizione del "bene" a forza di armi e morte.
Acosta aveva capito, secoli fa, tutta l'assurdità della teorizzazione della guerra "a fin di bene": sia quella "preventiva", sia quella "per protare la democrazia". 
Per questo oggi è ricordato per le sue opinioni... sui fossili, sui terremoti e sui vulcani.

[5].Deuteronomio, XVI, 20 (ma le attuali traduzioni italiane della Bibbia si discostano dal testo della Vulgata così come lo traduce Acosta).

[6] Pseudo-Dionigi l'Aeropagita, Epistula 8 ad Demophilum, Patrologia Graeca, vol. 3, col. 1091.

[7] Plutarco, Simposio, 418, 8.


Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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