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Il gay canzonato.
Un elenco di canzonette a tema l, g, b & t:
di: Giovanni Dall'Orto
1983
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Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (prima metà).
Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (seconda metà).
Schede di canzonette italiane - 1920-1976.
Schede di canzonette italiane - 1977-presente:
 
   
   
   

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Ignoto 
Aggiunte

1983
1983 - Alice - "La canzone più bella" - da - Falsi allarmi.
Insolita canzone, anomala sia per la musica "minimalista" che per il testo poetico, dedicata all'amore fra donne. La situazione non è molto chiara, anche perché la cantante (ma secondo LesWiki l'io narrante è un uomo) si rivolge a un uomo, suo amico, dicendogli: Forse la cosa di cui deve "convincersi" l'uomo è la bellezza della scelta "diversa" compiuta dalla sua (ex) ragazza? Lascio agli ascoltatori l'interpretazione di questo testo, alquanto criptico...


1983 - Barra, Peppe - "Aitàno" - da - Peppe e Barra (musicassetta venduta al botteghino degli spettacoli di Barra).
Reincisa con arrangiamento diverso in: Mò vene, 1992.
Canzone di De Simone, in napoletano, tratta dallo spettacolo Peppe & Barra, e dedicata a una "femmenella" (travestito) napoletana.
Tutti ridono quando ti vedono passare, gli dice il cantante: "Na femmena vera è cchiù masculo 'e tté".
Gaetano fa la sua vita di prostituto, finché viene accoltellato; la gente allora, insensibile e indifferente ai drammi altrui, va a giocarsi al lotto i numeri del delitto: "tutta a ggente cca 'a verette / è curruta a sse juca'!"
Non avendo trovato il testo, non sono in grado di decifrare ulteriormente al solo ascolto il napoletano stretto usato dal cantante. [Sarò grato a chi fosse così gentile da inviarmi una trascrizione].


1983 - Battiato, Franco - Orizzonti perduti.
L'approccio alle tematiche ed atmosfere omoerotiche è caratterizzato in Battiato da un'ambiguità studiata e assoluta. Solo chi sia gay e intenzionato a decodificare le atmosfere e i testi, riesce a percepirlo, mentre al grande pubblico l'idea stessa che Battiato abbia alluso al tema appare semplicemente ridicola.
In questo Lp ci sono però ben tre testi con doppi sensi o ambiguità:
1983 - Bella, Gianni - G.B. 1.
Il tema omosessuale sembra affascinare, in questo Lp, Gianni Bella, che lo tratta in ben tre canzoni:
1983 - Di Michele, Grazia - "Ragiona col cuore" - da - Ragiona col cuore.
Una delle più bella canzone lesbiche cantate in lingua italiana. Non tanto per la musica (che è essenziale fin quasi alla povertà, e collocata senza alcun guizzo innovativo all'interno della tradizione della canzone melodica all'italiana), quanto per il testo.
Il quale dà voce, in modo diretto e coraggioso (e assolutamente insolito, per quegli anni!), allo sconforto d'una donna abbandonata dalla sua partner, che ha scelto il conformismo e deciso di "rientrare nei ranghi" sposandosi: Il messaggio implicito che era ovvio per qualsiasi ascoltatrice o ascoltatore omosessuale, anche se non viene mai esplicitato a parole, è che non è possibile rinnegare la propria natura, cosicché il matrimonio per una donna lesbica non è altro che una recita (e andatelo a spiegare a Povia...).
L'io narrante invita perciò Chiara ad essere meno calcolatrice e a "ragionare col cuore", ricordando che il giorno in cui si sentirà sola "nella sua casa di bambola", l'io narrante sarà pronta a riaccoglierla fra le sue braccia.
Il testo, prudentemente, evita qualsiasi cenno diretto alla sessualità, ma permette di capire ugualmente che la fisicità è esistita, alludendo al fatto che le due donne hanno dormito assieme, e in quell'occasione c'era stata "la tua mano tra i miei capelli"...

Adottando un tono dimesso, ma franco e diretto (e non strillato, ma ambiguo e reticente, come quello scelto fin dal 1979 dalla Nannini) Di Michele riuscì ad evitare reazioni inconsulte e levate di scudi per questa sua coraggiosa canzone, ma solo al prezzo di passare piuttosto inosservata.
Se infatti questa canzone figura tra le più amate dalla comunità lesbica italiana di quegli anni, non ha però mai acquisito lo status iconico di certi brani della Nannini. Forse la comunità lesbica gradiva qualcosa di meno sussurrato e più strillato, o forse alla lunga quella della Nannini si dimostrò una politica di marketing più adatta al momento, oppure il problema fu ancora più banale, se ha ragione Wikipedia che afferma senza mezzi termini che questo album fu "distribuito poco e male". E all'epoca, non essendoci Internet, poche copie in giro significavano poche persone che riuscivano a conoscere la canzone.

Ad ogni modo la De Michele nel 1993, con "Gli amori diversi" e una promozione stavolta decisamente sfacciata (si fece anche fotografare nella vasca da bagno assieme a Rosana Casale) si sarebbe presa la rivincita.
Entrando così a far parte, assieme a Geraldina Trovato e Paola Turci, della trimurti delle Sacre Icone Musicali delle mie amiche lesbiche negli anni Novanta (ovviamente accanto a Gianna Nannini, che però stava in un pantheon speciale tutto per sé).


1983 - Eu's arse - "L'omosessualità non è un reato" - da - 1981-1985, pubblicato nel 2002.
Brano punk, registrato live nel 1983 ma pubblicato solo nel 2002, che, tra un gran chiasso di chitarre che si scassano, vede il solista strillare come uno strafatto in rota il titolo della canzone. Nient'altro.
Nella sua inconsistenza il brano è comunque interessante, se non altro per notare come su un tema "controverso" come l'omosessualità, sul quale in quegli anni all'estero era fiorita tutta una produzione queercore (cioè gay-punk), in Italia questi signori punk di "Eu's arse" non avessero assolutamente nulla, ma proprio nulla, ma davvero nulla di "trasgressivo" da dire...
La situazione equivale a quella di chi scrivesse una canzone sullo stupro, e poi cantasse dall'inizio alla fine la frase: "Lo stupro è un reato". E quindi?


1983 - Jaco D. (pseudonimo, secondo questo sito, di Giancarlo D'Auria, alias Gigi Pascal, alias Jaco) - "Un ragazzo particolare" - (45 giri). Poi nel Cd - Cavaliere che vai.
Canzoncina leggerina, ma allegra e briosa, che incita un ragazzo a non farsi condizionare dalle male parole della gente grigia: lui è un ragazzo "particolare" e deve essere orgoglioso di essere così speciale, e di portarsi l'allegria nella vita come tutti i ragazzi "particolari"...
Il prodotto è decisamente ruspante, a iniziare dal termine "particolare", derivato dal romanzo Le amicizie particolari, che negli anni Settanta fu usato come eufemismo per "omosessuale", soprattutto nei piccoli annunci, dove la parola "gay" era tabù. In questo senso, questo 45 giri è un epigono, rappresentando lo scatto d'orgoglio di un paroliere che però, culturalmente, era ancora fermo al decennio precedente.
Ovviamente non è solo questo ad avere ostacolato il travolgente successo mondiale di "Jaco D.", dato che il prodotto in sé è orecchiabile e nulla di più. Oggi forse Jaco D. andrebbe al Grande Fratello o ad Amici, dove troverebbe il tipo di pubblico adatto al suo prodotto... ma la storia non si fa coi "se".


1983 - Jaco D. - da - Cavaliere che vai.
Contiene diverse canzoni a tematiche omosessuali (oltre ad alcune a tematica eterosessuale). Una divertente recensione dell'intero Lp si trova sul sito "Orrore a 33 giri". Se ne veda:
1983 - Malgioglio, Cristiano - ''L'importante è finire'' - da - Bellissime.
Scritta da Malgioglio per Mina, che ne fece un successo nel 1975, la canzone (censurata dalla Rai per il testo sessualmente allusivo) non ha tema gay.
Quando però Malgioglio l'ha cantata di persona nel 1983 senza cambiare il genere (maschile) della persona a cui si rivolgeva, il tema gay è venuto fuori... o meglio, tornato fuori, trasformando in doppi sensi allusivi frasi come: E certo! "Vieni qui, che ti do via il cuore!".



1983 - Mastelloni, Leopoldo - "'O femmenello 'nnammurato" - da - Cammurriata.
Cammurriata era un spettacolo teatrale scritto nel 1981 da Giuseppe Patroni Griffi per Leopoldo Mastelloni.
Si tratta di brani in parte in parte cantati,e in parte recitati con un commento musicale di sottofondo (quello di questo brano è Astor Piazzolla).
Tuttavia, dato che su Youtube se ne trovano video realizzati con un audio di buona qualità, ne deduco che dev'esserne esistita un'incisione, per quanto in Rete non se ne trovi traccia. Era infatti abbastanza comune all'epoca vendere, all'uscita dello spettacolo, un Lp o una cassetta con la registrazione.

Questo brano si può ascoltare su Youtube su un canale decisamente molto bene informato su Mastelloni, che è facile immaginare gestito da qualcuno molto vicino a lui, data la quantità di inediti o tracce rare che mette a disposizione. Il commento specifica che "'O femmeniello" era inizialmente compreso nella spettacolo, ma che ne fu espunto dopo alcune repliche per le proteste da parte degli spettatori, che non l'avevano gradito.
Il brano, in napoletano, è il monologo di un "femmenella" che cerca di convincere il suo amato (che si vanta d'essere un boss camorrista), ad aprire la patta, alla ricerca di ..."un po' dde ppoesia, e basta".

Salvo scoprire che il tanto concupito maschione "nun capisce 'e ffinezze" e si toglie i pantaloni, pronto a farsi praticare un rapporto orale. Con disperazione del femmenella, che vede rovinata tutta la "poesia".
Per apprezzarlo bisogna essere amanti del genere, che è piuttosto bizzarro, ciononostante è un bel monologo.
1983 - Mastelloni, Leopoldo - "Piccadilly Circus" - da - Cammurriata.
Divertente monologo in dialetto napoletano (recitato) della "guardaciesso" della stazione della metropolitana di Piccadilly Circus a Londra, che argomenta della superiore civiltà degli inglesi a partire dal fatto che sono talmente educati e servizievoli che perfino nei gabinetti pubblici vanno sempre accompagnati, proprio come le ragazzine che dicono all'amica "entra assieme a me, che mi fai compagnia".
Anche i giovani entrano coi genitori o i fratelli o l'amico, e i marinai vengono a braccetto, e i militari con i sacerdoti: Ah, la civiltà superiore!


1983 - Massimo Morante - "Imprevedibile" - da - Esclusivo.
Ecco un clone musicale della canzone "Mi vendo" di Renato Zero (1977).
Pealtro il fatto che qualcuno si sia preso il disturbo di clonare Zero ad appena sei anni dalla sua uscita non sorprende quando si viene a sapere che autore e produttore del disco fu lo stesso Renato Zero, che per dieci anni è stato il fidanzato della sorella di Massimo, Lucy Morante.

Purtroppo "Imprevedibile" non riesce a muoversi sulla medesima linea di sottile ambiguità di "Mi vendo" relativamente al "cosa" sia in vendita: la dignità umana o il corpo? Qui infatti i versi spingono a pensare con molta più forza (forse per la ricerca deliberata d'uno scandalo che "lanciasse" il cantante) alla prosituzione:

Come se non bastasse Morante fatica a tenere la nota e in più di un punto glissa fuori tono, cosicché l'ascolto di questa canzone non è un'esperienza indimenticabile.
A conti fatti, è molto meglio l'originale di Renato Zero che il replay offerto da Morante.


1983 - New Trolls - "Un peccato luminoso" - da - America OK.
Descrizione di un ménage à trois:

1983 - Pappalardo, Adriano - "Questa storia" - da - Oh! Era ora.
Storia d'un'amicizia amorosa adolescenziale (probabilmente sessualizzata, dato che l'io narrante della canzone la racconta alla sua ragazza avvertendola che, se narrata fino in fondo, potrebbe farle "mancare l'aria"), per un coetaneo scapestrato che crescendo ha scoperto la propria transessualità: Alla fine questo amico è emigrato in città, dove ora Non reclamo lo status di capolavoro per questa canzone dalla musica semplice e discreta, fin quasi al minimalismo, con tocchi elettronici contenuti.
Non lo reclamo, però si tratta, a mio personalissimo parere, d'una delle migliori canzoni a tema lgbt di quel periodo, che secondo me è meno conosciuta ed apprezzata di quanto non meriterebbe.
Ovviamente nell'esprimere questo mio giudizio non mi ha certo contrariato il fatto che Pappalardo riesca a proporre un messaggio positivo, per cui un amico resta un amico anche quando compie scelte "diverse", e soprattutto drastiche, come quella di cambiare sesso.
E poi m'è piaciuto il fatto che l'io narrante racconti, senza nasconderla o vergognarsene, la sua relazione omosessuale alla propria ragazza. Certo, l'esperienza è confinata nel recinto delle "cose che tutti fanno da ragazzi", e che raggiunta l'età adulta - e l'"inevitabile" eterosessualità - non contano più, secondo i moduli dell'"omosessualità mediterranea". Quel che conta però qui è che l'io narrante mantenga l'ammirazione e il rispetto verso chi, a differenza di lui, in età adulta ha perseverato in quella "ragazzata" dell'omosessualità.
Decisamente non malaccio, per il 1983.
 

1983 - Russo, Giuni - Vox.
Giuni Russo non è mai stata esplicita nelle sue canzoni: o meglio, lo ha fatto, ma solo parlando d'omosessualità maschile, mentre sul lesbismo ha sempre mantenuto una reticenza ben custodita.
In questo Lp appaiono comunque alcuni doppi sensi e allusioni omosessuali (percepibili solo da chi li cerca intenzionalmente) che si trovano in:
1983 - Scialpi - "Mi manchi tu" - da - Estensioni.
Cover italiana della canzone "Things we do", dei Fun boy three, il cui testo originale però non c'entra nulla con quello della versione italiana.
Che risulta una canzone un po' bizzarra, visto che presenta l'amico che fugge con la lei di lui, ilquale ultimo però scopre che adesso è l'amico che gli manca, non la fidanzata: Io una risposta al quesito da proporre ce l'avrei...

1983 - Scialpi - "No high school" - da - Estensioni.
Vi appare un veloce scambio di battute in inglese maccheronico:


1983 - Squallor - Arrapaho.
Questo Lp è restato nella memoria d'una generazione per lo spot pubblicitario (rigorosamente trasmesso in tarda serata, per non... sconvolgere i bambini!), della durate di pochi secondi, in cui un gran bel ragazzone conciato da "indiano" entra sculettando e dice scheccando: "Ciao! Comprati... Arrapaho!".
Il saluto divenne un "tormentone" che impestava qualsiasi conversazione... E la semi-censura di questo spot mostra fino a che punto fosse arrivato il bando contro qualsiasi rappresentazione in immagini (incluse quelle sfottenti!) delle persone lgbt. perfino un birignao diventava... oscenità!
Oltre a ciò, gli Squallor produssero anche un film dallo stesso titolo, nel quale incastonarono alcune delle loro deliranti canzoni. Nonché scenette di tutti i tipi, fra le quali appare la richiesta, da parte di Latte Macchiato (un uomo), della tribù dei Froceyenne, della mano di Cornetto Solitario (uomo pure lui). Demenziale e, porca miseria, uno si mette lì per condannare il greve maschilismo e la trucida omofobia di queste opere, e dopo qualche minuto soprende se stesso in flagrante reato di risate a crepapelle!

In questo Lp, per la tematica gay si vedano le canzoni:


<--- 1982 - vai al - 1984 --->

 
Inedito.
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