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Leggi italiane prenapoleoniche, e commentari, contro i sodomiti, in latino [1259-1799]

Scena medievale di rogo
 Scena medievale di rogo.

In sodomitas statuta Italiae et commentaria praenapoleonica, latine [1259-1799] [1]

1259 Statuta Communis Bononiae


1262-1270 - "Constituto" di Siena 

1287 Pisa 

1313 Statutum Tarvisii / Statuti di Treviso 

1312 circa - Collalto [Collalto]
 
 
Statuta Collalti, liber II, cap. X.
Statuti di Collato, libro 2, 10.
(...) Item, si quis commiserit nefandum vitium sodomiae cum masculo, poena capitis puniatur, et comburatur; patiens puniatur arbitrio Dominorum comitum inspecta aetate patientis, et modo, quo fuit inductus ad delinquendum. Inoltre, se qualcuno avrà praticato il nefando vizio della sodomia con un maschio, sia punito con la morte, e sia bruciato; il passivo sia punito ad arbitrio dei Signori conti, considerata l'età del passivo, ed il modo in cui fu indotto a delinquere.

Post 1327 - Veglia [Veglia]
Liber II, caput CXIII. 
De sodomitis et eorum punitione.
Libro 2, cap. 113. 
Sui sodomiti e sulla loro punizione.
(...) //p. 221// Sodomia est turpitudo in masculum facta et est gravius peccatum adulterio et gravius quam cum matre propria. La sodomia è una turpitudine compiuta su un maschio, ed è peccato più grave dell'adulterio e più grave di quello con la propria madre. 
Unde clericus //p. 222// debet deponi et in monasterium detrudi ad agendam poenitentiam; unde legitur quod propter impios actus sodomitarum fames et terremotus et pestilentiae fiunt et civitates cum hominibus pariter pereunt Perciò il religioso <che ne è reo> dev'essere deposto e gettato in un monastero a fare penitenza; dato che si legge che per gli empi atti dei sodomiti avvengono carestie e terremoti e pestilenze, e periscono le città e gli esseri umani.
Unde salubriter duximus statuendum et ordinandum ut, si quis, cuiusvis status et conditionis existat, diabolica instigatione ductus, praesumpserit talem actum nefandum et horrendum committere seu perpetrare cum masculo vel foemina et deprehensus fuerit seu per testes idoneos comprobatum fuerit, sive mediante tortura confessus fuerit se commisisse talem actum sodomiticum Perciò decidemmo per la salute pubblica stabilendo e ordinando che, se qualcuno, di qualsiasi stato e condizione sia, spinto da istigazione diabolica, osasse commettere o perpetrare tale atto nefando e orrendo con un maschio o con una femmina, e fosse catturato, o ne fosse provata la colpa per mezzo di testimoni idonei, oppure mediante tortura avesse confessato di aver commesso tale atto sodomitico,
tunc per definitivam et iudicialem sententiam domini rectoris adiudicetur igne cremari ita quod anima a corpore separetur ad aliorum exemplum etc. allora per sentenzia definitiva e giudiziaria del signor rettore sia condannato ad essere bruciato col fuoco, in modo che l'anima si separi dal corpo a monito degli altri ecc.

1329 Padova [Padova] 
Liber V, statutum VIII, caput 2. 
vol. 2, p. 204 

Qui mulierem, vel masculum polluerit contra naturam igne comburatur. Patiens vero puniatur, vel castigetur, aut etiam absolvatur abritrio Potestatis, & suae Curiae, considerata qualitate delicti, & Persona, & aetate sua.

vol. 2, p. 205 

Quello che avrà ardire di contaminare Donna, o Uomo contro natura si (sic) abbruciato. Quello poi che permette di essere contaminato si punisca, e castighi, ovvero ancora si assolvi ad arbitrio del Podestà, e sua Corte, considerata la qualità del delitto, Persona, e di lei età.


1347 Tortona 

1351 circa, e 1386 - Lago di Garda.[Garda]
 
 
De sodomite [sic] lviiii.
Sul sodomita, § 59.
Item quod si quis inciderit in crimine sodomie igne concremetur, ita quod statum [sic] igne moratur [sic] ante quam familia domini potestatis recedat de loco supplicij. Inoltre se qualcuno cadrà nel delitto di sodomia, sia bruciato col fuoco, in modo che subito muoia di fuoco prima che la polizia del signor podestà vada via dal luogo dell'esecuzione.
Pieter Bruegel il Vecchio, Tortura e rogo da ''La Giustizia'', [dopo il 1559] 
Pieter Bruegel il Vecchio - Tortura e rogo, da ''La Giustizia'', [dopo il 1559]. 

1350 - Trieste.[Trieste]
 
 
Cap. LXXXXV.  
De assansinis sodomitis et proditoribus.
Cap. 95. 
Sugli assassini, sui sodomiti e sui traditori.
p. 279 //  Cristi mandato statuentes descernimus quod, si potestas vel vicarius loco potestatis, qui pro tenpore fuerit in civitate Tergesti, habuerit procedere contra aliquem asansinum sodomitam vel proditorem alicuius civitatis vel loci,  Deliberiamo stabilendolo per mandato di Cristo che se il podestà, o il vicario del podestà che fosse in quel periodo in carica nella città di Trieste, dovesse procedere contro qualche assassino, sodomita o traditore di qualsiasi città o luogo, 
ante condempnationem talis persone debeat et teneatur preponere in maiori conscilio Tergesti de penam inponendo eisdem, et secundum determinationem maioris conscillii ita procedi debeat contra tales personas. prima di condannare tale persona debba e sia tenuto a proporre nel Maggior Consiglio di Trieste la pena da imporre a costoro, e che si debba così procedere contro tali persone secondo la decisione del Maggior Consiglio.

1353 e 1447 - Carpi.[Carpi]
 
 
De sposalicijs et matrimonijs.
Sugli sponsali e i matrimoni.
p. 116 // Sodomite vero qui tam detestandum et contra naturam scelus vituperosum et nefandum comiserint igne comburantur. Inoltre i sodomiti, che abbiano commesso il vituperoso e nefando crimine tanto detestabile e contro natura, siano bruciati col fuoco.

1356 - Viterbo.[Viterbo]

 

Cap. I.
Cap. 1.
p. 273 //  (...) Possent enim dicti officiales per inquisitionem procedere et delinquentes punire secundum formam statuti, (...) videlicet contra homicidium committentes, sodomitas, incendiarios.... I suddetti ufficiali potranno infatti inquisire e punire i delinquenti secondo quanto stabilito dallo statuto,  
(...) vale a dire contro coloro che commettono omicidio, i sodomiti, gli incendiari (...).

1387 Cremona [Cr1387]
 
 
Rubrica de poena Sodomitae. CXIII.
Paragrafo sulla pena del sodomita. 113.
Sodomitae igne concrementur, ita quòd statim in igne moriantur, antequàm familia recedat de loco supplicij. I sodomiti siano bruciati col fuoco, in modo che nel fuoco subito muoiano, prima che la polizia vada via dal luogo dell'esecuzione.

1389 Bologna


1402 Adria [Adria]
 
 
De muliere, vel masculo poluto [sic] contra naturam.
Sulla donna, o maschio, contaminato contro natura.
Qui mulierem, vel masculum poluerit contra naturam, comburetur igne, patiens verò puniatur, & castigetur, aut etiam absolvatur arbitrio D.<omini> Vicecomitis considerata qualitate facti, & personae, & etate sua. Chiunque contaminerà contro natura una donna o un maschio, sia bruciato col fuoco. Il passivo sia però punito e castigato, oppure assolto, ad arbitrio del signor Visconte, considerata la qualità del fatto e della persona, e la sua età.

1404 circa - Feltre.[Feltre]
 
 
De adulteriis, & qualiter raptum, incestum, vel in violentiam committentes, & contra naturam polluens puniatur.
Sugli adulterii, e su come sia punito il ratto, l'incesto, chi compia violenza e chi contamini contro natura.
p. 109 // (...) Si vero quis mulierem, vel virum contra naturam polluerit, igne comburatur, paciens vero considerata qualitate, & persona, & aetate ipsius, arbitrio Potestatis & suae curiae puniatur, aut castigetur vel etiam absolvatur. Se qualcuno contaminerà una donna, o un maschio, contro natura, sia bruciato col fuoco. Il passivo però, dopo aver considerato la qualità <del delitto> e la persona e la sua età, sia o castigato o assolto ad arbitrio del Podestà e del suo Consiglio.

1414 Genova.[Genova 1414]
 
 
/ carta 2v. / Caput V. 
Quod aliqua persona ad tormentum seu martirium non ponatur nisi prout.
Capitolo 5. 
Che nessuno possa essere tormentato o torturato se non per quanto segue.
Non possit aliquis magistratus civitatis vel communis Ianuae aliquam personam ad martirium seu tormentum ponere aliqua occasione nisi ratione seu occasione aliqua ex maleficiis infra scriptis: Nessun magistrato della città o del Comune di Genova potrà tormentare o torturare alcuna persona in nessuna occasione se non per una ragione o un'occasione legata ai crimini qui sotto scritti:
(...) rixa, seu conspiratio facta contra magnificum Ducem eiusque successores, & dominum potestatem, seu Rectorem vel comune (?) Ianuae; delictum Sodomitae, incestus, nefarius coitus. (...)  (...) rissa, o cospirazione fatta contro il magnifico Doge e i suoi successori, e il signor podestà, o rettore del Comune di Genova; il delitto del sodomita, incesto, coito nefando...

1424 Belluno.[Bl1424]
 
 
Liber III, cap. 48. 
De poena committentium sodomiam.
Libro 3, cap. 48. 
La pena per chi pratica la sodomia.
Si vero mulierem ver virum contra naturam polluerit, igne comburatur. Se poi avrà contaminato contro natura qualche donna o uomo, sia bruciato col fuoco. 
Patiens vero considerata qualitate delicti & personae, & aetate ipsius, arbitio Rectoris & Consulum puniatur vel castigetur, aut etiam absolvatur. Quanto al passivo, considerata la qualità del delitto e della persona, e la sua età, sia punito o castigato ad arbitrio del Rettore o dei Consoli, o anche assolto.

1425 e 1592 Casalmaggiore [1425 e 1592] [Casalmaggiore]
 
 
Rubrica,  
de poena Sodomitae.
Paragrafo 
sulla pena del sodomita.
Sodomita puniatur, & comburatur igne, ita, quòd statim moriatur in igne, antequam familia Domini Potestatis de loco supplicij recedat. Il sodomita sia punito, e bruciato col fuoco, in modo che subito muoia nel fuoco, prima che la polizia del signor Podestà vada via dal luogo dell'esecuzione.

1425 Vicenza.[Vz1425]
 
 
Liber tertius, cap. "De violentijs", 10.
Libro terzo, cap. "Sulle violenze", 10.
p. 200 // Item quicunque [sic] mulierem vel masculum polluerit contra naturam, igne concremetur: patiens vero muliebria puniatur sive castigetur, aut etiam absolvatur //p. 221// arbitrio Rectoris, suorum assessorum & consulum communis Vicentiae considerata aetate, & inspecta qualitate facti, & personarum. Inoltre chiunque contaminerà una donna o un maschio contro natura, sia bruciato col fuoco. Chi ha subìto atti da donna sia punito o castigato, oppure assolto, ad arbitrio del Rettore e dei suoi assessori e consoli del Comune di Vicenza, dopo aver considerato l'età ed esiminato la qualità del fatto, e delle persone.

1438 Pordenone.[Pn1438]
 
 
Liber II, <§ 23>, De sodomia.
Libro 2 <§ 23>, sulla sodomia.
p. 65 // Item, si quis nephandissimum stuprum, & contra naturam scelus commiserit, propter quod insurgunt leges, & armantur jura, scilicet, sodomitico modo cum masculis commiscendo, se in se ipsum id patiendo, aut cum brutis animalibus faedose <sic> carnaliter commiscendo, igne sine mora concremetur, taliter, quod corpus ejus in pulverem convertatur.  Inoltre, se qualcuno avrà commesso il nefandissimo stupro e crimine contro natura, "a causa del quale insorgono le leggi, e il Diritto si arma della spada", vale a dire, in modo sodomitico copulando coi maschi, o subendo questo atto su se stesso, o copulando carnalmente in modo turpe con animali privi di ragione, sia bruciato senza indugio col fuoco, così che il suo corpo sia ridotto in polvere.

1446 Pars ( = decreto) del Consiglio dei Dieci di Venezia (15/9/1446) 

1447 Pars ( = decreto) del Consiglio dei Dieci di Venezia (26/6/1447)


Statuti di Concordia [1450] [Cn1450]
 
 
/ p. 102/  Cap. 206.
Capitolo 206.
Item si quis nephandissimum stuprum et contra naturam scelus comiserit, propter quod insurgunt leges et clamant iura, seu sodomitico modo cum masculis aut feminis extra vas debitum comiscendo, seu in se ipso id patiendo, aut cum brutis animalibus fedose <sic> carnaliter comiscendo, igne sine misericordia concremetur taliter quod corpus eius in pulverem convertatur. Inoltre se qualcuno avrà commesso il nefandissimo stupro e crimine contro natura, "a causa del quale insorgono le leggi, e il Diritto grida", ossia al modo sodomitico coi maschi o le femmine copulando al di fuori del debito ricettacolo, o subendolo sudi sé, o copulando carnalmente in modo turpe con animali privi di ragione, sia bruciato col fuoco senza misericordia, così che il suo corpo sia ridotto in polvere.

1455 Pars ( = decreto) del Consiglio dei Dieci di Venezia (2/3/1455)


1476 Ceneda.[Ceneda]
 
 
De pena polluentis aliquem contra naturam.  
Rubrica XXII.
La pena di chi contamini qualcuno contro natura. Rubrica 22.
p. 191 // Qui mulierem, vel masculum poluetit [sic] contra naturam, comburatur igni. Patiens verò puniatur, et castigetur, aut etiam absolvatur arbitrio Domini Episcopi, vel Vic<arii episcopi> considerata qualitate delicti, et persona, et aetate sua. Chiunque contaminerà una donna o un maschio contro natura, sia bruciato col fuoco.  
Il passivo sia invece punito e castigato, oppure assolto, ad arbitrio del signor vescovo, o del suo vicario, dopo aver considerato la qualità del delitto, e la persona, e la sua età.
 
Jusepe de Ribera, Rogo
Jusepe de Ribera (1591-1652), Un rogo [1640-45]. Il condannato è stato strangolato, gesto comune dal XV secolo coi condannati riconciliati con la Chiesa. Il corpo è legato con catene per evitare che le fiamme lo liberino.

1483 e 1621 Brescia


1492/1503 Orvieto

1495 Parma.[Parma]
 
Liber III. 
De sodomitis.
Libro terzo. 
Sui sodomiti.
/ p. 124 / Si quis inciderit in crimen sodomiae igne concremetur, ita quod confestim in igne concremetur, & moriatur, antequam familia recedat de loco supplicij. Se qualcuno cadrà nel delitto di sodomia sia bruciato col fuoco, in modo che subito sia bruciato nel fuoco, e muoia, prima che la polizia vada via dal luogo dell'esecuzione. 


1498 Valcamonica 
 

1501 Reggio Emilia.[Re1501]
 
 
De poena committentis sodomiam, & vitium bestiale contra naturam.  
Liber III, cap. LVIII.
Sulla pena di chi commette sodomia, e il vizio bestiale contro natura.  
Libro 3, cap. 58.
p. 161 // Statuimus, & ordinamus, ne quis cuiuscumque status, & conditionis existat, sive masculus, sive foemina, horrendum facinus, & scelus sodomiticum perpetrare audeat, tàm agendo, quàm patiendo: quòd si, spreto Dei iudicio, commiserit; si quidem fuerit maior annis quattuordecim; suspendatur laqueo, ita, quòd moriatur, & statim igne concremetur, & ulterius condemnetur in libris centum monetae currentis: Stabiliamo, e ordiniamo, che nessuno di qualunque stato e condizione, sia maschio, sia femmina, osi perpetrare l'orrendo crimine e scelleratezza sodomitica, tanto come attivo che come passivo; e se qualcuno, in spregio del giudizio divino, lo commetterà, se fosse maggiore degli anni quattordici, sia impiccato finché muoia, e subito sia bruciato col fuoco, e oltre a ciò sia condannato a una multa di cento lire di moneta corrente.
in quas poenas incidant quicunque auxilium, consilium, & favorem praestiterint ad ipsum scelus committendum. Nelle stesse pene incorrerà chiunque avrà prestato aiuto, consiglio e favore per commettere tale scelleratezza.

1506 Scandiano


1510 Pergola


L'Italia in una mappa di Maggini del 1597 
L'Italia in una mappa di Maggini del 1597. 
1514 Constitutiones Dominii Mediolanensis

Vedile presso il commentarium Gabrielis Verri de Constitutionibus Dominii Mediolanensis. 


1524 circa - Faenza


1532 Vigevano 

1549 & 1588 Pavia 
Adiectis adnotationibus Flavii Torti [1590]


1556 Urbino 

1580? Arezzo [Arezzo]
 
 
Liber tertius. 
De sodomitis. XXVI.
Libro terzo. 
Sui sodomiti. Cap. 36.
/ p. 152 / Contra tales, & de poena talium procedatur, & sit, prout serenissimorum in lege. Contro costoro, e sulla pena per costoro si proceda, e sia, come stabilito nella legge dei serenissimi <duchi di Firenze>.

1580 Statuta Urbis Romae Gregorii XII 

1621 Brescia


1634 Valcamonica.[Valca]
 
 
Liber II (Statuta criminalia), § 75. De poena sodomitarum.
Libro 2 (Statuti criminali), § 75. La pena dei sodomiti.
p. 203 // Sodomita, tam agens, quam patiens, igne concremetur, & si in fortias non venerit, banniatur ab omnibus terris Sereniss.<imi> Dom.<inii Venetiarum> salvò, si delinquens fuerit minor annorum quindecim, quo casu, presens dispositio non procedat, sed puniatur iudicis arbitrio, poena pecuniaria, vel carceris; salvo semper arbitrio D.<omini> Potestatis, cum curia.  Il sodomita, tanto attivo, quando passivo, sia bruciato col fuoco, e se non sarà catturato, sia bandito da tutte le terre del Serenissimo Dominio di Venezia, salvo il caso in cui il delinquente fosse minore di quindici anni, nel qual caso il presente ordinamento non si applichi, ma si punisca, ad arbitrio del giudice, a una pena pecuniaria o del carcere; fatta salva sempre la decisione del Signor Podestà e del suo Consiglio.

1648 Rovigo.[Rovigo]
 
 
Tractatus IV, cap. CLXXI - De muliere, vel masculo polluto contra naturam.
Trattato 4, cap. 171 - Sulla donna, o maschio contaminato contro natura.
p. 120 // Qui mulierem, vel masculum polluerit contra naturam, prius capite puniatur, deindeque statim cremetur. Patiens verò tali poena non puniatur; sed aut castigetur, aut absolvatur arbitrio Rectorum considerata qualitate delicti, illius persona, & aetate.  Chiunque contaminerà contro natura una donna o un maschio, subisca prima la pena capitale, poi sia bruciato. Il passivo non sia però punito con tale pena, ma sia castigato o assolto ad arbitrio del Rettori, considerata la qualità del delitto, la sua persona, e l'età.

1685 Francisco de Villegas y Contardi (sec. XVII), Commentarium et additiones agli Statuta et privilegia della Valle Antigorio.


1747 Gabriele Verri (1695-1782), Collectanea decisionum ad Constitutiones Mediolanensis Dominii / Raccolta di sentenze relative alle "Costituzioni del Dominio di Milano".


L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.
Note 
[1].Questi che presento sono solo una minima parte delle centinaia di statuti promulgati nell'Italia prenapoleonica (sulla quale si vedano anche .i testi in lingua italiana). 
Credo che diano comunque un'idea del tipo di punizioni previste per chi avesse rapporti omosessuali fra uomini o comunque "sodomitici" (la definizione di sodomia compendeva in teoria anche i rapporti anali con donne, i rapporti di bestialismo con animali, e presso certi commentatori anche i rapporti fra donne. In pratica, è la "sodomia fra maschi" ad essere presente in primo luogo alla mente dei legislatori). 

Le lettere o parole comprese fra <parentesi uncinate> sono integrazioni mie, eventuali miei commenti sono invece fra [parentesi quadre]. 

Le traduzioni dal latino, tutte inedite, sono mie, eccetto dove è diversamente indicato. 

[Adria].Ius municipale Adriae, Valvasense, Venetiis 1707, p. 42. 

[Arezzo].Liber statutorum Arretii, Marescotti, Firenze 1580, Liber tertius, p. 152. La prima edizione di quest'opera è del 1536, ma la presente edizione si limita ad allinearsi alla legislazione toscana del 1558 e 1561, ed è quindi posteriore a tale data. 

[Belluno 1424].Statuta magnificae civitatis Belluni, Venetiis 1797. 

[Carpi] Da: Statuta civitatis Carpi annis MCCCLIII et MCDXLVII (Memorie storiche e documenti sulla città e sull'antico principato di Carpi, vol. VIII), Rossi, Carpi 1905; "De sposalicijs et matrimonijs", p. 116. 

[Casalmaggiore] 
Statuta Casalismaioris, s.e., Casalemaiori MDLXCII (sic, ma 1592), p. 43. Promulgati nel 1426 e confermati nel 1592. Casalmaggiore apparteneva al Ducato di Milano. 

[Ceneda].Statuta Cenetae, Claserio, Cenetae 1609. Vedi: 1476. Reformatio Statutorum (pp. 179-196), III, 38 ("Reformatio Statuti sub Rubrica XXXVIII libro III". "De mulieribus violenter cognitis"). "De pena polluentis aliquem contra naturam", rubrica XXII, p. 191. 

[Collalto].Statuta Collalti, Andreola - Medesin, Treviso 1859, liber II, cap. X. 

[Concordia]Da: Statuti civili e criminali della diocesi di Concordia, Deputazione di storia patria, Venezia 1883. In: Miscellanea pubblicata dalle Regie deputazioni di storia patria, Venezia 1883, vol. 2, a p. 102. 

[Cr1387].Statuta civitatis Cremonae, Draconius et Bozola, Cremonae 1578, § 113, p. 41. 

[Feltre].Statuta civitatis Feltriae, Gryphius, Venetiis 1551; liber IV, § 50, pp. 108v-109v. 

[Garda].Statuti criminali della Riviera di Salò. In: F. Bettoni, Storia della Riviera di Salò, Malaguzzi, Brescia 1880 (4 voll.), vol. IV, "Statuti e decreti", pp. 121-226, p. 158.  
La strana regola sulla polizia è mirata a verificare che il condannato non sia sopravvisuto al rogo. 
Ho messo online anche gli statuti del 1620, in italiano. 

[Genova 1414].Il testo copiato da: Statuta et decreta Communis Genuae, Caligola Bazalerio, Bologna 1498. Lo statuto rimase in vigore fino al 1557.

[Parma].Statuta magnificae civitatis Parmae, Ugoleto, Parma 1494. Da me consultato nella riedizione: Statuta magnificae civitatis Parmae, Viothi, Parmae 1590, p. 124.

[Padova].Statutorum  magnificae civitatis Paduae libri sex. Degli statuti della magnifica città di Padua libri sei, Tivano, Venetiis 1747 (cioè 1767) e 1767, 2 voll. Liber V, statutum VIII, caput 2 (vol. 2, p. 204-205). 
La traduzione in italiano non è qui mia: ho ricopiato quella data in questo volume. 

[Pordenone].Statuta et privilegia magnificae civitatis Portus Naonis, Zatta, Venetiis 1755, liber II, <§ 23>, p. 65, "De sodomia". 
La citazione è dalla legge romana "Cum vir", del 342 d.C. 

[Reggio Emilia].Statuta magnificae communitatis Regii, Bartholus, Regii 1582; liber III, § 58, p. 161. 

[Rovigo].Statuta Rhodigii, Lendenariae et Abbatiae, nuper reformata, Pinelli, Venetiis 1648, Tractatus IV, cap. CLXXI (p. 120). 
I Rectores citati sono i rappresentanti e supervisori della Repubblica di Venezia (che all'epoca dominava Rovigo) nel governo cittadino. 

[Trieste].Statuti di Trieste del 1350, Cappelli, Trieste 1930, liber II, caput LXXXXV, pp. 278-79. 
Come si nota, il contenuto di questa legge è fondamentalmente procedurale, e mira a limitare l'arbitrio nel comminare pene capitali da parte del podestà. 

[Valcamonica].Statuta vallis Camonicae, s. e., Brixiae 1634. Liber II (Statuta criminalia), cap. 75, p. 203. 
La Valcamonica apparteneva alla Repubblica di Venezia. 

[Veglia].Statuta Veglae, Giuffrè, Milano 1945, liber II, caput CXIII, pp. 221-222.  
L'isola croata di Veglia, oggi Krk, fece parte, dall'XI secolo fino alla conquista napoleonica, dei dominii da mar di Venezia.  
La presente legge è stata qui inserita per questa ragione, pur trattando una località non italiana. 

[Vicenza].Statuta communis Vicentiae. In: Jus municipale vicentinum, Lavezzari, Vicentiae 1706; liber tertius, cap. "De violentijs",  10, pp. 220-221. 

[Viterbo].Statuti della provincia romana (a cura di Vincenzo Federici), Istituto storico italiano, Roma 1930, p. 273. 
Questa breve citazione riguarda una mera questione procedurale. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Figura allegorica della Giustizia, 1610 
Figura allegorica della Giustizia, 1610
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 


Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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