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Il gay canzonato.
Un elenco di canzonette a tema l, g, b & t:
di: Giovanni Dall'Orto
2001
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Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (prima metà).
Saggio sull'omosessualità nella canzonetta (seconda metà).
Schede di canzonette italiane - 1920-1976.
Schede di canzonette italiane - 1977-presente:
 
 
 

1920-1976

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2011
Ignoto 
Aggiunte

2001

2001 - 99 Posse - "Rigurgito antifascista (froci comunisti)" - da - Na_99_10°.
Brano reggae, dal linguaggio piuttosto violento, contro le violenze neofasciste, che in un verso accenna anche alle aggressioni in banda ai danni degli omosessuali.
Il testo dice, parlando nella persona del neofascista: Il secondo verso è una citazione (modificata) del rap "Volga(y)rep" di D.Ablo, del 1989.


2001 - Castriota, Ermanno - "Il mio nome" - da - AA.VV., Premio città di Recanati.
Questa canzone gioca in modo molto intelligente con il tema della riassegnazione di sesso che stava attraversando Castriota, che dopo il passaggio si firma Erma Castriota o H.E.R.: La musica è bella ed H.E.R. è una violinista e cantante molto raffinata, nonché uno dei nomi più interessanti che abbamo sulla scena lgbt italiana. Merita l'ascolto.
Il brano è stato reinciso nel 2005, con arrangiamento diverso, come H.E.R.


2001 - Dalla, Lucio - "Siciliano" - da - Luna Matana.
Una canzone d'amore molto particolare, tanto bella che nessuno ha notato il vero e proprio coming out che, quasi "sbadatamente", contiene: La canzone si permette addirittura una maliziosa allusione all'erezione che si accende su Carmelo che dorme (evidentemente a fianco dell'io narrante, se costui è in grado di notare il dettaglio):
2001 - Elio e le storie tese - "Il vitello dai piedi di balsa" - da - Made in Japan.
2001 - Elio e le storie tese - "Il vitello dai piedi di balsa reprise" - da - Made in Japan.
Riprese, dal vivo, di due brani editi nel 1992 in - Italyan, rum casusu çikti.


2001 - Gaber, Giorgio - "Il potere dei più buoni" - da - La mia generazione ha perso.
Inevitabilmente, a furia di erodere causticamente le certezze della sinistra nelle sue canzoni, nel 2001 Giorgio Gaber ha finito per restare senza nessuna certezza, ed a trovarsi nella triste necessità di farsele prestare dalla destra, dove in effetti nessuno s'era mai dedicato, come lui e molti come lui, a passare vent'anni a demolire senza costruire.
Questo testo, scritto contro le persone che fanno le altruiste coi soldi degli altri (bersaglio in sé tanto legittimo da essere addirittura ovvio), sembra in realtà un volantino elettorale per la moglie Ombretta Colli, che era all'epoca presidente (per Forza Italia) della Provincia di Milano. Le argomentazioni assomigliano infatti, alla lettera, a quelle stampate come "il vero programma di Pisapia e dei comunisssti" sui volantini del Pdl durante la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Milano del 2011: Ovviamente non manca la critica del buonismo verso transessuali, delinquenti e prostitute, che secondo Giorgio Gaber fan tutti parte dello stessa minestrone: La cosa impressionante è che Gaber suona vecchio in questa canzone non solo nelle idee (e sì, la sua generazione aveva perso... ma non prima di aver accumulato potere e privilegi tali da blindare la sinistra italiana come una casta inamovibile, una chiesa guidata da atei che non credono più in nulla di ciò che dovrebbero difendere ma che col cavolo che mollano le cariche), ma anche nella voce: sembra che biascichi in una dentiera...
Credo che considerando la sua triste parabola gli si applichi alla perfezione il detto: "Occorre sì avere la mente aperta, ma non fino al punto da lasciar cascare fuori il cervello!".

2001 - Gaber, Giorgio - "La razza in estinzione" - da - La mia generazione ha perso.

In questa canzone Gaber emerge come uomo che non crede più a nulla, ed è ormai talmente a destra che la stessa idea di democrazia gli è indifferente:

Come se detestare tutte le ideologie e disprezzare la democrazia, non costituisse una ben precisa ideologia (il fascismo è nato esattamente così: contro tutte le ideologie, e contro la demo-pluto-crazia).

Naturalmente in questo gioco al massacro non è che i gay la potessero scampare liscia:

Molto patetico, molto triste, ma anche molto istruttivo su quale sia l'inevitabile fine d'una critica nichilista e fine a se stessa come quella degli spettacoli di Gaber. Alla fine, la generazione di cui fa parte Gaber non ha perso: ha solo disertato, il che è molto, molto diverso.


2001 - Gay, Dario - "Domani è primavera"- Singolo. Poi in: AA.VV., Gay right compilation (2002).
Nel 2001 Dario Gay fece coming out e si riprese il proprio cognome provenzale (si pronuncia "gài"), che la casa discografica aveva cambiato in "Gai" a scanso di "equivoci".
Nello stesso anno uscì con questo singolo, che è un motivetto brioso ed ottimistico, dall'arrangiamento elettronico, nel quale l'io narrante incoraggia il suo "amico" a non aver paura ed essere ottimista sul futuro insieme, magari lottando insieme per farlo essere migliore: Il messaggio positivo valse a questa canzone l'adozione come inno ufficiale del Gay Pride nazionale del 2001, tenutosi a Milano.
Purtroppo Gay è uno di quegli artisti che si sono sempre mossi ai margini immediati del successo, senza mai riuscire ad avere il colpo di fortuna che gli permettesse di "sfondare".
Un vero peccato, come conferma anche questo motivetto, nettamente migliore di tanta fuffa da reality che invece impazza senza averne il merito.


2001 - La Crus e Patty Pravo - "Pensiero stupendo" - da - Crocevia.
I La Crus hanno ribaltato la situazione di questa canzone del 1978, presentando un triangolo sessuale fra due uomini e una donna anziché fra un uomo e due donne. Il videoclip che hanno prodotto è, al proposito, assolutamente esplicito.



2001 - Madame SiSi - "Insieme" - Singolo. Poi in: AA.VV., Gay right compilation (2002).
Elenco qui questo brano esclusivamente perché è stato antologizzato nella Gay right compilation, ma si tratta solo di una cover del celebra brano di Mina cantata da una drag queen, il che non le conferisce alcuna caratteristica lgbt. Anche perché l'io narrante continua a riferirsi a sé con il femminile.
Irrilevante per il nostro tema.


2001 - More, Billy - "Up & down" (Ep).
Torna Billy More con un nuovo singolo discotecaro, anch'esso giocato come il precedente sulle allusioni sessuali (a quale attività umana alluderà mai il "su e giù" del titolo? Ah, riuscire a indovinarlo!).
Il testo si rivolge a un uomo ("guy", "daddy") e siccome tutti sapevano che Billy More era un uomo vestito da donna, tecnicamente si tratta d'un testo gay, anche se dubito che più di tre persone al mondo si saranno mai soffermate sulle parole di questo brano dance: E magari qualcuno che su queste note aveva ballato senza farci caso, lo scopre solo ora, cosa dicesse la maliziosissima drag italiana.
Resta comunque il fatto che nessuno all'epoca ignorava che si trattava di una drag queen, che esprimeva una sensibilità decisamente camp. Però piaceva, e tanto bastava.


2001 - Principe e socio M. - "Targato NA" - da - Ssshhh! (anche come single). Poi in: AA.VV., Gay right compilation (2002). Di questa canzone esiste anche un videoclip.
Collezione di luoghi comuni di destra che presenta un povero "terrone", che sempliciotto e contadinotto che si lascia irretire dai "figli di papà" borghesi che giocano alla rivoluzione, che decidono di armarlo e mandarlo allo sbaraglio. Ma Ciccio rifiuta e sene va.
Dopo "86 concorsi" riesce infine a trovare un posto di lavoro come carabiniere. E qui la svolta: Ciccio ma di questo non ci viene detto nient'altro.
Ciccio viene addestrato, armato, e un giorno si trova con un mitra in mano di fronte a due amici e lui no, non vuol sparare, quindi Il ritornello specifica: "Fammi sparire, fammi sperare, / fammi quello che vuoi, / ma non farmi sparare".
Dunque, riassumiamo: Ciccio è tonto, facilmente manipolabile, frocio e pure suicida.. Ah, è anche "terrone".
Allora lascio che siate voi a decidere quale sia il rapporto fra queste qualificazioni, e quale di esse sia causa e quale effetto.
A me canzoni cretine come questa fanno solo incazzare.


2001 - Silenzi, Luca - Il mondo che non c'è.
Non mai avuto modo di ascoltare questo brano.
[Ringrazio in anticipo chi fosse in grado di aiutarmi a rintracciarlo].


2001 - S.LU.T. - "Never give up" - Demo Cd.
Il nome di questo complesso italiano significa, in inglese, "pu**ana", quindi suppongo, anche in considerazione del make-up con cui i componenti del duo si sono impiastricciati la faccia, che intendesse fare un qualche tipo di allusione in chiave gay.
Il testo di questa canzone dalla musica un po' beatlesiana è un invito, in lingua inglese, a un non meglio sessuato "baby" a non scoraggiarsi mai ed uscire alla luce del sole, perché ciò di cui ha bisogno è uscir fuori.
La canzone non è a tema gay ma suppongo che, visto il contesto, la si possa interpretare in tal senso.
Tuttavia non vi appare nulla di più esplicito di così.
2001 - S.LU.T. - "Thanx to my sex" - Demo Cd.
Addio a una persona dal sesso non specificato. Non rilevante per il tema della presente bibliografia.


2001 - Trash, Sabryna - "Omophobica" - da - C'è qualcuno in casa! (Autoprodotto, scaricabile gratuitamente dal suo sito).
Una delle prove peggio riuscite di Sabryna Trash (qui ancora presente col nome di Sabrina).
La voce si sovrappone alla musica, che è suonata in sottofondo, non mixata. Sabryna va per conto suo, sia come intonazione che come ritmo, tant'è che qui e là deve fermarsi ad aspettare che la musica la raggiunga. Quanto al testo, molto breve, riassunto in due parole dice: "Cerco un maschio bono che me lo...".
(L'"omophobia" c'entra solo in quanto Sabryna notoriamente, da brava travestita, brama un "vero maschio", categoria nella quale, secondo la sua mentalità da Calabria Saudita, i gay non possono rientrare).
Il testo non fa ridere, e la canzone sembra la prima incisione d'un ragazzino delle medie che s'è messo in testa di fare la sua prima "cover" per Youtube.
Inutile sprecare tempo ad ascoltarla.


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Inedito.
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