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Il gay canzonato.
Un elenco di canzonette a tema l, g, b & t:
di: Giovanni Dall'Orto
2004
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Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (prima metà).
Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (seconda metà).
Schede di canzonette italiane - 1920-1976.
Schede di canzonette italiane - 1977-presente:
 
  
  

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Ignoto 
Aggiunte

2004

2004 - Bruni, Carla - "Le plus beau du quartier "- da - Quelqu'un m'a dit.
Segnalo questa canzone, in lingua francese, unicamente perché la cantante è l'italianissima top model Carla Bruni, oggi meglio conosciuta come madame Sarkozy.
Il testo, una semplice ballata per voce e chitarra, sfotte il gagà del quartiere, tronfio e pieno della propria bellezza, che lo rende conteso da tutte le donne... e dai loro mariti: La musica è elementare, e le qualità canore della Bruni sono tali che non si fatica a capire come mai abbia avuto tanto successo... come fotomodella.
In breve: è un brano che segnalo a titolo di curiosità, ma che non ha inciso minimamente sulla realtà musicale italiana.


2004 - Casto, Immanuel - "Che bella la cappella" - da - Vento di erezioni.

Primo album autoprodotto di "Immanuel Casto", un giovane gay che fra i primi in Italia ha saputo usare intelligentemente Internet come veicolo alternativo per promuovere le sue canzoni (nate un po' per gioco), che per i contenuti sessualmente espliciti erano censurate da radio e tv. I suoi testi sono infatti decisamente volga.. ehm, espliciti, tanto da ricadere nella categoria del "porn groove" (termine che in origine indicava le colonne sonore dei film porno, ed ora si usa anche per le canzoni "per adulti" in genere).
Le sue canzoni sono quindi state diffuse solo attraverso il suo sito, Youtube e il file-sharing, il che crea un bel marasma rispetto alle date di pubblicazione, sia perché gli stessi pezzi appaiono ripetutamente in diversi Cd, sia perché nessun sito conserva memoria dei vari Cd (per lo più virtuali, dato che non erano in vendita in nessun negozio) susseguitisi (il sito presenta via via soltanto gli ultimi della serie, e cancella i precedenti).

Casto ha usato una strategia molto scaltra per "sfondare": ha prodotto video in cui è attorniato da ragazze, ed ha lasciato alle voci femminili i ruoli di coriste per i ritornelli, in modo che gli ascoltatori eterosessuali (e non solo loro...) non si accorgano del fatto che le pratiche sessuali che esalta fanno riferimento in gran parte a rapporti omosessuali, dato che in quel modo Casto sembra "solo" il portavoce dei personaggi femminili.
Ha così accumulato un grosso seguito fra gli eterosessuali, e visto che il mercato gay italiano è minuscolo, risulta irrilevante il fatto che nel mondo gay abbia avuto un impatto piuttosto scarso. Casto non esprime infatti né una "sensibilità gay" né una camp nelle sue canzoni, anzi, semmai è più vicino al genere "pecoreccio" tradizionalmente coltivato dagli eterosessuali.
Va però aggiunto che Casto può offrire testi estremamente volgari sì, ma dal tocco decisamente più curato, e soprattutto videoclip (la cui realizzazione segue di persona) molto più patinati del pecoraio musicale medio (il che non toglie che anch'egli, per il modo straziante in cui "canta", appartenga lo stesso alla categoria dei pecorai musicali).
Partito con capacità vocali men che mediocri (era incapace di azzeccare una sola nota, e se l'azzeccava per caso non riusciva poi a tenerla, glissando su e giù per la scala musicale in modo assolutamente atroce) e apprezzato dai fans esclusivamente per il carattere divertente e dissacratorio dei testi, Casto ha via via dedicato una cura sempre maggiore, nelle ultime incisioni, alla ripulitura delle stonature... ed anche dei temi troppo "estremi" nonché di tutte le allusioni omosessuali (nel primo Cd distribuito nei negozi, nel 2011, sono praticamente sparite). In questo modo risulta ora palatabile per un pubblico sempre più vasto -- e sempre meno gay.

In questo Cd si veda:



2004 - DC4 - "Il frocio arrembante" - da - Desfo Compilation 4. Già disponibile tramite Myspace, e attraverso Emule e BitTorrent.
Parodia dilettantesca di "Asereye".
(Commento ancora da scrivere).


2004 - Di Lernia, Leone - "La vita è bella (perché io sono gay)" - da - Trash compilation. Poi in - Il presidente querela forte (2011).
Parodia di "I keep on burning" di Billy More, metà in italiano e metà in dialetto barese.
Ennesima porcata di Leone di Lernia, nella quale "gay" significa "prostituto che si traveste al bordo di un marciapiede".
Altro tipo di destino non sembra esistere, nel mondo gay, per questa emerita testa di... omofobo: La cosa più strabiliante è che fino ad ora in Italia nessuno ha mai avuto nulla da ridire sugli insulti chiari e diretti di 'sto tizio, mentre siamo andati a contestare l'omofobia dei musicisti giamaicani, il cui pidgin nessuno comprende quando cantano. Mah!
2002 - Di Lernia, Leone - "Frocio" - da - Trash compilation. Riedita in: The best of bestia (2004), cd 2.
Parodia di "Emotion" di Dj Ross. Il testo non è meglio del solito: il cantante parla a nome di un uomo che ha scoperto di essere "frocione" dopo aver trovato un uomo che lo soddisfa più delle donne, che ha frequentato a lungo senza soddisfazione: Vale lo stesso commento fatto poco fa.


2004 - Fibra, Fabri - "Solo una botta" - da - Mr Simpatia.
L'io narrante arriva strafatto in un locale notturno, dove deve subire il fastidioso stalking di quindi l'io narrante fugge nuovamente, e incappa in una "scrofa".
Il resto della "canzone" è la descrizione del tentato rapporto a pagamento con la "mignotta", che non arriva a buon fine "perché ho preso un po' di questo e perché ho fumato un po' di quello", cosa che alla fine scatena il vomito e pone termine al coito.
Per completare l'incubo, mentre il giovanotto strafatto si riveste, "arriva il gay che apre la porta e mi dice: ti faccio una pu**etta!".
Non ho bisogno di chiedere di cosa si faccia uno che scrive testi come questo... Di "un po' di questo e un po' quello", of course!
2004 - Fabri Fibra feat. Nesli - "Andiamo" - da - Mr Simpatia.
Nel corso d'una tirata contro la cucina naturale, che poi tanto naturale non è, Fibra trova il modo di prendersela anche coi trans (che solo lui saprà cosa c'entrino): Uela, ma sto rapper qui ci ha anche la cossiensa sociale, eh?! Non ci facciamo proprio mancare nessun lusso, al Gratosoglio!

2004 - Giangio e le sue sbirre - "Topetto" [single?].
Brano annunciato in un articolo circolato sui siti gay, ignoro però se  poi effettivamente sia mai stato pubblicato.
[Chi ne avesse eventualmente copia è pregato di contattarmi].


2004 - Marc in Cella [Marcella Spiaggiari], "La perla nera", già scaricabile gratuitamente dal sito: "Coop for music".
Riedito in Cd nel 2010 come: Marshell [Dottoressa Marcella Spiaggiari] - "La perla nera" - da - Anche se non vuoi.
La donna che costituisce l'io narrante di questa canzone è stata mollata dalla sua ragazza: Per vendicarsi pensa bene di farle sapere che se ne frega: ciò che le interessava era solo la sua "perla nera", e  quella, d'ora in poi, se la può benissimo tenere per sé. Tanto, chiosa l'io narante, Una canzone, al solito, molto nannineggiante, con tante chitarre elettriche, e con un senso dell'intonazione molto vicino a quello della Nannini.


2004 - Mister Max - "Puppomix" - da - Fuori di testa.
Medley siculo-italiano di quattro precedenti canzoni pecorecce dello stesso cantante che presentano "puppi" (travestiti e transessuali): "Stessa spiaggia stesso mare" (19..), "Ma quanti peli hai?" (1994); "Lasciati toccare" (2002); "Sotto i raggi del sole" (2003).
(Commento ancora da scrivere).


2004 - Nava, Mariella - "Il gioco delle parti" - da - Condivisioni.
Cover di canzone cantata nel 1999 da Mietta.
2004 - Nava, Mariella - "La differenza" - da - Condivisioni.
Cover di canzone cantata nel 1997 da Tosca.


2004 - Pravo, Patty - "Orient Express" - da - Nic-Unic.
Ancora una canzone con suggestioni lesbiche per Patty Pravo: evidentemente i suoi clienti le gradiscono.
Va detto che non c'è nulla di specificamente "femminile" nello sguardo con cui l'io narrante osserva l'erotismo che sprizza dal corpo della donna celebrata in questo brano: potrebbe trattarsi benissimo della cover d'un pezzo cantato in origine da un uomo, tanto "maschile" è lo sguardo dell'io narrante (al punto che un verso specifica direttamente che la donna concupita "ruba agli uomini / il cuore e l'anima"): Aggiungiamo che i giudizi di valore impliciti in alcune parole usate dal testo, come "immoralità" o "lascivo", stonano parecchiio, riportandoci indietro di cinquant'anni. Insomma, non tutte le canzoni a tema lesbico parlano in realtà di lesbismo...

Sul lato positivo della bilancia c'è però almeno il fatto che il desiderio dell'io narrante è assolutamente esplicito:

Dignitosa ma non strepitosa l'interpretazione, di routine la musica (cont anto di reef arabeggiante di pessimo gusto). In conclusione, una canzone graziosa, ma non imprescindibile: la stessa Patty Pravo ha fatto di molto meglio, su questo stesso argomento.


2004 - Tellina, Frank - "Sono gay" - da - L'urlo di Frank.
Ecco qui un clone degli "Squallor", tanto sboccato e "politicamente scorretto" quanto lo erano loro, ma privo del guizzo di follia che li caratterizzava, al punto da essere piuttosto prevedile fin dal primo ascolto.
La differenza fondamentale è che gli Squallor adoravano sguazzare nel camp, perfino nelle canzoni maggiormente in odore d'omofobia, mentre Tellina tende a prendere sul serio lo scambio di battute, che quindi non parte mai "per la tangente" verso il surreale, il folle e l'esilarante.
Ho perciò trovato questa canzone a tratti buffa, però mai particolarmente divertente.

Il brano è imperniato sullo scambio di battute fa un cantante che imita Mina, dichiaramente gay, e che propone in tutti i modi il proprio corpo al secondo protagonista, il quale parla con accento napoletano, si dichiara eterosessuale e cerca inutilmente di scrollarselo di dosso.

Alla fine l'eterosessuale si lascia un po' tentare ("Quasi quasi, ci penso!"), ma la conclusione sarà un breve inciso di "sceneggiata" in cui l'eterosessuale proclama d'essere padre di famiglia, e con voce affranta intima al gay d'andarsene e di non tentarlo: la sua casa si apre "solo per gli amici suoi", "e tu non si amic'ammè: tu sei gay!".

Buono a sapersi.



2004 - Tony T. [Tony Inguì] - "Drag queen" - da - Dance traxx compilation.
Motivetto dance, con testo in inglese, che comunica che e lo ripete infinite volte. Nient'altro.

2004 - Trash, Sabryna - "ImPENEtrabile" - (Singolo autoprodotto, scaricabile gratuitamente dal suo sito).
Così la canzone è presentata nel sito dell'autrice: Nel testo infatti Sabryna annuncia che "vende tutto" e "si ritira", anche per accontentare la madre che è convinta che il figlio non si prostituisca più. E quindi giura: Ma poi una vocina le obbietta: La parte più assurda è il dialogo finale tra una voce maschile dal forte accento meridionale che rappresenta i clienti che l'aspettano perché "li faccia divertire", e una vocina da bambina dispettosa che ripete "no!" a tutte le richieste. Impagabile!
Se non trattasse d'un tema tutt'altro che "leggero", sarebbe un capolavoro dell'umorismo.
Al solito, ondivaga l'intonazione della "diva", anche se tutto sommato qui siamo a un livello superiore alla media delle sabrynate.


2004 - Valentina - Lei non sa chi sono io.
La cantante è una trans napoletana. Tenendo presente questo fatto, in teoria, tutte le canzoni in cui si rivolge a un uomo come amante hanno tematica gay, ma visto che Valentina parla di sé femminile ne segnalo qui solo due, dal tema più vicino a quello del nostro tema, vale a dire:
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Inedito.
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