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Il gay canzonato.
Un elenco di canzonette a tema l, g, b & t:
di: Giovanni Dall'Orto
1996
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Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (prima metà).
Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (seconda metà).
Schede di canzonette italiane - 1920-1976.
Schede di canzonette italiane - 1977-presente:
 
 
 

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Ignoto 
Aggiunte

1996

1996 - Antonacci, Biagio - "In una stanza quasi rosa" - da - Il mucchio.
È in pratica uno splendido inno e invito al coming out e al coraggio d'esprimere il proprio amore senza vergognarsene, oltre tutto contenente un verso ambiguo che autorizza a leggerlo come scritto per un uomo: "bello, sto viaggiando a mille all'ora / con te in una stanza quasi rosa" ("bello" vuol dire "oh che bello!" oppure "o mio bello!"?): Nel 2006 Laura Pausini ne ha cantato una cover.


1996 - Barsotti, Leandro - "Luca e Marco" - da - Bellavita.
Ballata romantica con un testo molto bello sull'amore fra due ragazzi, anche se purtroppo l'effetto finale è decisamente sciupato dall'intonazione precaria del cantante, che ha pure il vizio di sforzare la voce.
Il testo gronda romanticismo, però immagino che se io avessi sedici anni oggi, una canzone così romantica mi farebbe un effetto-bomba e mi farebbe sciogliere tutto.
Tanto più che non ci sono molte altre canzoni che si siano proposte (riuscendoci), come questa, di trapiantare una situazione omosessuale nel solco della tradizione romantica della canzonetta italiana: Diciamo allora in conclusione che l'interesse del testo compensa ampiamente i limiti interpretativi di questa canzone. Da provare ad ascoltare, nonostante tutto.


1996 - Bubola, Massimo - "Eurialo e Niso", in: Amore e guerra.
Cover del pezzo inciso dai Gang nel 1993.


1996 - Conte, Giorgio - "S'faire enculer"- da - La vita fosse.
Riproposta, in lingua francese, di un brano di George Brassens, pubblicato solo postumo nel 1985 da Jean Bertola. (Per chi non sapesse il francese, qui si trova un commento a questa interpretazione di Giorgio Conte, con traduzione italiana in calce).
Più che una canzone è uno sberleffo, di quelli che piacevano tanto a Brassens.
Nel mio linguaggio disgustoso e sboccato, carenza inspiegabile (lamenta Brassens) brillava per la sua assenza uno dei vocaboli peggiori: "inc**ato". Lacuna colmata.

E qui la canzone prende una deviazione bizzarra e del tutto inattesa, trasformandosi in una requisitoria, intelligente e spiritosa ma piuttosto rétro, contro il femminismo.

La conclusione è semplicemente strepitosa, per lo meno in quanto a riuscita retorica: Si può essere in disaccordo con le idee espresse da Brassens, uomo del suo tempo, ma non certo negare che sapeva esprimere in modo esilarante qualsiasi concetto gli passasse per la testa.

L'interpretazione di Giorgio Conte di questo brano bizzarro è più che dignitosa, senza forzature grottesche, e regge efficacemente il confronto con quella di Bertola.


1996 - Danieli, Giovanni, "Fratello mio" - da - Senza fretta senza sosta.
In questo articolo del "Corriere della Sera" del 18 gennaio 1996, Mario Luzzatto Fegiz segnalava che fra le candidature al festival di Sanremo del 1996 la canzone "Sulla porta" Il brano è stato effettivamente pubblicato sul Cd - Senza fretta senza sosta, ma non sono riuscito per ora ad ascoltarlo né a procurarmene almeno le parole.


1996 - De André, Fabrizio - "Princesa" - da - Anime salve.
Due dei guai delle canzonette italiane a tema lgbt è che (1) le persone transessuali vi sono sovra-rappresentate in modo esagerato, di solito senza neppure distinguere fra transessuali e omosessuali, e (2) che queste persone sono descritte con un atteggiamento contemporaneamente morboso (con tanto di gocciolina di bava alla bocca) e di profondo disprezzo, in genere proponendo - senza mai sentire il bisogno di giustificarla, come se fosse autoevidente - l'equivalenza "transessuale = puttana".

Risulta quindi un soffio d'aria pura questa creazione d'un grande cantante, che dimostra come sia possibile trattare un tema che può anche essere scabroso, ma senza mancare né di rispetto né di buon gusto.

De André è partito dall'autobiografia d'una transessuale brasiliana, Fernanda Farias de Albuquerque, in arte "Princesa", ed ha scelto di non girare attorno ai problemi, usando un linguaggio diretto e crudo.
La canzone narra così l'infanzia contadina, nella quale il bambino Fernando si sente Fernanda, e sceglie di abbandonare la realtà natia per andare nella grande città nella quale potrà inseguire (prostituendosi) il sogno di raccogliere il denaro, dopodiché

Eppure, a differenza di tante altre (troppe!) canzoni, la crudezza delle parole non è al servizio d'una sessualizzazione porno-goliardica del tema trattato, bensì alla descrizione di un'esperienza di vita che è stata cruda, essendo passata attraverso miseria, discriminazione, violenza, prostituzione, emigrazione, clandestinità, privazioni e ancora prostituzione.
Per esempio, ha quasi del miracoloso il modo in cui De André riesce a evocare il modo in cui il corpo di Fernanda è usato spietatamente dai suoi clienti, ma senza scadere nella gratuita volgarità: La musica (di Ivano Fossati) crea un effetto di straniamento attraverso l'uso di ritmi allegri, di tango o d'altro tipo, con una strumentazione varia e fantasiosa, e un arrangiamento che posso definire soltanto come "lussuoso".

Su questo brano mi piace riportare la spiegazione che ha dato lo stesso cantante, che disse:

(E segnalo anche quest'altra recensione assai dettagliata, che secondo me trova nella canzone anche cose che non ci stavano, ma è stimolante forse esattamente per questo motivo).

In conclusione: un brano raffinato ma al tempo stesso forte come un pugno allo stomaco.
A mio parere questo è in assoluto fra i due o tre migliori pezzi italiani sul tema della transessualità. Assolutamente consigliato.



1996 - Elio e le storie tese - "Omosessualità" - da - Eat the phikis.
È la risposta alla proibizione di usare la parola "omosessualità" in una canzone del festival dei Sanremo ("Sulla porta" di Federico Salvatore).
Ripete la parola incriminata millanta volte, accompagnandola con le goliardiate più demenziali.
La visione dell'omosessualità che emerge dalle parole è talmente zeppa di stereotipi da risultare offensiva, ma c'è da dire che complesso si comporta (male) così con tutti... eterosessuali compresi, quindi sono fatti così, prendere o lasciare:
1996 - Madame SiSi - "Banana" (single). Poi in: AA.VV. - Gay right compilation.
"Cd single" che presenta una musichetta da discoteca cantata dal proprietario di un locale gay (il SiSi appunto), fotografato in copertina en travesti (che originale!).
Tra le frasi immortali da lui incise a futura memoria: "Take my body: wonderful sensation for my lover", "Do you like banana? Like my banana!", "I love.....; I don't love a woman"; e il metafisico: "Je m'appelle Madame SiSi".


1996 - Marlene Kuntz - "Tre di tre" - da - Il vile. Poi anche nella colonna sonora del film - Jack frusciante è uscito dal gruppo.
La canzone descrive un rapporto a tre (forse, visto che parla di "supersexygirl" "al cubo", fra tre donne?), ma lo fa con versi talmente ermetici e oscuri che potrebbe parlare anche della raccolta dei mirtilli in Islanda e l'ascoltatore ci capirebbe tanto quanto: Anche la musica abbonda di suoni dissonanti su una lancinante base di cigolanti chitarre elettriche a tutto volume.
Per farla breve: una canzone riservata a palati forti e abituati al genere "rock sperimentale".
Cioè, decisamente, non al mio.


1996 - Masini, Marco - "L'amore sia con te" - da - L'amore sia con te.
Il testo della canzone è chiaramente eterosessuale, rivolgendosi a una donna alla quale viene espresso il desiderio di avere un figlio insieme, tuttavia il videoclip che accompagna la canzone ha scelto di commentare le parole con una lunga sequenza di baci, di vario tipo, fra i quali anche un nitido bacio gay ed un abbraccio fra due donne. Si veda il mio commento al videoclip.


1996 - Prophilax - Nerkiology. Autoprodotto. Scaricabile gratuitamente dal sito del complesso.
Raccolta di materiale già edito in precedenza; lo inserico nel mio elenco perché questo Cd virtuale è facilmente scaricabile dal sito, mentre i demotapes da cui sono presi i brani qui riediti sono assolutamente introvabili.
In questa raccolta si veda:
1996 - Salvatore, Federico - "Sulla porta" - da - Il mago di Azz.
Questo gradevole tango presenta le parole d'un omosessuale che saluta la madre mentre finalmente esce dalla (metaforica) porta per vivere infine il suo amore con un ragazzo: Purtroppo non mancano i soliti stereotipi: la madre è al solito super-edipica e castrante (e rifiuterà di capire il figlio), il padre assente (è fuggito) e il figlio da bambino si è ovviamente truccato di nascosto nel bagno... Mioddìo.
Ciò ha giustamente suscitato contestazioni al momento della presentazione a Sanremo della canzone (vedi "Babilonia" n. ____ pp. ____). Ma non ha messo al riparo il cantante dalle critiche di segno opposto.
Ciononostante la canzone, al di là degli stereotipi, è a suo modo sincera, franca (per i tempi) e pure decisamente niente male.
La prioibizione d'usare la parola "omosessuale" nella canzone quando fu presentata a Sanremo, provocò l'immediata quanto sfottente risposta di Elio e le storie tese con la canzone: "Omosessualità", che per ripicca ripete dell'inizio alla fine proprio la parola grottescamente censurata in Tv.


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Inedito.
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